Beggin', beggin' you

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La serata continua per tutti ma io sono ancora ferma in bagno che non so che fare. Tutta me stessa vuole andarsene a casa, dimenticare chi ho visto e cosa è successo. Tutti gli sforzi dei giorni prima sarebbero completamente andati persi e non voglio. Non voglio ritornare alla rabbia, al dolore, alla freddezza ed al vuoto. Mi bagno i polsi ed il collo e poi esco dal bagno. Mentre sto per scendere le scale non posso fare a meno di notare la porta della mia stanza. Socchiusa, con la luce spenta. Non me ne accorgo neanche che sto andando in quella direzione finchè non ci arrivo davanti e la mia mano è sulla maniglia che la apre. Accendo la luce ed è tutto uguale: stessa lenzuola, stessi mobili e c'è ancora il buco nel muro non ancora ridipinto. Mi siedo sul bordo del letto e guardo il vuoto. Questa serata è stata una rivelazione in tutti i sensi: ho scoperto che Nathan è il fratello di Dorian, che ci sono andata a letto senza saperlo il che complica le cose in maniera esponenziale se mai lo venisse a sapere e che sono un'idiota. 

"Pensavo non volessi più mettere piede qua dentro." Quella voce. Mi sento quasi paralizzata. Non riesco a muovere neanche un muscolo, e soprattutto ad alzare lo sguardo. Mi concentro sul mio respiro, sul cuore che mi stava battendo all'impazzata e su altre mille piccole cose che non mi facciano impazzire. Non è per niente facile non esplodere eppure negli ultimi mesi ho imparato a vivere di nuovo e so che ce la posso fare. 

"Volevo vedere se avevi la stanza pronta per la prossima ragazza. Ti consiglio di ridipingere quel muro, non so quanto sarebbe piacevole così." gli dico, senza ancora guardarlo negli occhi. 

"Non ci sarà nessuna prossima ragazza, e non ci saresti dovuta essere neanche tu. Ecco perchè non coprirò quel buco." Dice lui con la voce più calma che abbia mai avuto. Non so cosa mi prende in quel momento ma scoppio a ridere e mi stendo sul letto. Penso che mi stia guardando come se fossi una pazza.

"Sai la cosa divertente qual è? Che è iniziato tutto perchè volevo solo scopare con qualcuno il giorno del mio compleanno e tu eri l'unico che mi aveva colpito. E per quanto io fossi in grado di andare con chiunque, quella sera volevo te. Guarda com'è finita" Lui si avvicina dopo aver chiuso la porta e si stende vicino a me. Rimaniamo immobili e non ci sfioriamo nemmeno, eppure lo sento così vicino.

"Beh abbiamo avuto molto di più da quella sera. No?" Per la prima volta mi giro verso di lui. Rimango un attimo a guardarlo ed è così bello. Sembro una liceale innamorata, ma l'effetto che mi fa guardarlo è questo.

"Sì certo, il dolore, le lacrime, i lividi, il tempo perso, uno stupro made in Russia, e che altro? " gli chiedo sarcastica. "Ah già, un cuore spezzato." Ritorno a guardare il soffitto aspettando una sua risposta. Ed una parte di me se la aspettava altrettanto sarcastica. Invece mi guarda. 

"Non ho mai voluto spezzarti il cuore. O rovinarti la vita. Pensavo di fare la cosa migliore lasciandoti libera...invece sembra che ti ci metti da sola nei casini." Spero stia scherzando, ma non c'è nulla di lontanamente ironico nella sua voce. Allora mi alzo di scatto.

"Spero tu stia scherzando? Pensi che sapessi che tu fossi legato a tutto ciò? E pensi che se lo avessi saputo davvero avrei partecipato?" la rabbia inizia a sentirsi. 

"Anzi sai una cosa, forse fino a due settimane fa ti avrei cercato ancora, d'altronde ero pronta a trovarti...attraverso il tuo amico psichiatra, che fammelo dire, non ha fatto un ottimo lavoro con la tua testa...e poi attraverso i quadri, che potevo rintracciare con i tracciatori che ho nascosto nelle tele. Lo so che eri tu signor D. Ma ho lasciato stare e mi sono data una possibilità con un ragazzo che ci tiene veramente a me. Perchè credimi...tu non ci tieni e sei un codardo." Vedo il senso di colpa comparire sul suo volto e sono finalmente felice di averlo ferito leggermente. Anche se solo in superfice.

"Bene allora ora che sai che Nathan è mio fratello, lascialo perdere. Non voglio che tu ti faccia più male di quanto già ne hai subito." mi dice serio alzandosi dal  letto.  Una risata amara spezza l'aria tesa. 

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