Colazione.

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Capitolo XIII

Colazione

Ascoltiamo noi stessi ma non sentiamo quanto male esiste.

Non passò molto tempo che già i primi raggi del sole mi accarezzarono il viso, mi rilassai e chiusi gli occhi per la stanchezza di non aver dormito quella notte.

Quella quiete fu subito interrotta da una voce che urlò il mio nome da sottocoperta,
Pol si era appena svegliato e esigeva di trovarmi già sveglio con una padella in mano per cucinargli la colazione,
venne a cercarmi sul ponte trovandomi addormentato con un sorriso stampato sul volto ovviamente non sapeva come avevo trascorso la notte.
Non esitò a buttarmi il secchio dell'acqua sporca con cui pulivo il ponte dritto in faccia per poi ridersela di gusto.

《Buongiorno, vedo che ti sei svegliato bene oggi.
Adesso cambiati e vai a preparare la colazione per me e Jack, ricorda sempre ragazzo, che qui non si batte mai la fiacca. 》disse Pol.

Mi affrettai a cambiarmi e mi diressi in cucina per cucinare loro la colazione, avevo delle occhiaie a dir poco da paura ma ciò non mi scoraggiava affatto,
in fondo qui non si deve mai battere la fiacca.
Arrivato in cucina apri il mobile in legno sopra i fornelli, tirai fuori una grande padella di ferro e accesi i fornelli.

Pol aveva dei gusti stani sul mangiare, ma non mi lamentavo sul fatto di cucinare tutte le mattine uova e bacon, dopo di ché, presi dallo scaffale una seconda padella un po' più piccola e la poggiai sui fornelli.
I gusti di Jack invece rispettavano di più i miei, pancakes caldi e nutella tutte le mattine; ovviamente il suo lato goloso contagiava anche me il più delle volte, anche se in certe giornate rimanevo sempre sul mio solito caffè con una fetta biscottata.

Pol e Jack erano seduti sul tavolo al centro della stanza con delle facce affamate e assonnate mentre si tiravano alcune occhiate a vicenda.

《Beh Dani, serata impegnativa ieri? 》
disse Pol mentre mi guardava cucinare come se sapesse qualcosa di ieri notte.

《Eeeemm...che intendi dire? Ieri non è stata
una serata impegnativa era solo una normale sera in una normale giornata. 》 risposi; mentre tenevo la concentrazione sulle due padelle e contemporaneamente cercavo di cucinare i pancakes e non far bruciare l'uovo di Pol.

《Diciamo che ieri era una serata particolare, scommetto che te ne sei accorto.
L'acqua era stana, il cielo era limpido e tutte le stelle erano visibili, la luna era piena e regnava una pace assoluta come quei momenti di tranquillità che si vedono una volta ogni mille anni.》

《Si, ieri sul ponte si stava benissimo, tirava una piccola brezza di vento da nord, era tutto così magico.》risposi.

《Non hai visto qualcosa?
Notato nulla di strano o di diverso dall'ordinario?
Magari hai parlato con qualcuno?》
mi chiese Pol con aria sempre più incuriosita.

《No, perché avrei dovuto vedere qualcosa di diverso da quello che vedo tutte le sere, non ho visto, sentito,
né parlato con nessuno, inoltre con chi altro dovrei parlare?
Ci siamo solo noi qui. 》L'uovo di Pol stava a poco a poco iniziando a bruciarsi mentre rispondevo alle sue domande stavo perdendo la concentrazione e anche la pazienza.

Perché era cosi curioso? Sapeva qualcosa di troppo?

Claudia me lo aveva detto di non fidarmi troppo.

《Sai che a me puoi dirlo,
io lo so che l'hai vista e forse chissà ci hai anche parlato,
la stavi indicando ieri mattina con il cannocchiale
ma c'era troppa luce perché tu riuscissi a vederla bene,
poi quando è calata la notte nel cielo più stellato e limpido l'hai finalmente vista e sei riuscito a osservarla così bene che ti sei addormentato pensando a lei. Giusto?
È andata cosi?》 disse Pol non guardandomi nemmeno in faccia come se sapesse già tutto.

《Si, ma non è come credi io ti posso spiegare tutto quanto! È stata colpa della luna piena, la notte stellata,
il mare calmo e la sua infinita bellezza che mi ha abbagliato fin dal primo istante》 dissi-

Mi sentivo in colpa, Pol ci aveva subito scoperti.
Dovevo essere più prudente e non farmi trovare sul ponte, in fondo non capita tutti i giorni di conoscere una sirena, ma nemmeno a loro capitava tutti i giorni di pescarne una.

《Calmo ragazzo non ti agitare, posso capire in fondo anche io da giovane ero appassionato di astronomia,
le stelle mi hanno insegnato a orientarmi,
erano il mio piccolo gruppo di amici su cui potevo sempre contare mi bastava guardare in alto e loro erano sempre lì a farmi compagnia e ad ascoltarmi quando ne avevo più bisogno.
Da ragazzo in sere come quella mi piaceva arrampicarmi sul tetto di una fabbrica abbandonata e lì la vidi per la prima volta e me ne innamorai, la costellazione di Cassiopea è unica.
Rimasi ore a guardarla e non mi dimenticai mai più di lei.》Pol sbatteva una forchetta sul piatto insistentemente.

La conversazione mi aveva agitato parecchio, inoltre avevo passato la notte insonne e avevo le occhiaie ma il pensiero che Claudia fosse al sicuro e non correva alcun rischio, mi rassicurava ancora di più.
Per questo diedi conferma all'idea di Pol.

《Certo, era bellissima ieri sera l'ho guardata per tutta la notte mentre ero sdraiato sul ponte,
il mare era calmo e le onde mi hanno ondeggiato la nave mentre le parlavo e la fissavo, alla fine mi sono addormentato e poi mi hai tirato addosso un secchio di acqua putrida.
Adesso vi servo la colazione ma smettila di battere quella forchetta sul piatto!》

Per la stanchezza la mia mente era piena pensieri.
Presi in mano le due padelle, rovesciai il contenuto della prima nel piatto di Pol, uova e bacon
mentre a Jack piaceva prendersi i pancakes direttamente dalla padella per poi metterseli nel piatto, io dovevo solo tenergli la padella.
Una volta spento il fornello Jack si avvicinò come tutte le mattine, io gli tenevo la padella mentre lui si prendeva quanti più pancakes riuscisse a mangiare,
per la stanchezza le palpebre mi si chiusero.
Dormivo in piedi con la padella in mano ma quando Jack prese gli ultimi pancakes, il peso mi fece scivolare la padella rovente dalle mani che cadde sul piede di Jack facendolo imprecare e saltare per tutta la stanza, mi risvegliai subito sentendo quelle urla di dolore.
Pol mangiava tranquillamente la sua colazione mentre assisteva allo spettacolo. La giornata non era iniziata nel migliore dei modi ma sicuramente sarebbe potuta migliorare.

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