Passò un anno da quell’incredibile avventura. Eravamo riusciti a continuare la nostra normalissima vita, andavamo a scuola, ci vedevamo spesso anche fuori, per stare insieme il più possibile. Eravamo davvero inseparabili.
Una mattina, prima di andare a scuola, Peter litigò con due ragazzi alla stazione perché mi stavano dando fastidio. Io non lo fermai, sapevo che gli avrebbe dato filo da torciere, però loro erano in due. Volevo aiutarlo ma lui mi urlava sempre di allontanarmi e stare al sicuro. Poi arrivarono gli altri tre Pevensie “Che succede?” chiese Susan “Quei ragazzi mi davano fastidio e Peter mi ha difeso” “COSA?!” disse Edmund. Corse subito verso uno dei due ragazzi e aiutò suo fratello. Poi vennero fermati da due controllori.
Ci sedemmo su una panchina “Grazie ragazzi” “Figurati, non dovevano parlarti in quel modo” disse Peter. Poco dopo Lucy urlò“AHI!” e si alzò dalla panchina “Lucy, che c’è- AHIA! Qualcosa mi ha pizzicato!” dissi io. Lo stesso capitò agli altri fratelli successivamente. “Che succede!?” urlò Lucy “Teniamoci per mano!” rispose Susan. Passò il treno, e c’era una fortissima corrente. Poi la stazione…sparì. Al suo posto comparve una spiaggia bellissima. Eravamo tornati, ma ancora non ci credevamo.
Guardai Lucy e Susan sorridendo. Mi tolsi le scarpe e cominciai a correre sulla spiaggia, le ragazze mi seguirono e poi anche i ragazzi. Mentre correvamo, ci togliemmo i vestiti più pesanti, rimando con gonna/pantalone e camicia. Andammo in acqua e cominciammo a schizzarci e a divertirci. “Dove siamo secondo voi?” chiese Edmund “A Narnia ovviamente, stupido” disse Lucy “Si ma…non ricordo rovine a Narnia” ci fermammo tutti ad osservare dove eravamo finiti, ed effettivamente Ed aveva ragione.
Esplorammo la zona e Susan trovò uno degli scacchi d’oro di Edmund, quindi sì, eravamo a Narnia, a Cair Paravel. Solo che il palazzo non c’era più. Poi Lucy disse, guardando i resti che rimanevano del palazzo “Non può essere” lei corse verso di essi e noi la seguimmo “Ma non capite?” “Cosa?” disse Pet. “Lucy…” dissi capendo ciò di cui stava parlando lei, poi continuò “Immaginate delle mura, e delle colonne là. E un tetto di vetro” “Cair Paravel…” dissi, ci guardammo tutti.
Poi Edmund disse, guardandosi attorno “Catapulte” “Cosa?” disse Peter “Cair Paravel è stata attaccata” continuò Ed. Poi Peter andò verso un muro e, con l’aiuto di suo fratello, spostò una lastra di pietra, la quale scoprì delle scale, che andavano verso il basso. C’era buio però, così Edmund prese una torcia dalla sua borsa e scendemmo. Arrivammo in una stanza con dei bauli, i quali contenevano le nostre cose. Lucy uscì un vestito “Ero così alta?” “Beh, eri più grande all’ora” dissi io “Invece ora dopo varie centinaia di anni sei più giovane” io sorrisi e lui ricambiò. Peter aprì il baule dopo aver spolverato il suo vecchio scuso, che si trovava fuori. Susan nel mentre disse “Non trovo il mio corno, devo averlo lasciato nella sella quando siamo partiti”. Peter prese la sua spada, la sfoderò e disse “Quando Aslan fa il suo ruggito, l’inverno è già finito” “Quando scuote la sua criniera, ritorna la primavera” conclusi io, poi Lucy disse “Quelli che conoscevamo, non ci sono più. I castori, il signor Tumnus” calò il silenzio. Poi ci vestimmo, prima i ragazzi e poi, appena arrivò il nostro turno, loro tornarono sopra.
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The Chronicles of Lexie
FanfictionLa nipote del professore Kirke si imbatterà in un'avventura che non si sarebbe mai immagginata di vivere. In compagnia dei fratelli Pevensie andrà a Narnia, e ne passerà tante. Quest'avventura le farà capire i sentimenti che prova e per chi li prova...