TIMORE E TREMORE

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Carla stava dormendo, o almeno così sembrava, perché nel momento in cui Lu si sedette sul letto accanto all’amica lei sussultò ed aprì gli occhi. Occhi che raccontavano il suo doloroso vissuto meglio di quanto le parole avrebbero mai potuto fare.

 Occhi che raccontavano il suo doloroso vissuto meglio di quanto le parole avrebbero mai potuto fare

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-E New York?

Esordì, sorpresa.

-Sta lì, fermo ad aspettarmi. Avevo questioni più importanti da risolvere. La mia best bitch era scomparsa, e come faccio senza la mia señora marquesa io?

La marquesita sorrise, divertita.

-Comunque volevo solo controllare come stessi, ora ti lascio riposare tranquilla.

-Comunque volevo solo controllare come stessi, ora ti lascio riposare tranquilla

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-No, per favore resta. Non riesco a dormire, chiudo gli occhi e vedo il fuoco, l’inferno… tengo miedo.

Lu allora le prese la mano e le disse di stare tranquilla, che ora era sola, non si trovava più in pericolo, che tutti erano lì per proteggerla anche se non ne aveva realmente bisogno… dentro di sè aveva una fortaleza brutal e doveva solo rendersene conto.

Poi rimase seduta, ad aspettare che l’amica scivolasse nel mondo dei sogni

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Poi rimase seduta, ad aspettare che l’amica scivolasse nel mondo dei sogni.

Poi rimase seduta, ad aspettare che l’amica scivolasse nel mondo dei sogni

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