Inaspettato

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“Tu e Giorgio state di nuovo insieme?” domandò Roberto incredulo
“Non stiamo insieme” rispose la donna incrociando le braccia “Ci siamo solo rivisti e abbiamo ripreso a sentirci, a uscire quando gli impegni di lavoro lo consentono”
“Una frequentazione a tutti gli effetti” replicò Roberto
“Perché ti interessa?”
L’uomo scrollò la testa incredulo “Abbiamo fatto l’amore ieri sera, non pensi che sia importante parlare di certe cose?”
Eleonora abbassò lo sguardo senza però rinunciare a mostrare le sue ragioni, tenace com’era sempre stata “Riguarda me, non te. Da anni non vedevo nessuno dei due, siete riapparsi nella mia vita all’improvviso ed io non so…”
“Non sai tra chi decidere?”
“È più di questo” replicò la donna con fermezza “Siete stati entrambi importanti e rivedervi mi ha colpita in un modo che non avrei creduto possibile”
Rimasero in silenzio qualche momento “Quindi?” domandò Roberto confuso da quella situazione, non rendendosi conto di quanto fosse lo smarrimento che scuoteva Eleonora.
“Quindi… Mi sono appena svegliata dopo aver fatto l’amore con quello che è stato il mio migliore amico per una vita e dopo aver rivisto il mio ex fidanzato. Quindi non lo so”
Roberto si rese conto che metterle fretta non avrebbe risolto nulla, dopotutto lui era l’ultimo che poteva farle la morale in quanto a incapacità di prendere decisioni, lui che aveva seppellito i suoi sentimenti in favore di una relazione più comoda, lui che aveva scelto Bianca nonostante ogni segnale avrebbe dovuto mutare la sua idea.
“Non avete una storia seria dunque?” si accertò Roberto temendo di rivivere quello che pareva a tutti gli effetti un dejavu
“No, ci siamo rivisti poco tempo fa e poi…” la vide tentennare qualche attimo
“Poi?” rincarò l’uomo curioso di quell’esitazione
“Ha una figlia, non è una questione marginale e io non so se sono pronta a prendermi la responsabilità di entrare nella vita di una bimba di quattro anni”
Roberto sospirò “Se ami qualcuno fai di tutto, anche improvvisarti mamma”
Eleonora rimase in silenzio continuando a farsi domande su ciò che effettivamente provasse per Giorgio. Amore? Sicuramente l’aveva amato, aveva sperato in un futuro con lui in una vita insieme ed insieme, a loro modo, erano stati felici.

23 dicembre 2006

“Accidenti a te per avermi convinta!” esclamò la ragazza mentre infilava le sue decolté, Giorgio la osservava divertito mentre sistemava i gemelli dorati “Mi avresti mandato solo soletto? Tutti i miei colleghi porteranno le loro famiglie, che figura avrei fatto?”
Eleonora sbuffò “Sono stata una tua studentessa, mi fisseranno tutti e poi non conosco nessuno”
Giorgio le si sedette accanto costringendola ad incrociare i loro sguardi “Hai me” rispose accarezzandole delicatamente una guancia “E ti fisseranno tutti perché sei bella da togliere il fiato e ti stai facendo un nome nel mondo della politica” la ragazza abbassò il viso sorridendo per il complimento genuino del suo compagno.

Arrivarono alla facoltà per la festa di Natale che veniva organizzata ogni anno da docenti e collaboratori, qualche assistente privilegiato riusciva sempre ad ottenere l’invito ed era facile riconoscerli poiché erano i più giovani, quelli con i volti più sorpresi e illuminati. Giorgio si prese qualche momento per osservare quanto elegante fosse la sua compagna con un grazioso vestito di tulle a pieghe che le cadeva sinuosamente sul corpo, l’ampia gonna la faceva sembrare quasi una ninfa per quanto impalpabile sembrasse la figura avvolta da quella stoffa leggera color della notte.
Giorgio le tenne la mano mentre giungevano nell’atrio della facoltà e non appena aprirono la porta della sala che ospitava il ricevimento tutti si voltarono a fissarli.
Giorgio le sorrise con dolcezza stringendole ancora di più la mano per infonderle coraggio
“Mi stanno squadrando” sussurrò nervosamente la ragazza sperando di potersene andare il prima possibile
“Perché è la prima volta che vengo a una di queste feste accompagnato, la loro è pura curiosità”
Immediatamente si avvicinarono ad un paio di colleghi che Eleonora conosceva bene avendo seguito i loro corsi un paio di anni prima, furono estremamente cordiali, le strinsero la mano con un sorriso stampato sul viso quasi dimenticando che lei fosse stata una studentessa dell'ateneo, cosa di cui Eleonora dubitava fortemente: era ovvio che la nuova relazione del professor Fraia avesse alimentato il chiacchiericcio attorno ad entrambi.
Si sciolse pian piano sentendosi sempre meno in soggezione, le mani di Giorgio che cercavano le sue con infinita dolcezza, i suoi sorrisi rassicuranti, i sussurri nelle sue orecchie. Era consapevole che qualche collega li stesse osservando e mal giudicando, cercò di ignorare quelle occhiate ma certi sguardi le pungevano la pelle “Tutto bene?” le domandava ogni tanto il suo compagno posandole delicatamente la mano su un fianco, Eleonora aveva più volte annuito convincendosi che non aveva alcuna colpa per la loro storia e che aveva tutto il diritto di essere lì, continuando però a sentirsi tremendamente fuori posto.
“Ti guardano perché sei bellissima” le ripeté sorridendo e posandole un bacio sulla guancia
“E guardano te perché vorrebbero essere al mio posto” replicò la ragazza consapevole di quanto il suo compagno riscuotesse successo col gentil sesso, lui sorrise per quella che definì una sua illazione, ma al contempo indubbiamente consapevole che quanto detto da Eleonora trovava fondamento.
Ad un certo punto della serata Giorgio la lasciò sola per recarsi in bagno e lei rimase in piedi in mezzo alla sala con un calice di vino in mano osservandolo come se fosse la cosa più interessante mai vista, certa che alzando gli occhi avrebbe trovato alcuni sguardi pungenti, preferiva ignorarli.
Se la vista poteva rimanere occupata dalla visione delle bollicine dentro al bicchiere di certo Eleonora non poteva tapparsi le orecchie e udì nitidamente le parole di due professoresse di circa quarant’anni ciascuna poco lontane da lei, abbastanza lontane da non sembrare sospette ma vicine a sufficienza per farsi udire senza fatica.
“Hai visto? A Fraia piacciono le ragazzine”
“La carne giovane alletta tutti” replicò l’altra, probabilmente invidiosa nel vedere il professore più corteggiato dell’ateneo arrivare con una ragazza tanto giovane e bella
“Finché non passano a quella dopo” rispose la collega
Scoppiarono a ridere ed Eleonora non poté ignorare uno sguardo rivolto verso di lei, ora che si trovava da sola senza nessuno con cui parlare, senza il suo Giorgio.
Avrebbe risposto per le rime a simili provocazioni se non fosse stato per il luogo e per il rispetto che provava per Giorgio, tacque solo per dignità e per non creare problemi a lui.
“Probabilmente stavano insieme già prima... Cosa non si fa per laurearsi con un bel voto"
Quella frase fece più male di tutte le altre, ancora una volta la sua carriera accademica veniva messa in dubbio ed assieme ad essa l’integrità morale del suo compagno
“Le ragazze d’oggi sono sfrontate, pronte a tutto”
“Sfrontate è un eufemismo, avrei usato termine ben più colorito” e scoppiarono a ridere allontanandosi e lasciando Eleonora col suo calice reso ormai caldo per il calore della sua mano che si era stretta attorno ad esso con quanta più forza avesse, temette quasi di romperlo per la rabbia.
Durante il viaggio di ritorno a casa Eleonora era particolarmente taciturna, Giorgio se ne accorse e lo attribuì inizialmente alla stanchezza, ma il silenzio della ragazza proseguì anche una volta entrati in casa.
“Tutto bene?” domandò Giorgio slacciandosi la camicia
“Sì” rispose Eleonora senza guardarlo
“Sicura?”
“Mi sono solo sentita un po’ a disagio”
“Per gli sguardi sospettosi?” domandò l’uomo con la camicia ancora aperta sedendosi accanto alla sua compagna
“Due delle tue colleghe hanno detto delle frasi orribili senza neanche il coraggio di dirmele in modo diretto”
“Cos’hanno detto?” domandò l’uomo avvolgendo con un braccio le spalle della ragazza
“Penso che tu possa facilmente immaginare: insinuazioni sulla mia promiscuità principalmente”
L’uomo abbassò la testa dispiaciuto “Non volevo sottoporti a questo, non te lo meriti”
Eleonora si appoggiò al suo petto sentendo il ritmo del suo cuore pulsarle contro l’orecchio “Non è una tua colpa l’invidia della gente”
“E nemmeno tua” le sussurrò prima di baciarle le labbra.

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