Capitolo 5.
La valle dei dimenticati!
Era normale per una persona clinicamente sana essere agitata per il primo giorno di scuola, sentire le farfalle allo stomaco e andare in paranoia, era perfettamente normale, sentire anche la mancanza dei genitori o le persone con cui avevi vissuto fino a quel momento. Elisea non si sentiva in grado di affrontare la giornata, lei non era clinicamente sana e le sue emozioni sembravano amplificate, aveva eseguito tutti i suoi riti di rilassamento, preso i farmaci forniti dal medico e si era ripetuta in testa centinaia di volte che era solo una giornata scolastica e che sarebbe andato tutto nei migliori dei modi. Maki la sua compagna di stanza era già in camera messa a gambe incrociate sul pavimento; stava meditando davanti alla finestra, mentre nella stanza si sentiva un forte odore di muschio e pino. Elisea posò la borsa sul comodino, le sue valige erano state portate precedentemente e si trovavano appoggiate ordinatamente vicino al suo letto; tutti i documenti necessari erano sulla scrivania e sul letto era adagiato un papavero bianco, sul gambo era legato un nastro rosso con un biglietto viola.
« Il papavero bianco simboleggia il silenzio, l'innocenza, la purezza e l'umiltà, lo ha portato Ashton » disse con voce lenta e bassa, Maki si alzò da terra con un solo movimento e sciolse i capelli che erano legati in una coda lasciando che le coprissero le spalle. Le sorrise in modo cortese e prese il papavero in mano osservandolo, Ashton conosceva benissimo la sua essenza e il suo vissuto, sapeva quanto fosse silenziosa e pura, ma di innocente aveva ben poco; bastava solo pensare allo scherzo fatto a Lux quando aveva undici anni. Portò il fiore vicino al naso e odorò il leggero profumo del papavero.
« Scusami ma amo i fiori e mi piace specificare il loro significato, sembri molto tesa è per il primo giorno di scuola? » indossò un paio di ballerine nere semplici che stavano benissimo con i suoi pantaloni ad alta vita. Elisea posò il fiore in tinta con la camicia sul letto e si girò verso la compagna con sguardo incerto.
« Io... Sono sempre tesa, non riesco ad essere rilassata » confessò a voce bassa Elisea, mentre portava i capelli all'indietro, Maki le girò intorno e appoggiò le mani delicatamente sulla sua schiena, rendendo la ragazza ancora più rigida. Maki capì il disagio e tolse subito la mano indicandogli il materassino blu dove era precedentemente seduta lei, Elisea non protestò alla richiesta di sedersi, era ancora presto per le lezioni e non aveva intenzione di integrarsi con gruppi di studio o chissà quale setta.
« Io medito la mattina, faccio anche yoga, ma è la meditazione che mi aiuta a non sembrare un ceppo di legno. » disse la ragazza sedendosi davanti a lei, prese da sotto il letto una scatola di legno; dentro di essa Maki teneva l'incenso e tutti i prodotti che usava per rilassarsi, ne uscì dei fiammiferi, dei lunghi e stretti pezzi di legno profumati. Elisea osservava ogni movimento con attenzione, non aveva mai visto nessuno meditare e per quanto fosse aperta a nuove esperienze, non aveva mai creduto in quei metodi per calmare i nervi; le lunghe e sottili dita della ragazza asiatica maneggiarono con cura tutti gli utensili, inserì le stecche in un foro in modo che rimanessero stabili e con i fiammiferi diede fuoco alle punte dell'incenso sprigionando subito dopo l'odore di muschio che aveva sentito appena entrata nella stanza.
« Metti le mani in modo da essere comoda, chiudi gli occhi e pensa alla cosa che ti ha fatto stare bene settimana scorsa » Elisea annuì e chiuse gli occhi, appoggiò le mani sul grembo ed inspirò profondamente, mentre la sua mente vagava alla settimana precedente, stava analizzando giorno per giorno dal lunedì alla domenica senza saltare nessun dettaglio; arrivata al venerdì un sorriso spontaneo comparve sul suo viso.
« Adesso che l'hai trovato concentrati su di esso, vivi quell'esperienza e respira lentamente » Maki la stava guidando nella sua meditazione come meglio poteva, non aveva mai insegnato a nessuno come si meditava, in più non era proprio il modo giusto per farlo, ma aveva intuito che ad Elisea serviva una distrazione rilassante e pensava che con un ricordo le sue condizioni si sarebbero stabilizzate. La ricci respirava profondamente e ripercorse il momento del venerdì che l'aveva fatta sorridere, non si trattava di un ricordo elaborato o da togliere il fiato, ma a lei piaceva tantissimo.
Rivedeva Marisol, Noah e lei sdraiati nella sua vecchia camera, si trovavano tutti e tre sui materassi messi davanti allo schermo, mentre guardavano il cartone preferito di Elisea; Frozen! Tutti in casa avevano imparato ad amarlo quanto lei e quando Niall e Luz erano impegnati con il lavoro i tre fratelli si riunivano per passare la giornata insieme. Il film era finito verso il pomeriggio tardi e Noah si era messo ad inventare dei piccoli giochi da fare seduti e gli aveva raccontato delle giornate passate con Lauren; rivivere quei momenti le piaceva, perché erano veri, senza paparazzi o gente indesiderata. Elisea fece un respiro profondo, sentendo l'odore di muschio penetrarle le narici e farla rilassare, le spalle le cedettero, i muscoli del viso si distesero e anche le dita si afflosciarono.
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Agoraphobia || Ashton Irwin
Fanfiction« Per Elisea Marie Horan la vita è appena iniziata, eppure è come se l'avessi vissuta già del tutto » scherzò Ashton mettendosi al suo fianco, amava tenerla vicino, sfiorarla e sapere che le faceva piacere, eppure doveva mantenere comunque un certo...