16. Il ballo

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La sera della Vigilia di Natale non tardò ad arrivare, e sebbene i Vervain fossero una delle famiglie più cupe del mondo magico, sapevano come organizzare delle feste.
In particolar modo il ballo d'inverno era una ricorrenza alla quale tenevano molto.
Lunghe cascate di cristalli piovevano dal soffitto, e si dissolvevano una volta toccato il pavimento come se fossero neve fresca, facendo attenzione a non urtare gli ospiti.
La sala era addobbata con candele nere che, se accese, bastavano ad illuminare l'immensa pista da ballo.

Una scalinata prometteva l'accesso dal piano di sopra alla sala, ed ogni scalino aveva la cura di essere addobbato con strisce di ghirlande natalizie accuratamente saldate al marmo.
Un tavolo sulla sinistra ospitava calici vuoti e bottiglie di qualsivoglia alcolico; dalla semplice acquavite, ai vini più pregiati.
Per i ragazzi naturalmente era presente un piccolo ripiano dove erano stati confezionati dentro a delle ampie brocche dei succhi di ogni frutto e bevande analcoliche.

Ma nessuno avrebbe mai attinto a quella fonte.

Lilith scese dalla scalinata, portando lo strascico del vestito dietro di sé. Vestiva come di consueto un abito nero, che scendeva morbido ai fianchi ed aveva fiori di pizzo, anch'essi neri, che tappezzavano la gonna. Una cascata di diamanti, che riprendeva rigorosamente il pattern del soffitto, andava a delineare il corpetto con taglio a cuore.
Portava i capelli sciolti e allisciati da una pozione Lisciante, raccogliendo solo ai lati i ciuffi cadenti con delle spille, anch'esse diamantate.

Espirò scendendo le scale, con cura di non cadere dai suoi tacchi di fronte ai presenti, e arrivata in fondo alla scalinata, poté riprendere fiato.

Alcuni ospiti stavano danzando a ritmo di violini e pianoforte, che si suonavano da soli.
Un'orchestra animata grazie alla magia dei Vervain.

Il brano partiva lento, caricando sempre di più il ritmo secondo dopo secondo, fino ad arrivare all'apice.
Dapprima si udiva il pianoforte che, con note lente e delicate, risuonava per tutta la sala.
Poi pervenivano in aiuto viole e violoncelli, che seguivano il ritmo dettato dallo strumento primario.
Caricando sempre di più l'intensità, alla fine i violini aiutarono gli altri attori a completare l'opera.
Il connubio era geniale.

Gli ospiti fermarono la danza per ammirare Lilith, che nel pieno fulcro dell'attenzione arrossì.
Abel non poté fare a meno di notarla.
Di notare le braccia affusolate lungo i fianchi.
Di notare il viso truccato che risaltava il color smeraldo degli occhi.
Di notare la bellezza della ragazza, che non aveva mai saputo apprezzarsi.
Era rimasto estasiato da cotanta eleganza.

Lilith alzò timidamente una mano, salutando le persone mesmerizzate dalla sua presenza.

A venirle incontro fu subito la sorella maggiore, che con una riverenza le prese una mano, accompagnandola al centro della pista.
"Sorella sei bellissima" -esordì lei dopo averla guardata attentamente.
Lilith curvò le labbra in un sorriso, carico di adrenalina.
"Anche tu dei bellissima"
Parole così sincere, la Vervain non le aveva mai pronunciate.

Anyta portava invece un vestito color avorio, che andava sfumandosi verso dei toni di rosa perla sulla gonna.
I capelli erano arricciati e raccolti a mezzacoda, dove incastonate c'erano delle azalee color panna.
A completare il tutto una parure di gioielli preziosissimi e abbinati tra di loro.

Anyta condusse Lilith verso il suo fidanzato Abel, e i Dolohov, che la guardavano stupiti!

"Лилит, ты сегодня прекрасно выглядишь"-asserì il padre di Abel prendendole una mano.

Venena -TMRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora