40. I Mangiamorte

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Tw: menzioni di violenza sessuale e soft smut.

Si dice che a volte la vita faccia meno pressione sugli esseri umani, e che in quel momento l'uomo perda la sua concentrazione.
Perda i suoi obiettivi.
Perda sé stesso.

Se quel lasso di tempo durasse troppo, la reazione sarebbe irreversibile, condannando la stessa vita ad esistere in un insignificante universo fatto di buio e di antimateria.
Si precipiterebbe in un vuoto cosmico, lasciando la propria anima galleggiare in sospeso tra milioni di altre impresse nel nulla, senza scopi o ragioni ultime. Una fossa di problemi senza fine.

Indubbiamente, quando i sette migliori amici di Tom Riddle erano venuti a conoscenza del suo piano di diventare immortale, non erano molto certi del risultato finale.
Gli sembrava uno di quei sogni che hanno i bambini di conquistare il mondo.
Ma Tom non era, e non sarebbe mai stato come quei bambini, semplicemente perché la sua infanzia era stata segnata da eventi tragici che l'avevano fatto pensare troppo in grande.

Lui era fatto di successi difficili e di conquiste tappa dopo tappa, non era di certo un sognatore, ma un realista, e sapeva che sarebbe riuscito a diventare il mago più potente, se solo l'avesse voluto.
E stava raggiungendo il suo obiettivo giorno dopo giorno, macchiandosi le mani di omicidi e l'anima di peccati.

I Cavalieri sedevano tutti a cerchio attorno a quel tavolo della Stanza delle Necessità, ma non erano gli unici presenti.
Lì, in mezzo agli otto ragazzi, sedevano al momento anche due ragazze.
La prima era Lilith, seduta per convenienza tra Avery e Rosier.

Portava il marchio nero da un anno, e non si era mai posta il problema di comprendere cosa significasse davvero. L'unica cosa che le interessava era averlo per sentirsi parte di qualcosa di esclusivo e segreto.

L'altra, sorprendentemente, era Walburga Black.
Dopo l'incantesimo Obliviate scagliato da Tom, egli stesso aveva visto nella cugina di Davina un'importante preda da cacciare e domare per essere messa ai suoi servigi, senza che ricordasse alcuna cosa del suo passato, in modo da essere completamente malleabile a nuove informazioni.

Si era trasformata nell'anello debole di un gruppo che prendeva il nome di Mangiamorte.

Si chiamavano così perché indubbiamente il loro capo mangiava la morte ogni volta che spezzava la sua anima per ricondurla in oggetti in modo da essere eterno. Gli Horcrux.

Gli ideali del gruppo erano sorti come il desiderio di potere, e il ritenere che i maghi purosangue fossero effettivamente legittimi rispetto agli altri, ma con il tempo alcuni dei membri avevano maturato consapevolezze diverse, tra i quali Ralston Nott e Frederick Lestrange, che ritenevano un mago tale anche in assenza dei requisiti di sangue.
In generale gli obiettivi del gruppo erano mutati, e l'unico scopo che avevano focalizzato nella loro mente era diventare potenti maghi, per imparare tutti gli incantesimi che a scuola non gli sarebbero mai stati insegnati, per poterli applicare al momento del bisogno.

Tom studiava giorno e notte per soddisfare questi requisiti, e spartire una parte della sua conoscenza con gli altri, istruendoli a quelle che erano le Arti Oscure.
Il sogno di Tom, oltre all'essere immortale, era quello di diventare un professore di Difesa contro le Arti Oscure ad Hogwarts, e sapeva che per avere questo nobile titolo avrebbe dovuto faticare molto.
Ma lui era assetato di conoscenza, ed alla sua età già conosceva incantesimi che molti maghi non avevano nemmeno mai incontrato nei libri.

Davina si trovava di fronte alla porta della Stanza delle Necessità.
Non sapeva bene come entrare lì dentro, se avesse dovuto recitare una parola segreta o se fosse bastato aprire dalla maniglia.
Tom non le aveva dato istruzioni su questo, perciò decise semplicemente di mettere in pratica la seconda opzione.

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