💙𝑳'𝒊𝒓𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝑻𝒓𝒊𝒅𝒆𝒏𝒕𝒆🐚

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Scostai la pietra piatta che copriva il passaggio per entrare nel mio posticino segreto.

Tadashi sgattaiolò dentro.

"Tadashi...perchè non vuoi dirmi di cosa si tratta?" gli chiesi impaziente.

Lui entrò dentro, lo seguii.

"Ora lo vedrai! E' una sorpresa!" esclamò lui.

Quando fummo dentro, vidi il più bel regalo che mi avessero mai fatto.

"Io...non...non ci posso credere!"

"Oh...Tadashi!" semplicemente meraviglioso.

"Oh Tadashi! Sei un vero amico!"

Lo abbracciai, ero stra felice e non la smettevo di sorridere, così come lui.

Era la bellissima statua di lui, semplicemente perfetta, una copia identica...

Perfettamente identica come lo era lui, perfetto.

"Sembra proprio lui! Ha gli stessi occhi!" esclamo avvinandomi alla statua.

Non mi interessava come l'avesse portata lì, forse l'aveva portata, fatta portare o era già lì, magari per destino.

Ma era lo stesso bellissimo...

Feci finta di parlare con lui.

Ridacchiai, quelle risatine piccine che fai quando sei annimorato.

"Mhm...che dici Daichi, vuoi che fugga con te?"

Mi strusciai contro il suo petto marmoreo, letteralmente.

"Ah...è stato tutto così...così improvviso..."

Risi e feci una piccola giravolta su me stesso, ero felicissimo.

Poi mo accorsi, che io e Tadashi non eravamo soli.

Davanti a me, mio padre con in mano il tridente, infuriato più che mai, così suggeriva la sua espressione facciale.

Mi spaventai, non lo avevo mai visto così infuriato.

"Ahhh! Papa?!"

Lui uscì dalla penombra, Tsukki era nascosto dietro ad una roccia, ma sempre dietro di lui.

Tadashi fallo spavento si andò a nascondere dietro ad uno scrigno.

"Mi sono sempre reputato un sovrano ragionevole...." iniziò lui.

"Ho stabilito certe regole! E pretendo che vengano rispettate da tutti! Anche da te!"

Si avvicinò a me furioso, mentre mi appoggiavo alla statua.

"Ma Papà..."

"E' vero che hai salvato un umano che stava per annegare!?" mi chiese gridando.

Detto così da lui sembrava una cosa cattiva, ma non lo era affatto!

"HO DOVUTO!" mi giustificai io.

"I contatti tra il nostro mondo e quello degli umani...SONO SEVERAMENTE PROIBITI! KOUSHI, TU DOVRESTI SAPERLO!"

"Ma sarebbe morto!"

"UN UMANO IN MENO DI CUI PREOCCUPARSI!" gridò lui.

"Ma non lo conosci neanche!" dissi arrampicandomi sugli scogli.

"CONOSCERLO!?? NON C'E' BISOGNO SI CONOSCERLO! SONO TUTTI UGUALI! SMIDOLLATI, SALVAGGI! SEMPRE ARMATI DI FIOCINA! INCAPACI DI QUALSIASI SENTIMENTO!"

In preda all'ira che provavo, come non ne avevo mai provata, gridai.

"MA PAPA! IO LO AMO!"

Mi tappai subito la bocca con la mano e mi posi dietro alla statua, avevo fatto un'enorme sciocchezza.

L'espressione di mio padre passò da irante a sconvolta in pochi istanti.

"No...." emise un suono simile a questo, ma sembrava inorridito dal mio comportamento.

"Hai perso totalemete la testa! E' un umano e tu sei una sirena!" mi sgridò.

"Non m'importa" dissi fermo io.

"Allora non mi lasci altra scelta...MA DOVRO! PRENDERE DEI SERI PROVVEDIMENTI!"

Non vorrà...

"E SE QUESTO E' L'UNICO MODO... BENE...CHE COSI' SIA!"

No...

Imboccò il tridente con le due mani e lo fece illuminare, facendo uscire da esso dei piccoli fulmini, ad un solo scopo servono, distruggere...

Lo puntò contro ad un mappamondo, una saetta uscì da esso, distruggendolo.

Tutta la stanza era illuminata dalla luce del tridente, reso più potente dall'ira di mio padre.

"PAPA!" gridai io.

Non mi ascoltò, si limitò solamenete a cambiare direzione, distruggendo allo stesos modo il mio candelabro dove avevo sistemato con cura la mia arricciaspiccia ed altri due oggettini in metallo.

"PAPA' NO!"

Si spostò sugli altri oggetti.

"PAPA' BASTA!"

Distruggendone uno dopo l'altro.

"PAPA' SMETTILA!"

Provai a fermarlo, prendolo per un braccioma ormai col tridente aveva puntato alla statua.

No...no...!

Tutto ma non quella!

"PAPA' NON FARLO!"

Troppo tardi, il tridente acceso dal potere e dall'ira, creò una luce ancora più intensa, facendo uscire da esso un fulmine ancora più grosso e potende degli altri.

Puntando la statua, la distrusse.

No....no....

Mi avvicinai al fondale con le lacrime agli occhi...

No...No....

Non era vero!

Mi inginocchia, provando a raccogliere alcuni pezzi, ma erano totalmente polverizzati.

Mio padre, mel mentre se me andò, spero soddisfatto del suo operato.

Non mi trattenni e scoppiai in lacrime, sdraiandomi col viso fra le mani.

Una leggenda che avevo sentito raccontare dai marinai una volta, diceva che il mare è salato perchè sono le lacrime amare delle sirene a renderlo così...

Non è una stupidaggine, almeno non lo so...ma le lacrime che versai di sicuro non potevano essere contenute in tutti gli oceani.

💙𝑫𝒂𝒊𝒔𝒖𝒈𝒂 𝒙 𝑳𝒂 𝑺𝒊𝒓𝒆𝒏𝒆𝒕𝒕𝒂🐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora