Meg- e io come faccio a saperlo. L'esperta d'arte e architettura, che tra parentesi è stata a Parigi non è qui! -
Kevin - dovremmo dirigerci verso la direzione da cui proviene il fumo-
Meg- per fare cosa? Ormai sta bruciando no?-
Kevin- e se chi ha appicato l'incendio fosse ancora lì? -
Alex- Kevin ha ragione. Ci conviene andare-
Così i tre moschettieri cominciarono a correre verso la cortina di fumo, che diventava sempre più grande.
Kevin- Alex ti ho mai detto quanto detesto quando hai ragione? -
Meg- di continuo -
I ragazzi erano arrivati ai piedi della torre, la quale era in piena fase di costruzione, e avvolta da fumo e fiamme. I vigili del fuoco cercavano di contenere la situazione, probabilmente nalla nostra epoca ci sarebbero riusciti, ma con i mezzi di quel tempo era molto difficile fermare quell'incendio. Attorno alla torre c'erano una centinaia di persone che urlavano.
Meg- che dicono? -
Alex- sai Max ci servirebbe un pò di aiuto. Puoi farci capire il francese? - chiese guardando in alto.
Kevin- se non sapessi con chi tu stia parlando ti avrei preso per pazzo in questo momento -
Meg- aspetta a farlo. Ascolta le urla. Riesco a capire cosa dicono! -
Alex- miscredente- disse rivolto al più giovane, il quale rispose con una smorfia. (da questo momento riescono a capire e parlare in Francese)
Alex - con tutta questa gente non credo troveremo chi stiamo cercando-
Meg- già e poi ci conviene andare a comprare dei vestiti di quest'epoca. Così diamo troppo nell'occhio-
i ragazzi seguirono il corso del fiume, cercando un qualsiasi posto in cui poter rimediare dei vestiti. Anche se c'erano altri problemi a cui pensavano
Kevin- mettiamo che riusciamo a trovare un negozio. Con quali soldi paghiamo? Non so voi ma io sono a secco-
Alex- anche io -
I due allora si rivolsero verso l'amica, nella speranza che lei fosse più fortunata di loro.
Meg- non guardate me. Io sono povera da una vita-
Alex- quindi ricapitolando. Siamo bloccati a Parigi in non si sa quale anno perché facciamo schifo in storia, senza un soldo, con vestiti di un'altra epoca e dobbiamo prendere qualcuno che abbiamo visto a malapena una volta, impedendogli di mandare a puttane la storia distruggendo la Torre Eiffel-
Kevin- grazie Alex, fare il riassunto della situazione di merda in cui ci troviamo ha aiutato molto - disse sarcastico
Meg - parliamo di qualcos'altro allora-
Kevin- certo perché no. Tanto non dobbiamo mica salvare la storia -
Meg- distrarsi ci farà bene. Insomma guarda che panorama - disse con lo sguardo rivolto verso il fiume, illuminato dalla luna
Kevin- si è un bel panorama devo ammeterlo-
I ragazzi si fermarono ad ammirarlo. Infondo era la prima volta che erano a Parigi.
Meg- non pensate sia romantico questo posto? -
Kevin- e da quando tu sei romantica? -
Meg rispose all'amico calpestandoli un piede con forza per farli capire di stare zitto.
Meg- che ne pensi Alex? -
Alex- si il panorama è bellissimo...è la compagnia ad essere sbagliata-
Disse l'ultima frase a bassa voce a sé stesso più che altro, ma li altri la sentirono ugualmente
Meg- li chiederai mai di uscire? -
Kevin -certo. Passeranno tre ere glaciali prima che glielo chieda-
Alex- hey! Possiamo tornare al problema dei vestiti? - disse imbarazzato cercando di sviare il discorso
Meg - sei fortunato ad essere carino-
Kevin- lì c'è una villetta. Forse possiamo prendere in prestito qualche loro vestito -
Alex- intendi rubare-
Kevin- rubati, in prestito, che differenza vuoi che faccia. Basta che li prendiamo -
Meg- odio ammetterlo, ma Kevin ha ragione. È l'unico modo. Chi va? - chiese rivolta verso Alex.
Alex- l'idea è stata sua! - disse indicando Kevin
Kevin - non ci penso proprio -
Alex- allora non proporre qualcosa se non hai intenzione di farla -
Kevin - ma puoi andarci anche tu! -
Meg osservava i due litigare come una vecchia coppia sposata ridendo.
Meg- ho capito ci vado io-
Alex- aspetta sicura? -
Meg- uno di voi due gentiluomini vuole offririrsi volontario allora-
Kevin e Alex- no! -
Meg- quindi è deciso-
Così lei si allontanò per recuperare dei vestiti da quella villa, anche se aveva piovuto, quindi molto probabilmente non sarebbero stati appesi ad asciugare in bella veduta.
Dopo circa venti minuti tornò dai suoi amici con dei vestiti adatti.
Alex- Meg sei fantastica ahahaha- disse battendo il cinque con lei.
Entrambi ridevano perché lei sembrava una bellissima dama dell'ottocento, Alex un ragazzino con buon gusto per l'abbigliamento e invece Kevin aveva i vestiti della servitù
Kevin- ah ah molto divertente Meg. Perché ho io li stracci e tu quello? - chiese triste ad Alex
Alex- karma-
Meg - la servitù non è più quella di un tempo. Si lamenta sempre-
Kevin - divertente -
Meg- considerarla una punizione per non avermi parlato di tua sorella -
Kevin- me la sono cercata -
Ormai si erano fatte le prime luci dell'alba e tutti e tre pensarono di tornare alla torre per vedere la situazione e capire cosa fare.
Una volta arrivati, un uomo correndo andò a finire contro Kevin, facendo cadere così tutti i fogli che aveva in mano
Kevin- scusi non volevo... - disse aiutando a raccogliere da terra i pezzi di carta, notando che erano i progetti della torre e su ogni figlio c'era una firma
Kevin-aspetti lei è Eiffel! -
Eiffel- scusami tu giovanotto non volevo. Si sono io. Chiamami Gustave. Grazie dell'aiuto ora devo andare - disse velocemente
Alex- non ci credo. Hai appena parlato con chi credo che sia? -
Kevin - si.....Sam mi invidierà tantissimo-
Dopo lo scontro Alex notò la presenza di un bar non molto distante da dove si trovavano, entrarono e con molta nonchalant, forse anche troppa dato che gli occhi di tutti si posarono su Meg si sedettero ad un tavolo. A quanto pare in Francia le donne dovevano rimanerne astemie, cosa che non si addice per niente al carattere della ragazza.
Meg- mi piace questo posto. Servo che ne dici di prendere da bere?-
Kevin- ok per quanto hai intenzione di continuare. Ti accontento, ma non esagerare-
Il ragazzo si diresse al bancone non poco distante dal tavolo dove erano seduti, il posto era nuovo, all'esterno non c'era neanche l'insegnante con il nome del locale, nonostante questo il posto era pieno di gente, la maggior parte erano operai che lavoravano alla costruzione della torre, le uniche donne erano le cameriere e per questo la presenza di Meg non era vista proprio di buon occhio.
Kevin- hey amico tre birre- solo dopo aver pronunciato questa frase Kevin si chiese se in quell'epoca la birra esistesse o no
Barista- a tuo servizio- disse riempiendo i calici e aprendo la ghiacciaia per il ghiaccio- sei un servo?-
Kevin- cos? No! -
Barista- allora ti serve un guardaroba nuovo amico. Sta tranquillo, non giudico. Ti do un consiglio di alla tua amica che le conviene uscire-
Kevin aveva capito sin da subito perché il ragazzo dietro al bancone li aveva detto questo, ma sapeva anche che Meg non sarebbe mai uscita
Kevin- grazie, ma sto bene così- quando arrivò il momento di pagare si ricordò di essere più povero di quello che sembrava
Barista- se non hai da pagare fatti avere dalla tua signora - disse divertito guardando la faccia del cliente
Kevin sapeva che rierano tutti a secco, non ci avevano minimamente pensato quando erano entrati, poi notò che in un angolo c'era una chitarra.
Kevin- e se ti pagassi in un altro modo?-
Barista- ti fa così paura la ragazza?- chiese divertito
Kevin- si ma non per i motivi che credi tu. Ho visto la chitarra, io posso trovarti qualcuno che sa suonarla, così attiri più clienti, in cambio io prendo le birre. Che ne dici?-
Barista- mi assicuri che è bravo-
Kevin- è il migliore-
Barista- chiamami Dorian- disse porgendo la mano per salutare il nuovo socio
Kevin- puoi chiamarmi Kevin- disse ricambiando il saluto
Dorian- non sei di queste parti vero?-
Kevin- non esattamente- disse prendendo le birre e tornando al tavolo dagli altri
Meg- era ora-
Kevin appoggiò le birre sui tavoli e si sedette
Kevin- aspetta a ringraziarmi, ti ricordo che non abbiamo un centesimo con cui pagare-
Alex- cazzo-
Kevin- già, però ho fatto due chiacchiere col barista, si chiama Dorian, noi prendiamo le birre e in cambio Alex suona la chitarra-
Alex- ti odio-
Kevin- o suoni o lavi i piatti deciditi-
Meg- mi sa che ti tocca-
Alex- ok parlando d'altro, che facciamo con la torre? È mezza distrutta-
Kevin- ci ho pensato io.- disse tirando fuori da una tasca un libretto tascabile- questo appartiene ad Eiffel-
Meg- tu hai un problema lo sai!-
Alex- Meg ha ragione. Ma ormai, ....che c'è scritto?-
Kevin- non lo so, ma se riesco a capirci qualcosa forse potrei aiutare a trovare il modo di rimediare all'incendio-
Meg-contiamo su di te-
Così tutti e tre presero i calici per bere, ma Alex fermò Kevin prima che potesse farlo
Alex- hey che fai! Tu non puoi-
Kevin- andiamo sono in Francia, concedimelo-
Alex- non dirlo ad Herry-
Kevin non se lo fece ripetere due volte e bevve
Circa un ora dopo
??- che ci fa una donna in un locale così a bere.- disse un ragazzo, doveva essere poco più grande di Alex, era alto, un po' muscoloso, molto probabilmente perché lavorava in cantiere, aveva capelli marroni corti e sporchi, e occhi dello stesso colore, la pelle abbronzata e qualche taglio sule braccia, molto probabilmente causate da qualche incidente di percorso durante il lavoro
Alex- fatti due passi amico-
??- oppure che fai principino. Sai avete un bel coraggio a venire qui, cos'è la vostra gente non vi vuole? Sarebbe un peccato sai, con una bellezza simile- disse avvicinandosi a Meg
Alex- credimi non ti conviene starle così vicino-
Kevin- dalli ascolto-
??- non ho paura di te- disse rivolto ad Alex
Kevin- dovresti-
Meg era ferma, aveva lo sguardo rivolto in avanti, stava solo aspettando che quell'idiota fosse ancora più vicino per prenderlo a pugni e cacciarlo, ma era anche consapevole che se la cosa non si fosse risolta subito Alex avrebbe ucciso quel cretino senza pensarci.
Il ragazzo ignorò Alex e Kevin e si mise al fianco di Meg, spostandole una ciocca di capelli dal viso
Alex stava per cedere alla rabbia, ma Kevin intervenne
Kevin- sai dovresti aver paura di lui- disse indicando Alex- ma dovresti essere terrorizzato da lei-
Appena Kevin finì di pronunciare quella frase Meg si alzò di scatto, prese il cretino dal collo della maglietta e li tirò un pugno dritto in faccia rompendogli il naso e facendolo cadere all' indietro, attirando così l'attenzione di tutti i presenti nel bar, con il ragazzo a terra che si lamentava del dolore, Alex prese il rimanente della birra che stava bevendo e gliela versò sui pantaloni
Meg- ringrazia che non ti ho rotto un braccio. Sparisci- disse versandogli addosso la birra come aveva fatto Alex poco prima
Kevin- io te lo avevo detto-
il ragazzo si alzò e uscì dal locale imbarazzato e arrabbiato, insultando chiunque vedesse per la rabbia, accompagnato da due operai che si assicurarono fosse andato via una volta per tutte
Dorian- adesso capisco perché hai paura di lei- disse avvicinandosi al tavolo, rivolto verso Kevin
Meg- awww hai paura di me-
Kevin- ah ah divertente-
Dorian- comunque quelle birre le pagate ugualmente sia chiaro. Scusate non mi sono presentato, mi chiamo Dorian Levine-
Kevin- lui è Alex- disse indicando il più grande- e lei è Meg-
Dorian- bel colpo-
Meg- grazie Dorian-
Dorian- allora chi è l'amico che suonerà in cambio delle birre?- chiese a Kevin
Alex- io-
Dorian- e sei bravo? -
Alex- dimmelo tu- disse dirigendosi verso il lato del bancone e prendendo la chitarra in mano. così iniziò a suonare, attirando molta gente incuriosita nel locale e pagando così il debito
Meg- cavolo se è bravo-
Dorian- non posso darti torto- e tornò a fare il suo lavoro
Una appena Alex finì di suonare tornò dagli altri, dopo un po' decisero che era ora di andare a fare una visita ad Eiffel, Kevin era riuscito a capire qualcosa dal libretto che aveva "preso in prestito". Non avevano un vero e proprio piano, diciamo che stavano praticamente improvvisando qualsiasi cosa e che pregavano li venisse in mente un modo per lasciare che Kevin e Gustave si parlassero e riuscissero a trovare il modo di poter rimediare ai danni causati alla torre dall'incendio.
Alex andò ad avvisare il barista che stavano andando via, dopo aver suonato ci aveva scambiato due parole.
Alex- hey Dorian, noi andiamo. È stato bello conoscerti-
Dorian- vale anche per me, siete sempre i benvenuti qui....Alex, avete un posto in cui dormire vero?-
Alex- vedo che capisci subito le persone. No, ma non preoccuparti, troveremo qualcosa-
Dorian- se volete potete dormire nel magazzino qui al locale, in cambio di qualche altra canzone ovviamente-
Alex- sul serio? Si amico. Ti devo un favore-
Dorian- solo promettimi che suonerai. E magari ci facciamo pure una birra già che ci siamo-
Alex- ci sto. Ora devo andare grazie ancora- disse salutando e uscendo dall'omonimo bar
Una volta in strada, i ragazzi si diressero verso il cantiere della torre, ancora non sapevano come avrebbero parlato con Eiffel, ma dovevano trovare un modo; una volta arrivati videro qualcosa che avrebbero preferito evitare di vedere. C'era Eiffel che si lamentava a gran voce con un uomo, e ad un certo punto grido così tanto che si sentirono le sue parole anche da 100 metri di distanza.
Eiffel- sai che c'è? Demoliscila!!-
Kevin- questo non è un buon segno-
Meg - dici Sherlock....-
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Ci risiamo... ~ here we go again...~
Science Fiction5 ragazzi che si ritrovano a dover impedire che la storia vada a farsi benedire da un giorno all'altro, scoprendo cose di sé stessi e del loro passato e affrontando tutto con sarcasmo generale (il primo capitolo è basicamente la descrizione dei pers...