Anxiety

8.5K 297 25
                                    

Rimanere bloccata in questa casa è soffocante. A volte, la notte mi sveglio, con il respiro affannato e il bisogno di prendere una boccata d'aria, ma non posso. Il massimo che posso fare è aprire un po' la finestra e provare ad immaginare cosa succede a chi voglio bene. Mio fratello avrebbe dovuto incominciare la campagna per diventare sindaco e Chelsea doveva iniziare a girare un film horror che sperava la potesse far diventare abbastanza famosa. Lo hanno fatto? Sanno che sono scomparsa? Dovrebbero essersene accorti, ma qualcosa mi fa pensare che è come se se ne fossero dimenticati. Ormai sono passati dieci giorni e la situazione sembra surreale. Dorian è stato poche volte a casa e quelle poche volte le ha passate a torturarmi con lavori e faccende che voleva. In più gli è venuta la brillante idea di umiliarmi ancora di più e ora ha deciso di farmi indossare una sorta di tutina. Mi sento così usata e sola.

Roza, pur parlando con me e comportandosi bene, non mi vuole parlare del mio sequestratore. Ogni volta che provo ad affrontare l'argomento, lei scuote la testa e va in un altra stanza, per poi tornare come nulla fosse.

Sono così stanca di stare qui dentro. Vorrei solo svegliarmi e trovarmi a casa mia, con le mani sporche di colore, o di carboncino. Mi manca così tanto anche solo disegnare, fare schizzi e pitturare. 

Mentre sono in camera e guardo come le pareti siano così bianche, decido di fare una follia. Inizio a girare la casa alla ricerca di qualcosa di colorato, o anche di nero. Non ha importanza. Entro in quello che credo sia l'ufficio di Dorian. Tutto è così in ordine, al suo posto. Anche questa è una cosa che mi mette in soggezione. Non ho mai saputo cosa fosse l'ordine, e non ci sono mai riuscita a vivere. Questa è una delle ragioni per cui sono andata via dalla casa dei miei appena ho potuto mantenermi. 

C'è una gigante libreria piena di classici, e libri di filosofia. Mentre ci passo davanti li sfioro...sono le vecchie originali pubblicazioni. I soldi li ha... cerco di capire perchè non mi possa semplicemente uccidere. Non avrebbe senso tenermi in vita per chiedere un riscatto, che in un qualche modo sono sicura non accetterebbero i miei cari genitori.

Mi avvicino alla scrivania: c'è un computer, un orologio, una lampada e una sorta di bicchiere molto raffinato con delle penne stilografiche. Questo vuol dire che in giro ci devono essere anche delle cartucce. Apro i cassetti della scrivania e trovo una scatoletta piena di ricambi per l'inchiostro. Prendo la scatoletta, tutte le penne che trovo, il tagliacarte e poi torno nella mia gabbia. Il letto a baldacchino ha la parete completamente bianca, perciò mi metto all'opera. Me ne frego che dovrei aiutare Roza in questo momento. Devo fare quello che mi fa star bene, anche solo per cinque minuti. Ne ho bisogno. O prima o poi finirò per uccidermi da sola.

Prendo i tagliacarte e inizio a incidere sulla parete. Faccio un po' di fatica, molte volte devo insistere e fare più pressione. Finisco per tagliarmi tre volte, ma è sopportabile. Tutto sta prendendo forma,  dall'angolo destro in basso, fino a quello opposto. La ragazza, seduta contro la parete prende forma man mano che con la penna e l'inchiostro riempio le incisioni. Poi una finestra piccola con delle sbarre davanti. Tutto diventa più bello, più tranquillo. Sento tutto quello che ho passato in queste settimane scivolare via. Sento come se una bolla che mi avesse circondato e tutto il resto fosse rimasto all'esterno. 

Vorrei fosse durato di più, ma la porta si è aperta e  un esterrefatto Dorian fissa prima me e poi la parete. 

"Mi puoi punire dopo. Ma ne avevo bisogno. E non mi scuserò per questo. Non lo farò" Lui mi guarda e basta, poi esce dalla stanza e non dice niente. 

Rimango un attimo stupita, e penso che forse c'è qualche cosa di buono in lui, ma probabilmente sarà andato a pensare a qualcosa da far per punirmi, quindi il suddetto pensiero sparisce subito.

Rimango seduta nel centro del letto a guardare il muro e quello che ho fatto. La ragazza nell'angolo della stanza sono io. Perchè ora come ora sono una prigioniera, che lo voglia o meno. La luce è poca, ma prima o poi riuscirò ad uscire da qui, anche se dovesse essere in un sacco nero.

La sera, mentre sto tornando dalla cucina, vedo la porta della camera di Dorian semi aperta. La luce è soffusa, come si ci fosse solo quella del comodino. Ma sento che c'è qualcosa che non va. C'è troppo silenzio, e oggi non mi ha parlato ne umiliata in nessun modo. 

So che è da stupidi, ma decido di andare a vedere cosa succede. Cosa diavolo mi prende? C'è seriamente qualcosa di sbagliato in me.

Arrivo davanti alla stanza e apro leggermente la porta; Nel letto non c'è nessuno, e il bagno è completamente silenzioso. Vedo solo dopo, dall'altra parte del letto, la sua testa. Mi avvicino e vado a vedere che cosa sta succedendo. 

La sua faccia è rossa, si tiene le mani al petto e vedo la gamba tremare in modo innaturale. Sapevo che qualcosa stesse andando storto. 

Mi piego in ginocchio e vado da lui. Gli prendo una mano.

" Okay, Dorian....stai avendo un attacco di panico...stai facendo fatica a respirare. Devi trattenere il respiro invece e regolarizzare il battito cardiaco." Ma niente, lui non si calma e mi spinge via. Forse gli era già capitato. Questa è la prima volta che lo vedo in difficoltà. Potrei approfittarne, e semplicemente dargli il colpo di grazia. Sarebbe il momento perfetto per scappare....ma qualcosa mi fa fare l'impensabile. Unisco le mie labbra alle sue, e gli prendo le mani nel frattempo. Sento il suo respiro calmarsi. Mi lascio prendere dalla situazione e per qualche minuto le nostre labbra si muovono in sincronia, come se fossero abituate a farlo da una vita. 

Ma cosa sto facendo? Lui mi ha rapita, mi ha fatto del male...lui è cattivo. E allora la realtà mi investe come se fossi sul binario di un treno e mi stacco velocemente. Lui mi guarda e cerca le parole giuste, ma non ce ne sono. Gli ho salvato la vita, tutto qua. Niente da dire. La cosa che più mi turba però, è che l'ho fatto senza pensare che poi potrei chiedergli qualcosa in cambio.

"Devi metterti nel letto, e stare tranquillo per questa notte. "Gli dico semplicemente. Poi mi giro e arrivo alla porta.

"Mia..." mi giro 

"Sì?" gli chiedo

"Perchè lo hai fatto? Potevi semplicemente andartene..." mi dice lui. Sospiro, e apro la porta per uscire.

"Già...potevo" E a passi lenti torno verso la mia camera. 

Non sapevo più cosa stessi facendo. Non sapevo più se ero ancora me stessa.

Quella notte dormii, ma sognai delle labbra, che mai avrei voluto ribaciare, ma che avevano portato un uragano nella mia testa, difficile da mandare via.


Punto di vista di Chelsea

Ero un po' agitata e non sapevo se stessi facendo la cosa giusta.

Però suonai il campanello, e dopo pochi minuti mi aprì  Sam. Era vestito con un bellissimo e soprattutto costosissimo completo blu, e i capelli erano tutti ordinati, non come me li ricordavo io. 

"Chels? Che ci fai tu qui?" sembra confuso, e stupito di vedermi qui. Ma non sarei andata se non fosse stato importante.

"Si tratta di Mia" gli dico direttamente. Finalmente ho la sua piena attenzione.

"Le è successo qualcosa?" mi chiede preoccupato.

"Sono quasi due settimane che non la vedo, e non la sento...penso che le sia successo qualcosa. In questi giorni l'ho cercata nei suoi soliti posti, a casa di suoi amici e cosa del genere...ma non c'è. Sono molto preoccupata."

"Da quanto non la vedi esattamente?" mi chiede mentre prende il suo telefono.

"Dal giorno del suo compleanno...Sam?" gli chiedo cosa stia facendo.

"C'è la segreteria, dannazione Mia dove sei?" butta il telefono sul divano.

"Sam...penso che qualcuno l'abbia rapita"


N/A

Nuovo capitoloooo!

Mi dispiace non poter sempre aggiornare, davvero! Solo che siamo a maggio, e la scuola è pesante, e io non riesco a dividermi in tre. Credetemi, questo capitolo l'ho scritto in cinque giorni ritagliandomi sempre dieci minuti quando potevo, ma ce l'ho fatta!

Finalmente qualcuno inizia a chiedersi dov'è finita la nostra Mia...

TITANIUMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora