💙𝑫𝒂𝒊𝒔𝒖𝒈𝒂 𝒙 𝑳𝒂 𝑺𝒊𝒓𝒆𝒏𝒆𝒕𝒕𝒂🐚

💙𝑳𝒐 𝑺𝒕𝒓𝒆𝒈𝒐𝒏𝒆 𝒅𝒆𝒊 𝑴𝒂𝒓𝒊🐚

Il tragitto per raggiungere la dimora dello stregone era semplice, attraversa la foresta di alghe giganti, passare attraverso la pianura dei relitti, per poi nella zona dei geyser sottomarini.

Koushi seguiva i due animali, mentre Tsukki e Tadashi seguivano il ragazzo, cercando di non frasi vedere in tutto i modi.

Una volta arrivati, Koushi ebbe un attimo di esitazione, tremava, aveva paura.

La dimora di Washijo era terrificante, un ossatura di un lontano antenato delle balene, ricoperta di alghe e coralli neri.

"Seguici..." lo invitarono Flotsam e Jetsam.

Koushi si fece coraggio, inspirò porfondamente ed entrò dentro

L'ingresso era tutto tranne che piacevole, era ricoperto di alghe mollicce e verdastre, con due occhi ciascuna.

Sembravano....persone...disperati...
dannati!

Che cercavano in tutti i modi di astacolare l'ingresso del ragazzo, tenedolo per le braccia e per la coda.

Una volta arrivato, udì una voce maschile e profonda.

"Ben arrivato! Vieni pure!" disse quell'eco inquietante.

Koushi si sporse da una colonna in osso.

"Non stare lì a spiarmi...è da villani non trovi? Qualcuno potrebbe mettere in dubbio la tua buona educazione..." commentò lui, scendendo dal suo letto a forma si conchiglia.

Koushi, si avvicinò a lui, ma poco.
I tentacoli lo raggiungevano quasi fino alle sue pinne...Tentacoli neri come la notte.

"Allora ragazzino...sei venuto qui perchè ti se preso una cotta per quell'umano...quel principe...non è vero?"

Koushi annuì.

"Non posso di certo biasimanrti...è un ottimo partito...Ho ragione?"

Commentò l'anziano, ridacchiando.

"Bene dolcezza...la soluzione al tuo problema è alquanto semplice, tutto quello che bisogna fare...è tramutarti in una cretura umana..."

Koushi era sbalordito.

"E tu...sei in grado di farlo?" chiese timidamente.

Washijo sorrise perfidamente.

"Mio caro...dolce piccino..." cominciò accarezzandogli la chioma argentea con un tentacolo.

"E' quello che so fare meglio...Io vivo solamente per questo! Aiutare la povera gente del mare...quelli come te...che non hanno nessun altro a cui rivolgersi..."