24. Ex abrupto *

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*TW: smut e linguaggio volgare (come se mi riuscisse bene lol)*

"All'improvviso"

"Ragazzi, ho parlato con Dippet"-annunciò Riddle ai suoi Cavalieri e Davina, ormai presente a qualsiasi loro momento assieme.
"Dicci"-esordì Mulciber emozionato, battendo le mani per attirare l'attenzione degli altri che si stavano dando fastidio o parlottavano tra loro.

"Tra una settimana partiremo per Londra. Ovviamente mi sono dovuto inventare che questa proposta è stata fatta principalmente per entrare nel vivo della materia di Babbanologia, e che quindi osservando quegli stupidi Babbani possiamo imparare qualcosa in più."-con un ghigno concluse il discorso ottenendo in risposta dei volti soddisfatti e dei sorrisi carichi di adrenalina.

Avrebbero rivisto Nott, e non potevano esserne più felici.

Ma Riddle aveva anche altro a cui pensare in quei giorni, oltre all'amico.
Forse Ralston era una delle preoccupazioni minori per lui.

Tom doveva pensare a sé stesso.
In quei giorni aveva perso di vista tutti gli obiettivi che non avrebbe mai pensato di perdere; lo studio, ovviamente. Non si era concentrato per nulla sui M.A.G.O in quei giorni, e sentiva che stava sbagliando, ma non aveva avuto modo di farlo a causa della scomparsa di Ralston e della presenza minacciosa di Walburga, sempre presente. L'avrebbe pagata molto cara per tutto il dolore inflitto alla cugina.

Il potere. Aveva perso di vista anche quello nelle ultime settimane, si era lasciato ammorbidire da Davina e dalla sua aura affascinante, ma non poteva permettersi di distrarsi dall'obiettivo dell'immortalità.
Doveva creare un altro Horcrux, quella collana che portava sempre al collo, dalla catenella argentata ed una pietra verde grande come un'albicocca con all'interno lo stemma di Serpeverde, gli sembrava l'opzione migliore.

Si passava delicatamente la bacchetta biancastra tra le dita, giocando un po' con essa.
Intravedeva oltre le sopracciglia, con gli occhi rialzati leggermente dalla testa china, Rosier che cingeva il suo braccio attorno al collo di Davina, lasciandole dei piccoli baci sulla tempia ogni qual volta si avvicinava alla sua testa.
Riddle era consumato dal pensiero che qualcuno potesse toccare il suo diamante.
La sua unica via d'accesso all'alto mondo magico.

Dove sarebbe arrivato, uno sporco Mezzosangue, senza l'aiuto dei suoi Cavalieri e di Davina? Tutti appartenenti alle sacre famiglie Purosangue, in particolare modo la Black, che apparteneva alla più nobile delle casate.
Dove sarebbe arrivato senza le sue conoscenze, e la sua sete di sapienza? In questo si equiparavano.
A lei piaceva leggere per curiosità, a lui piaceva leggere per arricchire il suo bagaglio culturale.

Insieme sarebbero arrivati molto in alto, soprattutto se fossero rimasti insieme per sempre.
Una parola che Riddle non amava dire, perché l'unica cosa di immortale sarebbe stata la sua di anima.
Non poteva pretendere che pure Davina creasse degli Horcrux per lei.
Non poteva sapere degli Horcrux, perché per ora doveva tenerla buona con lui.
Non poteva fargli sapere i suoi piani.

Poteva diventare una minaccia solo se scatenata.

La osservava da lontano mentre si faceva baciare e toccare da un altro ragazzo che non fosse lui.
E Riddle si sentì impotente in quel momento.
Non che fosse geloso perché provasse qualcosa per lei, ma il modo in cui nei giorni precedenti si erano provocati l'un l'altra non poteva passare inosservato.

Venena -TMRDove le storie prendono vita. Scoprilo ora