Capitolo XIII - Gli Incubi Che Diventano Realtà

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"Adesso vado Kookie, aspettami qui, vedrai che andrà tutto bene!" queste furono le ultime parole che Taehyung gli sussurrò prima di uscire dalla loro camera, si poteva dire che ormai la condividevano insieme, avevano fatto l'amore poco prima e pure la notte precedente, Jungkook sapeva che sarebbe tornato lì, o almeno lo sperava, in cuor suo sentiva uno strano presentimento che gli imponeva di stare in allerta.

Aveva paura che le sue parole sarebbero diventate presto delle bugie, che le mani di Baekhyun toccassero la sua candida pelle, che le sue labbra sentissero il sapore di quelle di Taehyung, che lui tanto amava.

Il suo cuore fremeva, il suo stomaco era come incartocciato, l'agitazione e la paura ormai erano parte di lui, sarebbe crollato da un momento all'altro, si sentiva come un soldato dall'armatura di cera che si ostinava a sfidare il fuoco.

Il cielo era coperto da numerose nuvole grigie, l'atmosfera intorno alla città di Tokyo era cupa, da un momento all'altro avrebbe anche iniziato a piovere e man mano le strade si sgomberarono.

Jungkook era rimasto affacciato alla finestra della sua camera, era in ansia e continuava a sospirare, Taehyung era appena partito per andare ad incontrare Baekhyun al parco, che poteva vedere da quella posizione.

Temeva che Baekhyun iniziasse a fargli il lavaggio del cervello, che lo facesse cadere tra le sue braccia e che lo manovrasse come se fosse la sua marionetta, in poche parole aveva paura che i suoi incubi diventassero realtà.

Sapeva che doveva considerarli solo come dei semplici sogni ma qualcosa in lui gli diceva che non era così, che quelli non erano soltanto degli incubi, gli sembrava di averli vissuti davvero, come se avesse fatto un salto nel futuro.

Scosse la testa e decise che avrebbe dovuto seguirlo al parco, non poteva permettere che Baekhyun glielo portasse via, lui era suo, avevano fatto l'amore e quella era la dimostrazione che lo amava davvero.

Si infilò un paio di jeans stretti ed un maglione color panna e, dopo essersi infilato un giubbotto felpato grigio, corse fuori dalla sua stanza, scendendo le scale due a due.

Non accorgendosi della presenza di Jimin e Yoongi si scontrò contro i loro corpi e cadde malamente a terra. -Ehi tutto bene?- gli chiese Jimin porgendogli una mano, sul suo sguardo c'era dipinta un'espressione preoccupata.

Jungkook gli prese la mano e si rialzò da terra pulendosi, poi, il pantalone e sistemandosi il giubbotto. -Io... Non lo so... Devo andare da Tae...- il suo sguardo era smarrito e i suoi occhi erano terrorizzati, si girò e corse via, lasciando lì i suoi due compagni che lo osservarono preoccupati.

Jimin in particolare temeva per la salute del maknae, non sapeva cosa stesse succedendo e sperava davvero che Taehyung non facesse sciocchezze, il minore era davvero fragile in quel periodo e non ci sarebbe voluto nulla affinché avesse una ricaduta ed era consapevole del fatto che sarebbe stato molto difficile farlo rialzare in piedi, se non impossibile.

-Dobbiamo fare qualcosa Yoongi, dobbiamo salvare quei due...- sussurrò prendendo il telefono tra le mani e componendo il numero di Taehyung, Yoongi era d'accordo con lui e corse verso la direzione da cui Jungkook era scomparso da poco, doveva seguirlo.

Il telefono squillava a vuoto, Jimin non riusciva a capire cosa stesse succedendo e quando entrò la segreteria decise di lasciargli un messaggio. -Tae dove sei? Jungkook sta per avere una ricaduta! Richiamami! Era terrorizzato!- Stava urlando così forte che persino Hoseok riuscì a sentirlo, egli era appena uscito dall'ascensore e udendo quelle parole si precipitò verso il minore.

-Cosa succede?!- gli chiese prendendolo per le spalle e strattonandolo. -Cos'ha Jungkook?!- sapeva bene come era stato male e quando era svenuto al concerto si era deciso di farlo sorridere come meglio poteva, adesso che Taehyung era nella sua vita pensava che era felice, che stava migliorando.

WRONG LOVE \\\ taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora