Mare

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Il giorno seguente quando arrivò l'ora di scendere nello studio, Nathalie tardò un po, perché aveva deciso di fare un chiamata, anche se di qualche minuto soltanto, con Adrien, confermandogli che si sentiva la sua mancanza, in quella casa quasi vuota.

<Non vedo l'ora di rivederti> gli disse lei.

Il reale motivo, per cui volava riaverlo in casa, era non dover passare altro tempo sola con Gabriel. Si sentiva a disagio, e al solo pensiero che ora stava scendendo quelle scale di marmo per andare a lavorare in sua compagnia rabbrividiva.

Bussò alla porta, e fu invitata ad entrare. Così una volta dentro si diresse alla sua scrivania con il capo chino, e un'espressione seria.

Nessuno dei due parlò. E dopo un'ora di lavoro Nathalie si alzò, volgendo finalmente il suo sguardo, dopo tutto quel tempo passato in quella stanza, al suo capo, che a sua volta si mise a guardarla. Lei iniziò a spostare il volto verso alcuni oggetti sulla sua scrivania, e a giocherellare con un braccialetto che teneva sul polso, intanto disse: <Signore, ho finito il mio lavoro. Volevo avvisarla che questo pomeriggio sarò fuori> si fermò un attimo, e poi continuò <Devo vedermi con Sebastian>

Finì di raccogliere ciò che le serviva dalla scrivania, e tornando a guardare il biondo che non aveva detto un parola, fece un cenno con il capo per salutarlo dopodiché uscì, sospirando una volta chiusa la porta alle sue spalle.

Uscì di casa, e incontrò Sebastian come si erano accordati. Passarono un pomeriggio tranquillo, e Nathalie cercò di distrarsi dal resto della sua vita, per un momento, e dare un po di spazio a quell'uscita. Anche se: per quanto ci provasse, per quanto lei potesse distrarsi, qualsiasi cosa la riconduceva mentalmente agli Agreste...

"È violenza psicologica questa!" pensò passando davanti un negozio che teneva in vetrina tutti i vestiti con il logo di Gabriel cucito su.

Dopo aver trascorso qualche ora fuori, in buona compagnia dopotutto, rientrò a casa. Erano circa le 19, e pensando che Gabriel si trovasse ancora a lavoro, pensò di dirigersi in ufficio per avvisarlo del suo ritorno. Aprì la porta, e fu stupita nel trovare nella stanza il suo capo in compagnia. Restò ferma un momento sull'uscio, poi quando si voltarono a guardarla, Gabriel le chiese: <Ti serve qualcosa Nathalie?> 

Lei rimase qualche altro secondo in silenzio, poi rispose: <No... Io salgo in camera se lei ha da fare> 

Nessuno parlò, così decise di chiudersi la porta alle spalle e salì di sopra. 

<Signorina Nathalie, si sente bene?> 

<Sto benissimo Dusuu> disse abbastanza alterata

Una volta in camera, si sedette e iniziò a leggere, anche se i pensieri avevano la precedenza. 

"Spero tu stia cercando di prendermi in giro, e che Audrey non sia qui per motivi seri"

Sospirò, e dopo qualche minuto scese nuovamente nell'atrio. La porta dello studio si era appena aperta, e Audrey stava per uscire, salutò Gabriel, e squadrò Nathalie che si trovava lì di fronte, poi lasciò la villa. 

Nathalie guardò Gabriel e dopodichè si voltò per tornare in camera. 

Mentre si trovava a metà scalinata. <Nathalie>

Si voltò a guardarlo e rispose con un sorriso falso: <Si?> 

<Questa sera abbiamo un altro impegno> 

<Del tipo?> domandò lei .

<Tu preparati, che usciamo tra poco> 

Si voltò e salì. Una volta in camera aprì l'armadio, e si cambiò, dopo essersi sistemata si recò in ufficio. 

Da una promessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora