The Chronicles of Lexie

Capitolo 16

Tornammo a Telmar, col popolo di Narnia, che festeggiò, così come quello di Telmar. Noi re e regine camminammo lungo le strade a cavallo, Susan accanto a Caspian, che portava la corona poiché divenne re di Telmar e Narnia, Peter accanto a Lucy, io accanto a Edmund, e dietro di noi i Narniani che combatterono al nostro fianco. La sera ci furono i fuochi d’artificio e poi andammo a riposare. Io andai in camera con Edmund “Ho come la sensazione che anche quest’avventura stia per finire” “Lo penso anch’io” disse lui. Io mi stavo facendo una treccia, mentre lui era a letto ad aspettarmi “Dai sbrigati, mi sento solo qui” “Eccomi scemo” dissi mettendomi accanto a lui sotto le coperte. Mi avvicnai e poggiai la testa sul suo petto nudo “Mi mancherà Narnia” gli dissi “Anche a me, ma almeno staremo insieme” rispose sorridendomi “Ti amo Ed” “Anch’io ti amo Lexie” poi ci addormentammo, eravamo davvero stanchi.

La mattina andammo tutti in piazza, il nostro tempo a Narnia stava scadendo, me lo sentivo. Io e i fratelli Pevensie ci mettemmo da parte insieme, lasciando la parola a Caspian “E’ benvenuto chiunque di Telmar voglia restare e vivere in pace qui, ma Aslan farà tornare tutti quelli che lo desiderano nella terra dei nostri padri” “Sono generazione che abbiamo lasciato Telmar” disse un abitante “Noi non ci riferiamo a Telmar, i vostri antenati erano briganti di mare, pirati approdati su un’isola, dove in una caverna trovarono un passaggio che li portò qui dal loro mondo. Lo stesso dei nostri re e delle nostre regine” disse Aslan guardandoci “E’ in quell’isole che posso farvi tornare, è un bel posto per chiunque voglia ricominciare la propria vita” “Accetto, io accetto la proposta” disse il generale di Miraz, Caspian calò il capo per ringraziarlo e lui ricambiò “Si anche noi” disse la moglie di Miraz “Poiché avete parlato per primi, il vostro futuro sarà felice” poi l’albero dietro di noi si mosse, creando un arco, attraverso il quale il generale e la moglie di Miraz passarono, poi sparirono. Gli abitanti di Telmar rimasero stupiti “Come sappiamo che non è una trappola?!”. “Maestà, se necessario, prenderò undici topi con me senza frapporre indugio, per dare l’esempio” disse Ripicì. Aslan però si girò verso di noi, conoscevo quello sguardo. Si fece avanti Peter “Tocca a noi” “Tocca a noi?” chiese Edmund “Venite, il tempo è scaduto, dopotutto, noi non serviamo più qui” continuò il biondo, e nel mentre diede la sua spada a Caspian “La custodirò fino al tuo ritorno” disse. Poi Susan “Temo che questa sia la fine, non torneremo più” “Ah no?” chiese Lucy “Voi tre sì” disse Peter riferendosi a me, Edmund e Lucy “Ma perché?” chiesi io “Loro hanno fatto qualcosa di male?” continuò Lucy “Al contrario mia cara, ma ogni cosa ha il suo tempo. Tuo fratello e tua sorella hanno imparato tutto quello che potevano da questo mondo. Ora è il momento che vivano nel loro”

(Vi consiglio di ascoltare da qui in poi la canzone che viene messa nel film durante questa scena “The Call- Regina Spektor”)

“State tranquilli ragazzi, non credevo sarebbe andata in questo modo ma va bene così, un giorno lo capirete anche voi. Venite” andammo verso i nostri amici per salutarli, prima Trumpkin, poi Ripicì, Caspian, che abbracciai forte, e infine Aslan “Ti rivedrò ancora?” chiesi al leone “Certo bambina mia” poi lo abbracciai.

Intanto Susan baciò Caspian, sapevo che c’era del tenero tra loro. “Capirò quando sarò più grande” disse Lucy a me e ai suoi fratelli guardando quella scena “Io sono più grande ma non so se voglio capire” disse Edmund, gli diedi una gomitata “Stupido” mi abbracciò e mi baciò tutto il viso per farmi ridere e farsi perdonare, il solito scemo.

Andammo in fila verso il portale: prima Edmund, poi io, Peter, Susan e Lucy e tornammo in stazione, con le nostre divise e le nostre borse. Il treno si fermò davanti a noi ed entrammo “Dite che non c’è modo di tornare indietro?” disse Edmund. Lo guardammo tutti confusi “Ho lasciato la mia torcia a Narnia” ci mettemmo a ridere, gli presi la mano e lo baciai. Il treno partì e la nostra avventura finì.