Capitolo 3. Considerami una minaccia!

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N.b. Dare un'occhiata allo spazio autrice; grazie!
Capitolo 3.

Considerami una minaccia!

Niall raggiunse il dormitorio maschile appena i paparazzi si furono dileguati, era arrabbiato, o per meglio dire furioso, era stato ben chiaro, voleva che i paparazzi stessero a debita distanza da sua figlia, ma alla sicurezza le parole entravano da una parte e uscivano dall'altra. Ignorò i ragazzi che stavano appollaiati all porta per seguire i suoi movimenti, non era dell'umore per interagire con dei fan. Bussò alla porta due volte esaminando cosa c'era intorno, il corridoio era molto spoglio, e su ogni porta c'era un numero con una lavagne tra personalizzata, sua quella del migliore amico della figlia c'era scritto: " Attenzione qui dentro solo rock puro - Ash & Cal ". Il biondo sorrise e vide la porta aprirsi quasi di colpo, sotto il braccio di Ashton, appoggiata al suo petto c'era Elisea, sembrava aver pianto molto e la cosa lo irritò più di prima, entrò veloce senza aspettare un invito e si sedette sulla grande sedia vicino ad una scrivania vuota.

« Ho parlato con la sicurezza, terranno lontani i paparazzi e aumenteranno la sorveglianza, in più Tristan vuole continuare a sorvegliarti » sentenziò subito Niall guardando i due ragazzi, Elisea si staccò da Ashton per avvicinarsi al padre, che si alzò dalla sedia e la accolse tra le sue braccia. Ashton si appoggiò al suo letto spoglio, tra qualche settimana sarebbe tornato in quella stanza e con Calum avrebbero riportato tutta la loro creatività in quelle quattro mura.

« Papà non c'era di bisogno, sto meglio, grazie ad Ashton! Riuscirò a cavarmela, Tristan può anche rimanere con te » sorrise la ragazza a disagio, non voleva mettere la gente in situazioni scomode, il suo desiderio era quello di studiare, ma non le piaceva tutto quel movimento per lei.

« È stato lui ha chiederlo, lo sai quanto ci tiene a te; vuoi tornare a casa o continuare il giro ? » Elisea era determinata, non voleva farsi sconfiggere dall'ennesima barriera psicologica, voleva finire quel giro a tutti i costi, voleva dimostrare a se stessa di potercela fare.

« Se non è troppo disturbo preferirei finire il giro » guardò i due incerta, sia Ashton che Niall gli sorrisero e scossero la testa in segno positivo, non c'era nulla da dire, Elisea preferiva non parlare di quegli attacchi e spesso faceva finta che non fossero mai accaduti. Sistemò il vestito un po' in imbarazzo e prese la mano del padre in modo impacciato. Ashton gli fece strada fuori dal dormitorio, iniziando a parlare dei corsi, professori e nello specifico del indirizzo di studi di Elisea, Ashton si era informato apposta per lei, le elencò ogni lezione, professore e pausa. Calum si unì a loro quando arrivarono davanti ad una classe, aveva in mano un sacchetto di carta, lo porse ad Elisea ancora prima di parlare.

« Le visite guidate senza popcorn non hanno lo stesso gusto! » rise aprendo il pacchetto che aveva in mano ed entrarono nell'aula, sia Niall che Elisea rimasero affascinati, si trovavano in cima ad una lunga gradinata affiancata a dei banconi in legno chiaro e delle sedie blu in plastica; in fondo all'aula c'era una cattedra popolata da tre insegnanti, o almeno così sembrava alla ragazza che da lontano non riusciva a capire che età avessero. Ashton gli illustrò le poche cose che c'erano da sapere e condusse tutti di sotto verso l'uscita vicino alla cattedra; Niall fece qualche domanda ad Ashton e si persero nei loro discorsi lasciando Calum ed Elisea indietro.

« Inizierai la scuola a settembre ? O pensi di venire qui più tardi? » sussurrò Calum tenendo la testa bassa, mentre scendeva un gradino alla volta.

« Penso a settembre, almeno che non ci siano contrattempi, tu perché sei qui Calum Hood? » Elisea se lo chiedeva da quando si era presentato, non era periodo scolastico e a quanto aveva capito Calum non era neanche irlandese, il ragazzo dagli occhi scuri la guardò sorpreso dalla domanda, alzò gli occhi verso Ashton che si trova va ormai ai piedi della gradinata che sorrideva a Niall.

Agoraphobia || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora