Quel sorriso...

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Il lavoro in quella casa era stressante, ma avere Emilie accanto lo rendeva piacevole. E la casa si rallegrò ancora di più quando la signora Agreste annunciò che era incinta.

<Io non riesco a credere che diventerai madre> esclamò Nathalie con le lacrime agli occhi. 

<E io non riesco a credere che diventerai zia> le disse la bionda ridendo

<Non ti azzardare...> la rimproverò l'amica.

Le giornate di tutti si fecero molto più felici, e durante gli ultimi mesi di gravidanza Emy ricevette anche un ruolo in un film che doveva iniziare a girare a partire da qualche mese più in là.

Finalmente ecco il nuovo arrivato, era un maschietto, piccolo e carinissimo. Somigliava molto a sua madre, occhi verdi e capelli biondo acceso. Emilie uscì dall'ospedale qualche giorno dopo la nascita, e fu quel giorno che Nathalie vide Adrien per la prima volta.
Nathalie, da brava 'zia', veniva definita così da Emilie, che la riteneva una sorella, passava molto tempo con il ragazzo, e  molte volte era Emilie a invitarla a fare una passeggiata con il bambino. Tuttavia la bionda dopo qualche mese, iniziò a star male, lei definiva quei dolori come delle semplici fitte dovute allo stress, ma da lì a poco, non riuscì più a dedicarsi pienamente a suo figlio per via della sua salute. E così fu Nathalie, a prendersi cura del bambino. Perchè si, Emilie riusciva a stare in piedi, ad andare in giro, e quando poteva andava anche a guardare suo figlio giocare. E così Nath oltre a lavorare in quella casa come assistente, divenne anche una baby sitter. 

Era un lavoro che faceva volentieri, si divertiva a guardare quel bambino crescere, ma la situazione non era una delle migliori visto che Gabriel le lasciava cariche veramente presenti di lavoro e inoltre credeva che passasse troppo tempo con il figlio, occupando il ruolo di Emilie. E lei ne era consapevole, ma non voleva far crescere quel bambino senza un po di conforto, lei ci era passata e sapeva quanto brutto poteva essere.
Intanto i mesi passavano in fretta, e il bambino si faceva sempre più grande e carino. Il rapporto tra lui è Nath era fantastico, fin quando non arrivò quel giorno. Lei aveva appena finito di inviare una mail al nuovo cliente di Gabriel, e così decise di andare a trovare Adrien che stava riposando in camera. Salì le scale con un sorriso stampato in volto, aprì la porta e si andò a sedere sul letto, e non appena il piccolo aprì gli occhi e le iniziò a sorridere lo salutò

<Ma buongiorno dormiglione>.

Il bambino si mise a sedere sul letto e gli si butto in grembo.

<Attento o ti fai male, e poi tutto padre mi uccide>

Adrien iniziò a ridere, e dopo essersi seduto nuovamente, aprì le labbra e provò a dire qualcosa, lasciando soltanto il suono di lettere senza alcun senzo, <vieni qui... Oplà> disse intanto lei, prendendolo in braccio, ma il bambino continuava ad insistere per dire qualcosa, e poi l'unica cosa diversamente comprensibile che Nath riuscì a sentire fu <amma>, gli occhi le si riempirono di lacrime, non sapeva se essere felice o meno. La prima parola di quel bambino era stata "mamma", ed era rivolta a lei. Era felice, fin troppo, ma nella sua mente passò l'immagine di Emilie, il figlio della sua migliore amica aveva chiamato lei mamma, "come si sentirà Emilie" pensava imperterrita. Poi il bambino continuò, fermando i suoi pensieri e riportando l'attenzione della donna su di lui, Adrien continuò a 'parlare' <amma...> facendo tornare a sorridere la donna <...Nathi>. Lì lei non si tratte più, lo strinse a sé, e leacrime le rigarono il viso, sorrise al piccolo, e dopo essersi allontanata da lui la porta si aprì, si voltò e alla vista dell'uomo si alzò e si diresse verso l'uscita.

<Stai bene Nathalie?> le chiese lui vedendo le lacrime che ormai stavano sparendo, <Si signore, sto bene> cercò di dirgli senza singhiozzare, <Posso sapere il motivo di quelle lacrime?> continuò lui, <Non è niente>sorpassò Gabriel ed uscì, ma non appena varcò la porta, il piccolo Adrien iniziò a piangere, tornò indietro per vedere se stesse bene, nonostante il padre fosse lì, e rimase a guardare dalla porta. Il bimbo appena la rivide si zittì e tornò a sorridere, così Gabriel si voltò a guardarla con uno sguardo abbastanza penetrante e freddo

<Amma Nathi> sghignazzò Adrien. Il sangue di Nathalie si fermò, diventò bianca come la carta, e cercò di evitare lo sguardo del suo capo, che voleva dire mille cose, la maggior parte di esse abbastanza negative.

Gabriel si alzò da terra, e si diresse vicino la sua assistente, intanto arrivò Emilie, che si andò a sistemare vicino suo figlio, lasciando la possibilità a Gabriel di scendere nello studio per parlare con Nath.

Una mezz'oretta dopo, Nathalie uscì da quello studio distrutta, e si diresse in camera sua, ignorando persino Emy che la chiamava. Si chiuse dentro e sbattè la porta, successivamente poggiò la schiena lungo la parete, e pian piano si rannicchiò a terra, con il volto tra le mani, con tanto odio nei confronti di Gabriel, ma triste per Adrien.

"Mi ha ordinato di smettere di vedere suo figlio, mi ha detto che io sono la sua assistente, e non ho altri ruoli in quella casa." Continuava a odiare quell'uomo, era un odio profondo, "come può essere così...stronzo!"
Si rialzò da terra, e dopo essersi fatta una doccia per calmarsi un po si mise a dormire.

Durante i giorni seguenti, se da prima si poteva definire una donna professionale che non si azzarda a parlare di altro se non di lavoro, diventò ancora più fredda e distante, da tutti i componenti di quella famiglia. La situazione la faceva star male, ma doveva sopportarlo. Ecco perché non voleva mai aprirsi, perché qualunque cosa potesse renderla felice alla fine si distruggeva, e cadeva su di lei provocando ferite.

Emilie intanto notava il distanziamento di Nath, e nonostante provasse a chiederle che cosa la turbasse, non riceveva risposta. Si erano allontanate, molto... Non si parlavano, e Nathalie era arrivata al punto di chiamarla signora. Nessuna delle due stava bene, ma nessuna delle due intendeva fare più un passo avanti, Nathalie perché non poteva, Gabriel le aveva detto esattamente che era soltanto un'assistente, e poi dopo le parole, per quanto dolci potessero essere state, del figlio della su migliore amica, non riusciva a far finta di niente, ma non voleva farla soffrire, e allontanandosi per darle più spazio, non si rese conto che fece completamente il contrario, perché oltre a essere lei stessa a sentire la mancanza della bionda, Emilie non aveva più qualcuno con cui confidarsi, entrambi avevano 'perso' la loro migliore amica.

Passarono anni, e la situazione non era mai migliorata. Inoltre la signora Agreste iniziò a sentirsi sempre più male, aveva perdite di coscienza molto frequenti e l'unico che sapeva realmente cosa stava accadendo era Gabriel, non ne parlava con nessuno, neanche con Emilie che soffriva in silenzio non sapendo cosa la stava aspettando.

Tutto questo malessere terminò... Nathalie fu l'ultima a vedere il sorriso della donna in volto, e le sue ultime parole provocarono una fitta enorme dentro la mora. Mentre le teneva la mano infatti, Emy le disse sorridendo, come se nulla di tutto quello che stava per accadere la rendesse triste <mi hai fatto una promessa, ricordalo...> Nath era stupita, e nonostante le lacrime riuscì ad accennare un sorriso, un sorriso che non mostrava più da anni, alla sua migliore amica, alla prima persona che l'aveva fatta star bene e che l'aveva realmente apprezzata, la stessa persona che ora si trovava davanti a lei e che avrebbe visto sorridere per l'ultima volta. Poi le orecchie di Nathalie si riempirono di un silenzio assordante, il sangue le iniziò a pompare nelle tempie, e così salutò per l'ultima volta la sua amica: <Ti voglio bene Emy>. E mentre gli occhi azzurri di lei trabboccavano di lacrime, quelli verdi smeraldo di Emilie si erano spenti, ma nel volto della donna continuava a persistere qual sorriso, quel dannatissimo sorriso, che faceva star ancora più male Nathalie, la quale non riusciva a capire perché ad una donna come Emy era accaduto ciò.

Qualche minuto dopo in quella stanza si radunò il resto della famiglia Agreste, e fu così  che la donna decise di lasciare la mano, ormai gelata dell'amica e, di recarsi in camera sua.

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Heyy, ecco il nuovo capitolo. Lo so... La morte di Emy è stata un po affrettata, ma se la tiravo per lunghe non si finiva più... Cmq so che Gabriel è uno stronzo, e per il momento non posso farci niente. Più in là lo apprezzerete ;)
Eh niente, nel prossimo capitolo la nostra Nath sarà alle prese con delle scoperte... Vi lascio immaginare visto che non ci vuole molto.

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