Idee

200 10 11
                                    

Si sistemarono tutti nelle proprie stanze. Adrien si mise a sedere sul letto e chiamò Plagg, il quale si mise a svolazzare intorno al ragazzo. Il biondo tirò fuori dalla  tasca un pezzetto di formaggio e lo lanciò al suo amico che lo afferrò al volo. Il kwami una volta aver terminato il cibo notò che l'aria del ragazzo era abbastanza triste, così decise di chiedere cosa avesse, perchè per quanto menefreghista possa sembrare Plagg in fondo si era affezionato a quel ragazzo. 

<Adrien, cosa c'è che non va?> chiese dolce il piccolo 

Lui si gettò all'indietro sul letto e guardando il soffitto rispose abbastanza triste <Sembra strano lo so, ma mi dispiace vedere come tutti in questa famiglia siano divisi. Nathalie e mio padre litigano di continuo, e poi davanti a me fanno finta di niente, come se io fossi stupido e non capissi. Poi io e Nathalie per quanto d'accordo possiamo andare mi rendo conto che non può, diciamo, allargarsi molto, perchè come dice lei "sono un'assistente" sinceramente non capisco cosa ci sia di sbagliato in questo. E poi io e mio padre non stiamo insieme mai, e forse  si, può anche tenere molto a me, ma non ricordo l'ultima volta che abbiamo realmente passato del tempo insieme. >

Plagg gli volò di fianco e cercando di comprendere la situazione del suo portatore disse <Capisco che non è facile, ma magari prova non so... a farli andare d'accordo, e questa tensione potrebbe anche sparire. Per il resto ci sono io> concluse fiero il piccoletto. 

Adrien si alzò dal letto, accese la tv e iniziò a cercare qualcosa. Non trovò niente di decente, così si alzò sbuffando e guardò l'orario. Erano le 10:45 così decise di uscire dalla sua stanza e si mise in cucina a sgranocchiare qualcosa in attesa di Nathalie. Quella suits sembrava vuota, non si sentiva nessun rumore, fin quando sentì squillare un cellulare, si spostò in soggiorno per vedere di chi fosse, così afferrandolo corse in camera della donna per avvisarla della chiamata, bussò tre volte e entro.

<Nathalie il tuo telefono...> lo avvisò lui 

<Oh mio dio non mi lasciano in pace un secondo, è il cellulare del lavoro?>chiese al ragazzo, lui negò, e lei non potendo rispondere perchè si stava truccando lo invitò a parlare al posto suo. 

Così Adrien rispose: <Pronto?> 

<con chi parlo scusa?> 

<Emh...> iniziò il ragazzo non sapendo cosa dire <sono Adrien Agreste. Lei chi è?>

<Dovrei parlare con Nathalie...puoi passarmela?> 

<Nath vogliono parlarti> la avvisò il ragazzo spostando il cellulare dall'orecchio

<Chi è?> chiese lei raggiugendo Adrien poi afferrò il cellulare e se lo portò all'orecchio <Si?> 

<Nathalie, oggi ti ho cercata ma non mi hai risposto, cosa è successo ieri?>

<Sebastian, scusa. Ieri sono dovuta tornare a casa, e per tutta la settimana rimarrò in Italia> disse lei 

<E non puoi parlare al cellulare?> chiese lui <Possiamo sentirci per telefono>

Non le andava, quel tizio era appiccicoso, e non volendo sembrare sgarbata trovò la scusa giusta: <Mi dispiace, ma sono in Italia per lavoro, e dovrò rimanere con il mio capo tutto il tempo, quindi non posso proprio...> 

Adrien la guardò non capendo, e lei gli fece un segno con la mano, come per dirgli "ti spiego dopo", il biondino rise, mentre Sebastian la salutò riagganciando la telefonata. 

Sistemò il cellulare nella borsa che si mise sotto braccio e afferrò il cappotto uscendo con Adrien al seguito. Mentre si trovavano in ascensore, il ragazzo si voltò a guardarla. 

Da una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora