Ti aspetterò

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LARA POV'S

Dopo essere tornata da scuola mi fiondai in doccia.
Aprì lo sciacquone e mi lasciai immergere dall'acqua calda.
Mi sentì un po' in colpa per aver portato Luce dal preside, ma era quello che si meritava.
Uscita dalla doccia, suonò il campanello, indossai l'accappatoio e risposi al citofono.
"Chi è?"
"Sono Roberta, fammi entrare!"
Aprì la porta e la trovai tutta in Ghingheri.
"Ma dove stai andando vestita così?"
Le dissi
"Dove stiamo andando, sistemati, ti porto in un locale questa sera, poi a quanto mi hanno raccontato le quattro oggi ti hanno fatto una sorpresa"
Il tutto accompagnato da una risata.
"No, solo Luce, si è scusata subito dopo."
"Ma guarda che Luce è la mente diabolica, ma senza Sara, Clara e Sofia non farebbe niente."
"Non lo so, ma anche loro prima o poi non la passeranno liscia."
"Comunque tralasciando ciò, sistemati che sono le otto, e alle dieci ci aspettano al Red."
"Il Red, cos'è?"
"Vedrai, dai che sta sera ci divertiamo, intanto ho ordinato il sushi.
Ah, vestiti molto carina."

Nel mentre Roberta guardava il telegiornale mi asciugai i capelli e decisi di mettermi un paio di pantaloni neri a zampa, una tubino di pelle e un paio di tacchi.
Appena uscì dalla stanza, Roberta con fare spiritoso disse:
"Ma come ti sei vestita? Ti ricordo più eccitante nel modo di vestirti, dai mettiti un vestitino e mostra tutto questo ben di Dio, che qua l'unica sposata sono io."
Entrò in stanza e incominciò a girare nel mio armadio, finché non trovò un vestito nero con le balze,aderentissimo.
"Roberta, non uso quel vestito da veramente tanto tempo."
"Appunto per ciò, questa sera è la serata giusta per utilizzarlo, ah metti anche questi tacchi.
Dai su che sta arrivando il sushi, dopo ci trucchiamo."
Finito di sistemarmi andai in cucina e trovai già apparecchiato.
Roberta mi passo un bicchiere di vino bianco dicendomi:
"Come i vecchi tempi?"
"Come i vecchi tempi."

Finito di mangiare ci truccammo e guardandomi pensai "speriamo che nessuno dei mie alunni mi veda in queste condizioni."
"Lara dai, muoviti che dobbiamo andare, sono già le dieci e mezza, siamo in ritradissimo."

Appena arrivammo, notai che non era un locale, era una discoteca.
"Roberta ma dove cazzo mi hai portato, ho 38'anni non 28."
"Ma dai, abbiamo il privè e stiamo con altre mie amiche, non ti preoccupare."
"Ti odio"  le risposi
"Non è per niente vero, a te la discoteca piace, te lo devo ricordare? E poi so che mi ami alla follia.
Questa sera ci divertiamo e domani sarà un nuovo giorno."
Le diedi la mano e ci indirizzammo verso il privè.
La serata fu fantastica, bevemmo veramente tanto e le amiche di Roberta, fantastiche!
Finita l'ultima bottiglia di vino,
"Lara, ti prego, mentre noi ci scaldiamo, andresti a prendere un'altra bottiglia di vino? A tuo piacimento ovviamente."
Disse Roberta.
Mi alzai e andai verso il bancone.
La vidi, bella come non mai, aveva una gonna nera attillata è una maglietta scollatissima che le lasciava l'ombelico di fuori.
Volevo scomparire, non mi poteva vedere in queste condizioni, sono pur sempre una sua professoressa.
Così girai le spalle per andarmene quando un ragazzino mi prese la mano.
"Vorrei ballare con lei!"
"No grazie" gli risposi.
"Professoressa Ricci, l'ho vista mezz'ora fa, non si preoccupi, io sono Daniele, il migliore amico di Luce.
Venga con me a salutarla."
Non ebbi tempo di ribattere che mi portò da lei.
"Amore guarda chi ti ho portato, sta festeggiando la tua sospensione."
Disse Daniele con fare  spiritoso.
"Salve Lara, se sta festeggiando, voglio festeggiare anch'io, questi quattro shot di tequila glieli offro io."
"Non bevo" risposi.
"Va bene allora faremo due io e due lei, dobbiamo festeggiare, e potrei rimanerci seriamente male.
Oltretutto non si rifiuta mai un regalo, non gliel'hanno insegnato?"
Che impertinente questa ragazza, presi i due shot e li bevvi tutto in un colpo.
Non conoscono la mia storia, e non sanno che anch'io sono stata ragazza.
"Grazie per i due shot, buon lavoro, se così si può chiamare."
Girai i tacchi e tornai dalle altre.

"Roberta, ma lo sapevi che Luce lavora come barista qua?"
"Luce? Luce Zacheo?"
"Si Roberta, ma che cazzo."
"No, non lo sapevo.
Comunque fuori da scuola possiamo essere chi vogliamo Lara.
Io ho trovato Daniele! Pure lui un tipo strano, però nella mia materia va molto bene."
Non finimmo di parlare che arrivò al nostro tavolo Luce, con una bottiglia di tequila, del sale e dei limoni tagliati a fette.

"Salve signore, questa bottiglia ve la offrono i signori seduti al tavolo sette."
Ci girammo tutte a guardare il tavolo e "niente male i ragazzi" disse un'amica di Roberta.
"Grazie Luce" le disse Roberta.
Nel mentre si girava per andarsene, la bloccai.
"Ti posso parlare?" Le dissi.
"Ora non posso, se mi vedono ferma mi licenziano, e se perdo anche il lavoro è finita."
Lo disse con un tono triste.
Avrei voluto tanto abbracciarla, ma l'avevo intuito, Luce non si fa toccare dagli estranei.
"Se vuole dopo lavoro, finisco alle cinque."
"Alle cinque? Ma non sei troppo piccola per fare questo lavoro?"
Le dissi.
"E lei non è troppo adulta per venire in discoteca?" 
Disse, facendomi L occhiolino.
"Va bene ti aspetterò."
"Comunque il signore voleva offrirtela solo a te, em scusi, a lei la bottiglia, viene ogni sabato è al quanto viscido, stia attenta."
E ritornò alla sua postazione.

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