Capitolo XVII - Telefonata

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Passarono altre due settimane senza che Jungkook e Jimin si fecero sentire dai loro compagni, nessuna telefonata e nessun messaggio da parte dei due, i ragazzi non sapevano come dovevano comportarsi nei confronti degli Army, che continuavano a porre delle domande , esigevano delle spiegazioni riguardo la loro assenza.

E come biasimarli, era giusto dare delle spiegazioni, ma i ragazzi non potevano accontentarli, come gli avrebbero spiegato la depressione di Jungkook, la sua fuga da Taehyung, la sua assenza... Sarebbe stato troppo complicato e, oltre ciò, non sarebbero più stati guardati come prima.

Namjoon era sempre stato accanto a Taehyung, era come un padre che consolava le pene d'amore del figlio, nonostante il minore cercasse di fare il forte di fronte ai suoi compagni, questi sapevano che ogni volta che si chiudeva in camera sua scoppiava in lacrime, i sensi di colpa lo stavano logorando, era disperato.

Desiderava ardentemente poter vedere Jungkook, toccarlo, baciarlo, sentirlo ancora suo, ma temeva che non sarebbe più tornato, che non lo avrebbe mai perdonato per quello che aveva fatto alle sue spalle, se n'era reso conto: aveva sbagliato a baciare Baekhyun solo per allontanarlo da sé.

Certo, aveva avuto tutte le migliori intenzioni del mondo, non aveva mai pensato di tradire Jungkook, ma quest'ultimo l'aveva presa male, fin troppo male dato che aveva tentato di buttarsi giù dal terrazzo in preda ad una crisi.

Si malediva mentalmente ogni volta che al posto di vedere Jungkook entrare sorridente nel loro dormitorio vedeva un suo hyung, non ce la faceva più, stava vacillando e questo non andava bene.

I suoi desideri e le sue speranze si facevano sempre più vane, ogni giorno che passava andava peggio, lasciava numerosi messaggi a Jungkook che questo non leggeva, lo riempiva di chiamate, ma niente, c'era il vuoto, nessuno rispondeva, nessuno visualizzava.

Inutile dire che l'atmosfera nell'appartamento dei ragazzi era davvero tesa: da un lato c'era la disperazione di Taehyung mentre dall'altra parte c'era la rabbia di Yoongi.

Quest'ultimo voleva riportare a casa Jimin, temeva che stando a stretto contatto con il maknae i sentimenti nei suoi confronti sarebbero riaffiorati e che, quindi, lo avrebbe lasciato per tornare con il minore.

La sua insicurezza nei sentimenti che Jimin provava nei suoi confronti lo faceva infuriare e si sentiva in colpa nel prendersela con i suoi compagni, nel sfogare la rabbia su qualcuno che non c'entrava nulla: ma era fatto così, avrebbe chiesto scusa a tempo debito.

Non gli importava nulla all'infuori di Jimin, lo chiamava due volte al giorno e quando gli rispondeva lo sentiva ridere con il minore, sapeva che questo stava iniziando a stare meglio e sperava con tutto se stesso che sarebbero ritornati presto a casa.

Secondo lui, l'amore che Jimin aveva provato per il più piccolo era un'amore malato, non lo avrebbe portato da nessuna parte se non in un oceano di amarezza e dolore, l'unico che avrebbe potuto lenire il dolore di Jungkook era Taehyung, il ragazzo che lo aveva fatto innamorare perdutamente di sé nel giro di poche settimane.

Yoongi era sempre rimasto in disparte ad osservare, era da sempre innamorato del suo dolce Jimin ma saperlo lontano da lui lo rendeva infelice e dannatamente infuriato con il mondo intero.

Non doveva dargli colpe, sapeva che Jungkook stava male e che aveva bisogno di un amico di fiducia accanto a sé ma a causa di ciò Yoongi iniziò a dubitare dei sentimenti che Jimin provava per lui.

Stava con lui solo per ripiego? Soltanto perché Jungkook aveva scelto Taehyung? Gli serviva soltanto per dimenticarlo? Lo avrebbe mai amato come lui lo amava da sempre?

Si poneva queste domande dentro di sé e la sua negatività, la sua rabbia e la sua insicurezza non riuscivano a dargli una risposta.

Era talmente distratto dal suo lavoro che non si rese conto che mancavano solo due giorni alla sua esibizione in Cypher pt 4 assieme a Hoseok e Namjoon.

WRONG LOVE \\\ taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora