Libidine

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LARA POV'S

Non so cosa provai precisamente quel sabato mattina.
"Le sue labbra, le sue dannate labbra da 18'enne stronza, sono su quelle di Sara, quando dovrebbero trovarsi in un altro luogo, su di un'altra persona."
Pensai, ma dopo due secondi mi resi  conto di quanto fosse sbagliato il mio pensiero.
Perché dopo un mese di scuola, dopo quel maledetto giorno erano cresciute dentro di me delle sensazioni strane nei suoi confronti.
Delle sensazioni belle, ma proibite, quasi raccapriccianti.
"Cazzo Lara, è una tua alunna, devi trovarti qualcuno per sfogare la tua libidine."
I miei pensieri furono tutti sviati da Sara che girandosi e notando il mio imbarazzo nel vedere ciò disse:
"Prof, ma tutto ok? Non si preoccupi siamo solo amiche. Ma pure se fosse ha qualcosa contro gli omosessuali?"
Il tutto accompagnato da una sua grossa risata.
Invece Luce era seria e mi fissava, in certi casi sembrava come se non sbattesse le palpebre.
Così risposi:
"Cara Sara, ognuno può fare quello che vuole e cosa più importante può essere chi vuole, ci vediamo a breve per il compito, spero voi abbiate studiato."
Mentre cercavo di decifrare Luce lei mi rispose:
"Certo prof, sarà sicuramente  divertente svolgere la sua verifica, vero Luce?".
Luce aveva uno sguardo differente dal solito, indecifrabile.
"Perché è così strana questa ragazza, cosa le è successo? Quanto vorrei conoscerla bene, per magari aiutarla, o forse ha solo bisogno di un qualcuno che si prenda cura di lei"
pensai.
Lei non rispose, prese la mano di Sara e si avviò verso le scale antincendio.
"Chissà cos'ha in mente!, basta pensare, devo andare in classe."

La classe era completamente vuota, così decisi di mettere su ogni banco il foglio della verifica e un foglio bianco, ed infine mi sedetti alla cattedra per aspettare il suono della campanella.
Suonata,iniziarono ad arrivare i ragazzi.

Due o tre  erano molto bravi, avevano delle buoni basi, ma tutti gli altri, non riuscivano manco a bilanciare una REDOX.
Arrivarono anche le famose "quattro" ed eccola, rideva insieme alle altre e non mi degnò manco di uno sguardo.
Ma lasciai perdere.
Dopo che tutti si sedettero, mi alzai ed iniziai ad illustrare il compito, ma quando mi girai per ritornare alla cattedra, dal silenzio tombale, scoppiarono tutti a ridere.

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