"Cosa c'è Oliver? Ho da fare." Rispondo scocciato vede di il suo come lampeggiare sul telefono. È tre mesi che sto provando ad evitare di parlare con lui per sentirmi dire di quanti problemi ho. Pensavo lo avesse capito eppure eccolo qui.
"Dorian. Non immaginerai mai chi è appena uscita dal mio studio." La sua voce è seria, preoccupata e sorpresa allo stesso tempo. L'unica persona che potrebbe allarmarlo così tanto è mio padre, ma ha specificato che è una lei. Lei. Mia.
"Cosa cazzo dici. Non è possibile. L'avrai confusa con qualcun'altra." Provo a convincere me stesso che non sia possibile, che proprio lei sia andata da quello che per me è un fratello. Come lo ha trovato? È una coincidenza? Un segno? Una fottuta presa per il culo?
"Ti dico che era lei. Penso di saperla riconoscere da tutte le foto che sono state messe su tutti i tabloid e giornali. Vuole degli appuntamenti." Mi dice con una voce ora pacata. Rimango un attimo in silenzio. Non so cosa dirgli per un momento, poi ritorno in me.
"Farò in modo che non ti disturbi. Tu non la richiamare. Non diventerai il suo psicologo. È assurdo." Rispondo secco.
"Capisco la tua situazione, ma non pensi che forse è meglio che me ne occupi io? E poi non pensi che abbia sofferto abbastanza?"
Ecco l'Oliver che per mesi mi ha rimproverato per quello che ho fatto. Non mi ha mai giudicato per il mio stile di vita, mai, ma con Mia non ha accettato il mio comportamento. Per tenerla in vita e farla soffrire così tanto facevi prima a farla morire quella sera stessa. È stata la cosa peggiore che mi potesse dire, ma solo perché era la verità. E me ne sono accorto anche io nel momento in cui l'ho lasciata andare.
"Ti ho avvisato perché sei come un fratello per me. Ciao."
Sono le sue ultime parole prima di chiudermi secco il telefono in faccia. Per un momento sento il nervoso attraversarmi il corpo, come un formicolio di cui non riesci a liberarti. Le nocche delle dita si scontrano contro la parete e una scossa di dolore mi scuote, come una sveglia alle cinque di mattina.
Non che io sia riuscito a dormire molto ultimamente.
La curiosità è più forte di me e allora accendo il computer e cerco le ultime notizie su Mia Turner. Come primo risultato compare la sua unica intervista rilasciata oggi in tv con una serie di scoop sulla sua famiglia e su un uomo misterioso. Per colpa della stessa curiosità la apro e la ascolto. Non la vedevo così da quella sera in discoteca. Truccata, vestita bene nella sua semplicità. I capelli ora sono più corti con delle sfumature più calde. Quasi tendenti all'arancione.
Ed ecco che il pezzo che mi interessa parte.
Si sta vedendo con un uomo.
Respiro.
La sta aiutando a superare la situazione.
Respiro.
La situazione sono io.
Respiro.
Ride.
Mi uccide dentro.
Me lo merito probabilmente. Vorrei farle male per quello che ha detto. Vorrei farmi male per quello che le ho fatte. Anche se so che nessun dolore potrà mai porre rimedio a quello che ho fatto.
Sento il respiro mancarmi, ma come a volermi fare più male, apro la prossima notizia. Aprirà una galleria d'arte. Questa sera.
"IL RIFUGIO PER TUTTI QUEI RAGAZZI PER CUI L'ARTE È LUNICA COSA IMPORTANTE" così lo hanno definito. È proprio da lei in effetti. Se c'è una cosa che ho capito di lei è proprio che l'arte per lei è essenziale. Era la sua medicina e terapia.
Perché io ero una malattia. Più ci penso più so che ho fatto la cosa giusta, ma cazzo. Immaginarla con un altro. Ridere, scherzare, scopare. Non riesco proprio.
Senza pensarci mi vado a cambiare. Prendo uno dei miei completi, ma senza cravatta.
Prendo la macchina e Guido fino alla galleria. Non mi accosto proprio lì davanti, ma dall'altro lato della strada. Non sembra esserci alcun movimento. È anche vero che sono due ore in anticipo. Ecco che proprio quando stavo per andarmene, la vedo. Non è più vestita come stamattina. Ha solo una maglia larga ed un jeans. I capelli sono un po' scompigliati, come quando ti sei appena svegliato. Ha un'espressione corrucciata mentre guarda il telefono. Sono così tentato da andare da lei.
Poi un uomo arriva. La stringe da dietro. Lei trasale, poi si mette a ridere, si gira e lo bacia. Me ne vado perché non riesco a guardare. Non riesco a vederla felice con qualcun altro. Anche se con me non lo è mai stata.
L'unica cosa che mi viene in mente è andare da Oliver, che per quanto mi possa far incazzare è l'unico che mi sa far calmare in queste situazioni.POV MIA
"Che ci fai qui così presto? Sei in anticipo di circa due ore!" Dico a Mark. Chi è Mark? Beh è una storia buffa.
Poco dopo che mi sono ritrovata in mezzo alla strada dopo il mio rilascio, ero completamente disorientata, perché Dorian mi aveva drogata quella sera. Mark è passato proprio da quella parte, mi ha riconosciuta con il suo partner e mi ha portata al distretto. Si perché lui è un agente. Non mi ricordo nemmeno cosa ci siamo detti quella sera, mi ricordo che però i giorni seguenti ero spesso al distretto per rilasciare la mia versione dei fatti. L'ho capito subito che gli stavo probabilmente antipatica. Non era un mio fan insomma. Credeva molto alla storia che mia madre raccontava di me. Pensava che fossi una di quelle ricche che si organizzano il rapimento per avere attenzioni. Ha cambiato idea solo una sera, circa due settimane dopo, quando è passato da casa mia per lasciarmi gli effetti personali che avevo con me quella sera. Ero messa malissimo. Avevo bevuto e stavo davvero toccando il fondo. Quella sera si è preso cura di me. Non ne aveva nessuno obbligo ma stranamente è rimasto. Forse mi sono avvicinata a lui perché volevo credere che esistessero ancora persone che tenessero a me. Dopo il rapimento, anzi dopo il mio rilascio, mi sono rifiutata di parlare con mio fratello, i miei genitori e anche con Chelsea. Ho scoperto che lei è il mio fratellone si sposano e che mia madre è finalmente d'accordo. Ci deve essere qualcosa sotto perché mia madre l'ha sempre odiata. Mark mi ha chiesto di uscire poco dopo ma non volevo uscire in pubblico e quindi abbiamo passato tutte le sere, per una settimana a mangiare cibo takeaway. Ci sono sempre dei battibecchi e premetto che non è l'amore della mia vita, ma mi sta distraendo.
Sento un bip venire dal telefono e allora vado a controllare. È un messaggio di Chels. Mi chiede di vederci e di rispondere alle sue chiamate.
Non le ho parlato davvero per niente, allora rispondo che sono alla galleria se vuole passare.
"Chi era?" Mi chiede Mark.
"Chelsea. Penso che passerà alla galleria."
"E tu non vuoi parlarle..." dice lui.
"Sinceramente no. Durante i mesi in cui io non c'ero si è riuscita a fidanzare, fare la festa di fidanzamento e organizzare il suo matrimonio. Non capivo il perché mio fratello non si fosse più interessato a me...e ora so il perché."
Sento la rabbia crescere e allora Mark viene da me.
Si fa spazio nell'incavo tra il collo e la spalla e inizia a stuzzicarmi.
"Capisco la tua rabbia, ma non darei tutta la colpa a lei. E come ti ho già detto tuo fratello si è sempre interessato al tuo caso."
Mi lascio andare chiudendo gli occhi. Sento la sua mano farsi spazio sotto la mia maglia.
Mi giro verso di lui e lo bacio, trattenendo il suo labbro inferiore tra i miei denti. Lui allora mi trascina nello stanzino che mi fa da ufficio e mi fa sedere sulla scrivania.
Mi toglie la maglia e quando sta per slacciare il reggiseno mi blocco di colpo.
Sembrerà strano ma ancora non lo abbiamo fatto.
Non riesco ad andare oltre un certo punto.
Nella mia mente vedo le immagine delle sere con Dorian e mi immobilizzo.
Lui è ancora in quell'angolino nella mia mente e mi tormenta ogni notte.
"Scusa" gli dico rimettendosi la maglia. Lui poggia la sua fronte sulla mia trattando il respiro.
"Vale la pena aspettare." Mi dice.
Dal corridoio si sente il rumore della porta e vedo Chels dai video di sorveglianza.
Quello che però cattura la mia attenzione è una macchina nera che sfreccia via, parcheggiata davanti alla galleria.
Per un momento penso che sia una casualità ma un pensiero rimane fisso.
Era lui. Me lo sento.NOTA AUTORE
Scusatemi per il ritardo. Le cose si faranno molto più interessanti il prossimo capitolo. Nel frattempo vi ho introdotto il nuovo personaggio che avrà un ruolo fondamentale in questa seconda parte della storia di Mia.
Come sempre commentate e ditemi la vostra.
L.S
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TITANIUM
General FictionIl giorno del suo venticinquesimo compleanno, rassegnata al fatto che i suoi ricchi e facoltosi genitori avrebbero continuato a preferire passare il tempo con suo fratello al posto suo, Mia Turner decide di cedere alle richieste della sua amica Chel...