Iniziamo bene l'anno scolastico

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Capelli mossi neri, occhi penetranti, slanciata, con addosso dei pantaloni neri attillati e una camicia bianca chiusa fino all'ultimo bottone, ma che lascia immaginare tutto.
I battiti del mio cuore iniziano ad accelerare, "Luce ma cosa ti prende?" Mi chiedo tra me e me.
I miei pensieri vengono interrotti quando inizia a parlare:
"Buongiorno ragazzi, sono Lara Ricci e sono la vostra nuova professoressa di chimica.
Prima di iniziare la lezione voglio essere chiara, studiate e avremo un bel rapporto, non studiate o cercate di prendermi in giro e sarà il contrario.
Quindi mi raccomando.
Adesso iniziamo con l'appello e con le vostre di presentazioni."
Nel mentre i primi ragazzi si presentavano Clara si gira verso di noi e ci lancia un bigliettino.
Sara lo apre ed inizia a ridere, glielo tolgo di mano e leggo "ma quanti anni avrà? Io dico una trentina, ma le scommesse sono aperte.
Ps: ha un fisico migliore del nostro."
Così mi metto a ridere anch'io, ma una voce mi zittisce dicendomi:
"Tu, che stai ridendo, alzati in piedi e dimmi il tuo nome"
Nascondo il bigliettino in tasca, mi alzo e rispondo :
" buongiorno, sono Luce Zacheo, ho 18'anni e odio la chimica."
E mi risiedo.
Era la verità, non ho mai avuto un bel rapporto con questa materia, o meglio con i professori che insegnano questa materia.
"Bene, Luce ,ho visto che ridi tanto, quindi nelle mie ore di Lezione ti voglio al primo banco, anzi, prendilo e spostalo proprio qui, davanti alla cattedra."
Io basita inizio a ribattere ma lei mi interrompe dicendo "non mi interessano le tue giustificazioni, porta il banco qui, se cambierai atteggiamento, potrai tornartene di fianco alla tua amica."
Così svogliata e incazzata, do un bacio a Sara e sposto il tavolo, sbattendo la sedia per terra.
"Perfetto, possiamo continuare con le presentazioni."
Dopo circa una ventina di minuti inizia a distribuire dei fogli e con modi da dittatrice dice:
" ora faremo un breve test, solo per vedere la vostra preparazione, non avrà nessun voto, voglio solo capire quanto siete bravi e quale lacune bisogna colmare, se il test ce l'avete tutti, potete iniziare, durerà mezz'ora."
Svogliata prendo il mio foglio, nizio a leggere e mi rendo conto di non saper rispondere a niente, letteralmente niente.
Nel mentre il telefono inizia a vibrare, cazzo è sicuramente Daniele che mi chiede di uscire a fumare.
Spero che non lo senta, devo per forza uscire dalla classe.
Così dopo manco dieci minuti le lascio il compito con solo il nome ed il cognome e le chiedo di andare in bagno, lei gli da un occhiata e mi dice:
"Signorina, qua non ha scritto niente."
Io ribatto:
"Perché non so niente, posso andare al bagno?"
"Decisamente no, devi aspettare la fine dell'ora."
"Ma è urgente"
"Ho detto no, manca poco e al cambio dell'ora puoi andare".
"Che palle." Borbottò tra me e me.

La campanella suona, ho passato mezz'ora a scarabocchiare su un quaderno vuoto, cosi mi alzo immediatamente dalla sedia e mi avvio verso la porta insieme a tutti gli altri, quando "Luce, aspetta un attimo."
Tra me e me penso:
"ancora, ma cosa cazzo vuole questa."
Mi giro di scatto e noto che mi stava squadrando da capo a piedi con uno sguardo molto duro.
Mi avvicino nuovamente alla cattedra e lei si alza.
Ci ritroviamo a tre centimetri di distanza l'una dall'altra e lei con fare spiritoso, toccandomi la bruciatura sul labbro mi chiede:
"cosa c'è scritto sul bigliettino, sono molto curiosa, fammelo leggere."
In quel preciso momento il mio cuore aveva smesso di battere.
Ansiosa inizio a svagare.
"Scusi, quale bigliettino ?"
"Quello che la signorina Clara ti ha passato, me lo vuoi far leggere ora senza nessun provvedimento disciplinare o devo mettere una nota sia a te che a Clara ?"
" prof, non so di cosa lei stia parlando."
"Luce, il bigliettino che ti sei messa nella tasca sinistra, dammelo o prenderò dei seri provvedimenti."
Sconsolata glielo porgo, lei lo legge, sorride e: "scelta giusta, comunque ne ho 38, ora puoi vincere la scommessa.
Puoi andare."
Ovviamente il puoi andare non me lo sono fatta ripetere due volte, ero troppo stranirà dalla situazione.
Cosi mi affretto a raggiungere Daniele sulle scale antincendio.
"ma dove cazzo sei stato? Non ti ho visto all'entrata sta mattina."
"Tu dove cazzo sei finita? Ci hai messo tre ore per rispondermi! Io sono arrivato tardi e sono dovuto entrare in seconda ora!"
"Lascia stare, la nuova prof di chimica mi ha preso di punta e mi ha fatto impazzire sta mattina, calcola che mi ha spostato il banco davanti la cattedra!"
"Luce, Luce, iniziamo bene l'anno scolastico."

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