Nobel

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LARA POV'S

Il primo giorno di scuola fu al quanto particolare.
Mi sveglia presto, feci colazione con un caffè e una brioche ed entrai in doccia.
L'acqua calda scendeva lungo tutto il mio corpo , accarezzava i miei seni, scendeva lungo il mio ventre, finendo poi nello scarico della doccia.
Nel mentre, pensai a come sarebbero stati i miei nuovi alunni, mi avevano assegnato due classi di primo, di cui non mi preoccupavo tanto perché avrei potuto insegnargli le basi della chimica senza nessun problema ,e una quinta, dove ormai alla loro età è difficile trasmettergli un qualcosa.
Uscita dalla doccia optai per un'acconciatura classica e indossai i vestiti già scelti la sera prima.
Finito ciò inizia a truccarmi e notai le mie prime rughe, ai bordi degli occhi.
"Non ho paura della vecchiaia". Mi dissi davanti allo specchio, ma sapevo che non era per niente vero.
Arrivata a scuola con qualche minuto di anticipo corsi verso l'aula professori e con grande stupore notai una faccia conosciuta.
"Roberta, sei tu?"
"Lara?
Ma cosa diavolo ci fai qui,pensavo avessi già vinto un premio Nobel per la chimica!"
Con un grossa risata le risposi:
"Avrei voluto tantissimo."
Infatti era il mio più grande sogno, ma la ricerca in campo scientifico non è ben pagata e quindi dovetti abbandonare.
Roberta è una mia vecchia amica universitaria.
Avevamo un bellissimo rapporto di amicizia alle spalle, ma con i vari studi e le varie ricerche che mi portarono a lavorare in Svizzera la persi di vista.
Felicissima la abbracciai, dandole un grosso bacio sulla guancia.
Lei subito dopo mi presento a tutti i suoi colleghi e mi disse:
"Non ci posso credere Lara, non ti vedo da circa otto anni.
Come stai? Cosa ci fai qui? Mi devi raccontare tutto!"
La frenai dicendole:
"Usciamo qualche sera, ti racconterò e mi racconterai tutto.
Ora, sai dirmi dove si trova la quinta?"
Mi diede un bacio e indirizzandomi verso la classe grido: "in bocca a lupo con le quattro!"
Tra me e me pensai: " le quattro? E chi sono?."
Arrivai davanti la porta, feci un bel respiro ed entrai.
"Buongiorno ragazzi, sono Lara Ricci e sono la vostra nuova insegnante di Chimica.
Prima di iniziare lezione voglio essere chiara, studiare e avremo un bel rapporto, non studiate o prendetemi in giro e sarà tutto il contrario, adesso iniziate a presentarvi"
Dissi con fare autoritario.
Nel mentre che i ragazzi iniziarono a presentarsi notai quattro ragazze ridere e passarsi un bigliettino, "saranno loro le quattro?, comunque non va per niente bene."
Così  decisi di agire prendendomela con l'ultima ad aver preso il bigliettino.
"Tu, presentati."
La ragazza con sfacciataggine risposte:
"Buongiorno sono Luce Zacheo e Odio la chimica ."
Così le risposi di istinto:
"Perfetto Luce, allora prendi il tuo banco e spostalo davanti la cattedra."
Dopo qualche resistenza spostò il banco e continuai con le presentazioni.
Finito ciò decisi di consegnare a tutti un breve test per capire la loro preparazione, un test a mio parere da primo superiore.
Dopo neanche cinque minuti ritrovai sulla cattedra un foglio completamente bianco.
Era di Luce.
"Posso andare in bagno? Non so fare niente."
"No Luce,aspetti la fine dell'ora."
Sbuffò e si sedette di nuovo, iniziando a giocare con la penna.
Forse infastidita da ciò inizia a fissarla, e mi accorsi dei suoi enormi e bellissimi occhi color nocciola.
Notai anche una piccola bruciatura sul labbro, le mani piene di anelli e una collanina con una lettera A.
"Chissà chi sarà A" pensai.
Il tutto fu interrotto dal suono della campanella.
Luce si alzò immediatamente, ma non potevo farla fuggire così, dovevo e volevo sapere il contenuto del bigliettino, così la fermai.
Quando tutti uscirono dall'aula, lei si avvicinò di nuovo alla cattedra ed io mi alzai.
Ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza
"Ha un buon profumo la ragazza, forse è Iris misto a tabacco, non ne sono sicura."
Dovevo togliermi dalla testa tutti questi pensieri.
Così, giusto per peggiorare la situazione la mia mano decise di toccargli il labbro bruciato.
"Ma che cazzo fai Lara!" Pensai, allora presi coraggio e le chiesi:
"Cosa c'è scritto sul bigliettino che hai in tasca, vi ho viste!"
Dopo circa dieci minuti di lotta, me lo disse:
"Secondo voi quanti anni ha? La scommessa è aperta, si vincerà un pacchetto di sigarette
Ps: ha un fisico migliore del nostro."
Ma che impertinenti queste ragazze.
Notai la sua faccia stranita per la situazione e allora per sfuggire da ciò le dissi:
"Ne ho 38, ora vai a vincere la scommessa."
Non se lo fece ripetere due volte e oltrepasso la porta, lasciandomi in balia del suo profumo.
Ma cosa mi stava succedendo? Sono pur sempre una Professoressa, ma le sue labbra, i suoi occhi, il suo profumo.
Basta.
Non dovrà  più accadere una cosa del genere.

Ce N'Est Pas MalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora