Quando arrivo allo show-room dove si trova Chels la scena non è delle più belle. Lei in preda ad una crisi nervosa e mia madre che sta urlando contro tutti come sempre. Entro e Chels mi vede subito e mi sorride. Le dico di fare finta di nulla mentre faccio un giro del salone. Vedo un vestito bellissimo che urla il suo nome. Uno scollo a cuore profondo, semitrasparente che poi diventa ampio, quasi da principessa. È proprio lei, una stronzetta del Bronx che trova il suo happy Ending. Glielo porto passando di fronte a mia madre che si zittisce, probabilmente per prendere aria e caricare per spararmi addosso.
"Questa sei tu." E le passo il vestito. Lei mi abbraccia e poi va nel camerino.
"Cosa pensi di fare esattamente?" Mi chiede mia madre.
"Quello che avrei dovuto fare dall'inizio. Esserci per la mia migliore amica, la stessa che hai sempre schifato e giudicato e che ora stai usando per arrivare a me. Ma per l'ennesima volta i tuoi sotterfugi ti si ritorcono contro." Le dico con calma e voce ferma.
"Pensi davvero che le farò indossare quell'abito, ad un matrimonio in cui ci saranno alcune delle persone più importanti dello stato?" Mi dice ridendomi in faccia.
Mi avvicino alla commessa e le lascio la mia carta di credito.
"Si assicuri di pagare con questa." Le dico e poi torno a guardare mia madre. "I giorni in cui controlli l'ennesima vita di una persona sono finiti, dovessi pagare io fino all'ultimo centesimo per questo matrimonio. Non si tratta di politica mamma. Si tratta di una coppia che nonostante tutte le difficoltà ce l'ha fatta, che ci crede. Io e te non lo possiamo capire forse, perché sappiamo entrambe che l'unica cosa che ci accomuna è che non amiamo nessuno con tutte noi stesse, ma difenderò quella ragazza fino alla fine."
Lei capisce che ho ragione ma non lo ammetterebbe mai perché è più forte di lei. Però il fatto che sappia che ora ci sono la mette in crisi.
"Sappi che non rovinerete tutto quello che ho fatto per aiutare tuo fratello a diventare qualcuno."
Mi dice quasi sottovoce.
"Madre, pensi davvero che se lui sapesse tutto quello che hai fatto, i soldi, i ricatti, le cose che hai organizzato, sarebbe davvero fiero di se stesso e di quello che è arrivato ad essere. Spero per te che non lo scopra mai perché ne uscirebbe distrutto."
Detto questo lei se ne va offesa. Nulla di strano per me però Chelsea vedo che si preoccupa. M"Non ti preoccupare, adesso che sai sulla tua pelle chi è veramente mia madre spero che farai più attenzione a quello che dice e che fa, perché di solito ci sono sempre dei doppi fini. Allora...velo o no?" le chiedo riferendomi al vestito che sta indossando. Lei mi viene incontro e mi prende la mano.
"Quando sei scomparsa, mi sentivo uno schifo. Pensavo fosse colpa mia, ti avevo trascinata io in quel locale. E ti avevo perso di vista perché stavo mandando giù shottini di vodka con un gruppo di coglioni. In quel momento, quando ho capito che ti era successo qualcosa ho pensato che nulla avesse più un senso perché per quanto diverse possiamo essere, ti voglio un bene dell'anima. Non so cosa avrei fatto se non fossi tornata."
"Ma ora sono qua. E sappi che nemmeno per un istante ho pensato di dare la colpa a te. Mi ci sono cacciata da sola nei guai, ma ora sono libera, sto con un bravo ragazzo che vorrei tanto presentarti questa sera, e tu sei finalmente fidanzata con mio fratello. Abbiamo così tanto da festeggiare, e non voglio più vedere quelle lacrime."
Continuiamo a girare per negozi come facevamo un tempo, ed è così bello non avere pensieri che ti svuotano della felicità. Tutto è tranquillo fino a quando non vedo nel ristorante dove stavamo per andare a mangiare Nathan, il ragazzo della mostra. Proprio quando spero che non mi veda i nostri occhi si incrociano e mi fa subito cenno di entrare. Chels è confusa ma le faccio cenno che le avrei spiegato tutto dopo. Entriamo nel ristorante e mi avvicino al tavolo.
"Ti trovo bene." Mi dice lui squadrandomi da testa a piedi.
"Beh anche tu non stai affatto male...io e la mia amica volavamo mangiare un boccone veloce, ma mi ha fatto piacere vederti." Gli dico io e man mano che le parole escono dalla mia bocca, mi rendo conto di quanto siano false. D'altronde come ci si comporta in queste situazioni?
"Ti prego unisciti a noi, siamo arrivati da poco e peraltro volevo parlate proprio con te di affari." Guardò Chels ed entrambe capiamo di doverci sedere.
"Va bene." Durante il pranzo è tutto tranquillo. Si fa conversazione e non c'è più l'imbarazzo che c'era prima.
"Sai che ti raccontavo della mia azienda di famiglia...volevamo scegliere alcuni pezzi per una sta privata e volevo sapere se ti poteva interessare la cosa. Ci saranno persone molto facoltose ed è principalmente un evento a porte chiuse."
Appoggio sul tavolo il mio calice di
Vino e dico solamente "Wow, davvero?"
"Si Mia, la tua arte comunica, è moderna ed è all'avanguardia. Ovviamente sei invitata all'evento."
Gli prometto di pensarci e dopo il pranzo mi lascia il
Suo biglietto da visita.
Quando usciamo da lì Chels mi ferma.
"Sputa il rospo."
"Cosa?" Le chiedo cercando di fare finta di niente.
"Chi è questo tipo? E perché ti ha appena fanno un'offerta che non puoi rifiutare?" Sto per rispondere quando anche Nathan esce e ci saluta, salendo poi su una moto nera e rossa. Lo guardo scioccata come se non me lo aspettassi e poi torno a Chels.
"Diciamo che dopo la mostra non stavo molto bene e sono andata a bere ed è finita a casa sua? Lo avevo già visto alla mostra e quindi non so, penso che il mio subconscio sia andato in automatico verso di lui."
Le dico in modo molto calmo.
"Pensavo non ti sentissi pronta per il sesso...e che se proprio dovevi farlo, lo avresti fatto con Mark."
Mi dice non capendo.
"Infatti è così. Penso che quella sera l'alcol abbia aiutato e poi con Mark era tutto complicato. Come se avessi paura di vivermelo a pieno."
Ma ora è tutta acqua passata.
"Va bin allora fai attenzione con quello. Ho visto come ti guardava, come se tu fossi una preda. Andrai a quell'asta?"
"Penso di sì...che male potrà mai fare?"
Ecco, non avrei mai dovuto chiederlo.*Nota Autrice*
Lo so che ad oggi mi odiate, ma non potate sapere quante volte ho iniziato a scrivere pensando di essere ispirata...e invece niente, completamente bloccata. Tanto che volevo cancellare la storia, ma poi ho visto che nonostante tutto i numeri crescevano e ho desistito. Piano piano riprenderò in mano la storia!
Siate buoni...intento fate attenzioni ad alcuni dettagli...non dico di più.
Inoltre vorrei chiedervi una cortesia...una mia cara amica ha pubblicato la sua prima storia! Si chiama mmcibotaru e la storia si chiama Chiaroscuro. Potete mostrarle l'amore che mostrate a me? So che non è propriamente il nostro genere ma lo apprezzerei davvero tanto ;)
Un bacio,
Layla
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TITANIUM
General FictionIl giorno del suo venticinquesimo compleanno, rassegnata al fatto che i suoi ricchi e facoltosi genitori avrebbero continuato a preferire passare il tempo con suo fratello al posto suo, Mia Turner decide di cedere alle richieste della sua amica Chel...