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Passata una settimana dall'incontro imbarazzante con Nathan, tutto era tornato alla normalità Lo avevo incontrato e gli avevo fatto scegliere i quadri. Avevamo concordato un prezzo iniziale, ma lui era sicuro che si sarebbe più che quintuplicato. 

Nel weekend ci sarebbe stata l'asta in una grande villa fuori città. Aveva detto che il dresscode era molto elegante e quindi Chels mi aveva aiutato a scegliere un abito all'altezza. Era un abito di Versace che aveva indossato anche una cantante italiana alla mostra del cinema di Venezia, al quale però erano state fatte delle modifiche. Lo avevo pagato parecchio, ma avevo degli agganci del mio passato da modella e sapevo di volere quello. Mi sembrava di indossare un'armatura e questa cosa, per quanto stupida possa sembrare, mi faceva sentire più serena dal momento che ci sarei andata da sola. Per privacy l'evento era riservato solo a pochi e Nathan aveva molto insistito su questo fatto. A Mark lo dissi con molta nonchalance senza spiegargli la natura del rapporto con Nathan, le cose stavano andando bene e non avrei mai fatto nulla per cambiare le cose. Nathan mi aveva fatto mandare una macchina per portarmi al luogo. Chels mi aveva chiesto una foto del look completo e le mandai un selfie dalla macchina. 

"Signorina Turner? Siamo arrivati." Ero leggermente agitata ma molto contenta. Anche se non capivo ancora la natura delle attività di Nathan e famiglia, mi aveva assicurato che era tutto legale e che in  molti avendo saputo della presenza delle mie opere avevano richiesto dei biglietti iin più. 

Aprii la porta e rimasi paralizzata. Cioè se Elsa mi avesse congelata con i suoi poteri probabilmente non sarei rimasta così. Ero così bloccata che non mi accorsi di Nathan che era venuto per scortarmi all'ingresso. 

"Sei favolosa, cioè non saprei come altro descriverti. Caspita." Ma io non stavo ascoltando. Sentivo la sua voce lontana, come se mi trovassi all'interno di una bolla. E stavo così perchè io quella villa la conoscevo. Avevano restaurato un po' la facciata e curato il giardino davanti, ma quella era indubbiamente la prigione nella quale per mesi ero rimasta bloccata. Mi guardai intorno e riconobbi anche l'esterno, da quella volta in cui cercai di scappare. 

"Tutto bene? Sei diventata improvvisamente bianca?" mi chiede Nathan mettendo una mano dietro alla mia schiena. 

"Sì si, sono solo scesa troppo in fretta e ho avuto un capogiro. Possiamo entrare? Ho bisogno di un bicchiere di champagne." dico cercando di riprendermi in qualsiasi modo, ma non penso se la sia bevuta perchè per tutto il pezzo fino all'ingresso mi osserva un po' preoccupato. Quando siamo alla porta respiro pesantemente prima di varcare la soglia. Mando giù l'ansia e la paura e lo stupore e tutto quello che sto provando ed entro. Mi sento improvvisamente gli occhi puntanti addosso e poi mi ricordo che sono vestita come uno specchio da quasi settanta mila dollari in boutique. Vedo un cameriere passare e come una gazzella accelero il passo verso di lui e prendo un flute di champagne per me e per Nathan. 

"Di chi  è questo posto?"  gli chiedo sorseggiando e guardandomi intorno. Non c'è una calca di gente, ma abbastanza da riempire il posto in maniera non caotica. Tutti bevono, ridono e parlano come se nulla fosse. 

"Era dei miei nonni, poi quando loro sono mancati l'hanno lasciato a me e mio fratello. Abbiamo cercato di modernizzarlo un po' nell'ultimo anno e finalmente è pronto." mi dice lui. In quel momento lo guardo attentamente e collego i puntini. Il perchè lui mi era così familiare, anche dal punto di vista fisico, la storia dell'azienda di famiglia e la rivalità con il fratello, tutta la segretezza intorno all'evento. La sua passione per le moto proprio come Dorian diceva. 

"E c'è anche lui?" chiesi facendomi coraggio.

"Si, ma arriverà più tardi, con un suo amico. Te lo presenterò." mi dice.

"Pensavo non foste in buoni rapporti, o almeno così mi avevi detto." gli chiedo dopo aver finito il primo flute di champagne e cercando disperatamente il secondo.

"Si ma questa è l'unica serata dell'anno in cui ci comportiamo in maniera civile. Quest'asta è in onore di nostra madre. Lei amava l'arte e l'antiquariato e quindi mettiamo da parte i nostri problemi per qualche ora." In effetti Dorian non mi aveva mai parlato di sua madre o di suo padre in maniera molto aperta. Proprio in quel momento vedo sulla porta della cucina Roza, la donna che stava nella casa con noi. Un angelo custode durante quei mesi che avrei dovuto ascoltare in molte situazioni. Lei non mi vede allora mi avvicino alla cucina usando una qualche scusa con Nathan. Lui non sembra curarsene troppo perchè ha tanta gente da intrattenere. 

"Ecco l'angelo della casa." in quel momento la donna si gira e fa un urletto improvviso. Mi vede e sorride e viene ad abbracciarmi, quasi striturandomi . Per quanto fosse piccola di statura è davvero forte. 

"Signorina Mia che ci fate qui? Quel zuccone del signor Dorian mi ha ascoltato ed è tornato da te?" mi chiede tutta contenta.

"Ho paura di no Roza. Per caso alla mia mostra ho conosciuto qualcuno che mi ha invitato e ho realizzato dov'ero circa dieci minuti fa. Dorian non sa che sono qui e non voglio che lo avvisi. Me ne andrò prima che arrivi." Vedo un velo di tristezza trasparire sul suo volto e poi mi accarezza la guancia.

"Siete bellissima, e quello stolto non sa cosa si è perso, anche se io tifo ancora per voi."

"Credo che ci sia stato troppo dolore per poter essere felici di nuovo. Ma sono così contenta di averti rivisto. Questo è il mio numero, per favore usalo...voglio ancora la ricetta di quella torta che avevi preparato." le dico mentre scrivo su un pezzo di carta il mio numero. Lei annuisce e io torno alla serata. Aver incontrato lei mi fa stare più serena e rilassata, ma comunque in allerta. La serata procede tra presentazione di oggetti artistici e ricconi che si litigano all'ultimo migliaio di dollari. Si raggiungono cifre che non mi sarei mai aspettata. Nathan non ha ancora presentato i miei quadri, poi sale sul palco.

"Signori e signori vi ringrazio ancora per essere venuti questa sera. Dopo questi oggetti del passato, per concludere la serata presentiamo due quadri molto forti e moderni. L'artista che li ha gentilmente offerti è qui con noi questa sera e la vorrei invitare qua sul palco con me. Signori e Signore Mia Turner! " Io lo guardo perplessa perchè non me lo aspettavo e tra la folla si apre un varco verso di me. Passo in mezzo alla gente leggermente in ansia e Nathan mi offre la sua mano per fare gli scalini. Maledetti tacchi a spillo. Mi passa il microfono e io lo maledico mentalmente anche se penso che dallo sguardo abbia capito tutto.

"Beh che dire, non me lo aspettavo, ma alla fine sono io che ti devo ringraziare per avermi invitato. Spero che i miei quadri vi possano piacere, ma siate comunque buoni perchè sono reduce dalle prime recensioni della mostra e non sono tutte così positive." La folla ride ed in quel momento vedo entrare dalla porta Dorian. Non ci vuole molto prima che mi noti, e se per un attimo pensavo che lui sapesse della mia presenza, dalla sua espressione capisco il contrario. Si è congelato esattamente come me. Sento Nathan che da il via e senti numeri che piano crescono ma non mi rendo conto di quanto siamo arrivati con l'importo perchè non riesco a staccare gli occhi da lui, vestito in modo così elegante, come quella sera in cui mi difese dai russi. Ha lasciato la barba ed i capelli crescere rispetto a quella volta, ma rimane comunque lui. Mi riprendo quando sento ilo martello di Nathan e l'importo.

"Venduto per 3 milioni e cinquecento mila dollari al signore la infondo." COSA? Mi giro verso Nathan che mi abbraccia e quando mi rigiro Dorian non c'è più.

Nota autrice

Eccomi come promesso con un nuovo capitolo super interessante secondo me. Ma aspettate il prossimo. Avevate collegato il legame tra Nathan e Dorian? I fratelli che si odiano e che ora hanno anche una donna in comune. Cosa farà la nostra Mia? Sono curiosa di quello che pensate, perciò vi aspetto nei commenti.

Un bacio,

Layla.

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