Una cena

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<Buongiorno ragazzi> esclamò Alya una volta in cucina.

<stavamo aspettando voi per fare colazione> le disse Nino

I due ragazzi si sedettero uno di fianco all'altro, e Marinatte si mise accanto ad Adrien.

Passarono una prima mattina così, per poi arrivare ai saluti.
Il biondo chiamò la sua guardia del corpo e si fece venire a prendere.

Una volta a casa, salì in camera per andare a posare il suo zaino, dopodiché scese in sala da pranzo. Lì trovò Nathalie davanti la macchina del caffè.

<Buongiorno> le disse

Lei si voltò e le sorrise. <Come è andata?>

<Mi sono divertito>

Nella stanza fece irruzione il padre del ragazzo. <Quando sei tornato?> chiese appena vide il figlio

<Ora> rispose l'altro.

Si sedettero per fare colazione. E nessuno aveva intenzione di iniziaziare un discorso. Poi però il ragazzo si decise. <Nathalie> disse per richiamare l'attenzione <volevo parlarti di una cosa... Mi servirebbero dei consigli>

Lei innarcò un sopracciglio, e chiese di che cosa si trattasse. Così Adrien prese un grande respiro, e continuò. <Penso... Che, ecco- c'è una ragazza->

<Quella... Aspetta-> esclamò lei interrompendo. <Mari... Ah si. Marinette?!>

Adrien si tinse di rosse, e accennò un sì con la testa.

<Va bene. Ma sappi che io non sono una che può dare consigli di quel genere...> concluse la mora.

<Non mi sembr-> stava per intervenire Gabriel. Ma fu interrotto da Nathalie che gli pestò il piede sotto il tavolo, sgranando gli occhi.

<Dicevi papà?> domandò il biondino

<Niente>

Adrien decise di non insistere, e mettendo qualche altro boccone in bocca, cercò un nuovo argomento di cui parlare. Poi visto che il silenzio si sava facendo sempre più lungo, decise di iniziare a parlare della prima cosa che gli venne in mente. <Ho una domanda> gli altri due tornarono a guardarlo <quale è stata la mia prima parola?>

A quella domanda Nathalie abbassò lo sguardo sul piatto. E Gabriel invece si spostò a guardare lei. Adrien non capì. Ma non disse nulla, aspettava la risposta, ed era lì, disposto ad attendere tutti i minuti necessari.
Poi Nathalie tornò a guardarlo, e rispose con gli occhi lucidi. <È stata mamma>

Adrien pensò che quella reazione era dovuta alla mancanza di Emilie. Ma si ricredette non appena Nathalie continuò. <o almeno questo è quello che riuscii a decifrare> ci fu un lungo momento di pausa. Poi lei concluse con un <vado in ufficio>

Diverse ore dopo, mentre i due lavoravano, il ragazzo aprì la porta, e si recò verso la scrivania del padre,il quale alzò lo sguardo per ascoltare ciò che il figlio aveva da dirgli. <Volevo solo sapere a che ora era il servizio fotografico di oggi?>

Gabriel si voltò a guardare la sua assistente, la quale afferrò il concetto, e iniziò a cercare nel compute il registro con l'orario di Adrien.

Intanto il ragazzo era fermo ad aspettare, e dopo qualche secondo valutò rivolto al padre: <hai...un graffio? Si, è un graffio, sul collo>

Dall'altra scrivania Nathalie sbianca, e si blocca senza voltarsi.

Prima che Adrien potesse farsi qualche domanda, Nathalie si affrettò a dire: <alle 17. Il set è alle 17>
    
Detto ciò il ragazzo uscì.

<Sarebbe meglio parlargli> intervenne Gabriel non appena la porta di chiuse alle spalle del figlio.

Nathalie lo ascoltava senza però guardarlo. <Come vuoi dirglielo?>

<Una cena. Questa sera>

Lei alzò il capo, e accennò un sorriso.

Quel pomeriggio, finito il set fotografico, Adrien non fu accompagnato a casa, dalla sua guardia del corpo, ma in un ristorante. Abbastanza stupito di non trovarsi a casa, chiese: <Non pensi che mio padre potrebbe arrabbiarsi?>

Ma, come di consueto, non ricevette riposta dalla sua guardia del corpo. Tuttavia guardandosi un pò intorno, notò che l'auto del padre era parcheggiato non troppo più avanti, così sorrise e entrò nel ristorante. Si avvicinò al tavolo dove erano seduti Nathalie e suo padre, e dopo averli salutati orinarono.

Adrien si stupì nel vedere lì anche l'assistente del padre, ma non chiese nulla, in fondo le voleva bene, ed era felice che anche lei si trovasse lì.

Dopo aver ordinato la cena, iniziarono a chiacchierare. <Comunque papà, ti volevo solo chiedere se questa sera potevo raggiungere Marinette, avevo intenzione di parlarle>

Gabriel acconsentì, dopo qualche altro minuto di silenzio, gli sguardi dei due si incrociarono, e così decisero che era il momento di parlarne.

<Adrien> iniziò Gabriel <comunque io e Nathalie volevamo dirti->

<Che state insieme> concluse il ragazzo mentre masticava un boccone di pane. <Lo so, non sono stupido, anche io ho degli occhi>

Nathalie era leggermente con la bocca divaricate, e un leggero rossore sella guance. <Ascolta->

<No, ascoltatemi voi>. La fermò Adrien. <Per me va bene. Tu>disse, rivolto alla donna, con un sorriso enorme <per me fai già parte della famiglia, e se questa cosa rende felici entrambi non posso dire o fare nulla. Sarò soltanto felice per voi>

La serata si concluse al meglio. E non appena finirono di cenare, Adrien spostò lo sguardo sul cellulare. <È tardi, scusatemi, devo andare>

È mentre si alzava, per dirigersi verso la porta, sussurrò al padre: <non mi dispiacerebbe una sorellina>

Fine

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Ragazzuoli, so che è stata una fine affrettata, ma veramente ultimamente sono impegnata con esami e lezioni, ed ero a corto di idee. Poi avevo intenzione di iniziare nuove storie, e sinceramente volevo fingere quetaa in fretta, quindi ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato ad andare avanti nel raccontarvi tutto ciò, e volevo dire che è grazie a voi se magari continuerò a scrivere anche nuove storie.
A presto 💗




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