Capitolo 15

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Il combattimento continuava. Peter cadde nuovamente e Miraz cercò di trafiggerlo, ma Peter fece un’ottima mossa di gambe e lo fece cadere, disorientandolo. Si rialzarono e continuarono, erano entrambi disarmati in un primo momento, poi però Miraz recuperò la spada; Peter dopo aver parato diversi colpi, diede un bugno sul taglio che fece prima a Miraz sulla gamba, così facendo Miraz alzò la mano “Tregua!” disse.

  “Non è il momento di essere magnanimi Peter!” disse Edmund. Peter non fece niente, andò verso Edmud, concedendo la tregua a Miraz. Ma quest’ultimo, appena Peter si girò, prese la spada e cercò di ucciderlo “PETER!” urlai io da lontano, con tutta la voce che avevo. Peter si girò, schivò il colpo, prese la spada che stava usando Miraz e lo trafisse.

Stava per ucciderlo definitivamente, ma non lo fece; passò la spada e Caspian. Non sentivo quello che dicevano perché non parlavano abbastanza forte e io ero troppo lontana. Caspian gli puntò la spada contro, fece un urlo ma non lo uccise. Lo risparmiò. Andò verso Peter, tutti esultammo. Poi però un uomo di Miraz urlò “Tradimento! È stato colpito! Hanno assassinato il nostro re!” Miraz aveva una freccia di Narnia conficcata nella schienza, ma nessun arciere Narniano scoccò freccia. “STATE PRONTI!” urlò Peter, io sfoderai la spada, pronta a scendere in campo. Caspian andò nella fortezza, a cavallo, avevamo un piano. I soldati di Telmar cominciarono a colpirci con le catapulte. La cavalleria nemica stava avanzando “Arcieri state pronti!” urlò Susan prendendo una freccia. Passarono pochissimi secondi, poi disse “Prendete la mira!” “Occhi fissi sul bersaglio!” disse Trumpkin. “Otto, nove” contai tra me e me “STATE PRONTI!” urlò nuovamente Peter passati dieci secondi. Il terreno di fronte alla cavalleria nemica crollò, grazie a Caspian e alle sue truppe, che ruppero i pilastri sotterranei. Alcuni soldati sprofondarono nel terreno, altri si fermarono, e in quel momento Susan diede l’ordine di colpire. “Susan io vado” “Sta attenta Lexie” “Ti voglio bene” “Anch’io” disse lei. Edmund prese il cavallo e venne verso di me “Vieni Lexie, salta!” non me lo feci ripetere due volte. Saltai ed Edmund mi prese, poi mi strinsi a lui e andammo a combattere, “CARICA!” urlò Peter. I soldati che erano sotto terra uscirono e ci aiutarono. Ed usò la balestra mentre io con la spada colpì i soldati più vicini. Grazie al cavallo non rischiammo di essere feriti.

Arrivarono i rinforzi dei nemici, erano troppi “TORNIAMO DENTRO” andammo verso la fortezza, solo che le catapulte ci tagliarono la fuga e fecero crollare la fortezza. Io, Edmund, Peter, Caspian e Susan eravamo davanti la fortezza, insieme ai pochi uomini rimasti. Eravamo circondati, avremmo perso. Ci guardammo tutti e cinque, pronti a combattere, e a morire se fosse stato necessario. Io ed Edmund sfoderammo le spade, Susan caricò l’arco con una freccia, corremmo verso l’esercito nemico e iniziammo a combattere. Io coprì le spalle ad Edmund e lui a me. Eravamo forti, ma non abbastanza, gli uomini erano sempre di più, non finivano mai. Poi qualcosa di inaspettato successe in quella battaglia. Gli alberi presero vita.

Ci aiutarono a combattere e a respingere i nemici. “Lucy” dissi io guardando i miei amici e sorridendo. Gli alberi distrussero le catapulte e costrinsero l’esercito di Telmar a ritirarsi, ma noi li seguimmo “Per Aslan!” urlò Peter. Andarono verso il fiume, dove vi era un ponte che collegava le due rive. Cercarono di superarlo ma dall’altra parte c’era Lucy “Lucy” dissi prendendo la mano ad Edmund e guardando Peter. La piccola sfoderò il suo pugnale, sicura di sé. Poi venne affiancata da un leone “Aslan” dicemmo io e i tre Pevensie contemporaneamente. Aslan ruggì dopo che i soldati decisero di attaccarlo; le acque presero vita e da esse nacque Poseidone, che sterminò alcune delle truppe nemiche, ma quelle che sopravvissero si arresero.

Dopodiché raggiungemmo Aslan e Lucy insieme a Caspian. Ci inginocchiammo tutti e cinque di fronte al leone “Alzatevi re e regine di Narnia” disse, io e gli altri ci alzammo, tranne Caspian “Tutti” continuò Aslan riferendosi a Caspian “Non credo di essere pronto” “Proprio perché dici così, so che lo sei” lui mi guardò e io gli sorrisi, poi si alzò. Una musica da funerale interruppe il momento, i topini portarono su una minuscola barella Ripicì, in fin di vita. Lucy prese la pozione e riuscì a guarirlo, tuttavia rimase privo di coda, che perse  in battaglia “Ohh, salute Aslan, è un grande onore essere- oh” il topino cadde in avanti, e realizzò di aver perduto la coda “Oh, sono molto in imbarazzo, devo implorare la vostra indulgenza per essermi presentato in questo modo inconveniente” Aslan rise “Devo dire che ti dona piccoletto” “Non di meno, grande re, purtroppo devo ritirarmi, perché la coda è l’onore e la gloria di un topo” “Forse pensi troppo al tuo onore amico mio” “Non è solo per l’onore, anche per l’equilibrio è essenziale” “Col vostro permesso vostra Maestà, non potremmo mai sopportare di avere un onore negato a chi ci guida” disse uno dei topini, prendendo la coda e puntandole la spada contro, pronto a tagliarla. Aslan rise nuovamente “Non per amore della tua dignità, ma per l’amore dei tuoi uomini…” e al topino ricrebbe la coda “Oh! Grazie, grazie mio Signore, la conserverò per sempre, e sarà per me l’esempio dell'umiltà”.

The Chronicles of LexieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora