8 aprile 2006
Eleonora finì di sistemare la tavola con gli ultimi dettagli mentre Giorgio posava le bottiglie di vino sulla tovaglia immacolata comprata appositamente per le belle occasioni. “Non hai una tovaglia adatta” lo aveva rimproverato Eleonora da quando erano andati a convivere, Giorgio aveva provato a replicare che era solito uscire a cena per le grandi occasioni, ma la donna non aveva voluto sentir ragioni e l’aveva trascinato a fare acquisti per la casa. Aveva sbuffato tutto il tempo, ma la verità era che averla per casa, vedere i cassetti pieni delle sue cose, le forcine in bagno, la tavola apparecchiata per due gli scaldava il cuore.
“Sono felice che tu abbia deciso di invitare Roberto e Bianca” esordì Eleonora passando una mano sul suo grazioso vestito “Volevi festeggiare l’inizio della convivenza e mi pareva adeguato farlo in casa nostra” e marcò volutamente quella parola con la voce orgogliosa e ancora un po’ emozionata all’idea di condividere quelle mura con qualcuno.
Dopo pochi minuti il campanello suonò ed Eleonora andò ad aprire con un raggiante sorriso “Benvenuti!” si salutarono cordialmente e dopo i primi convenevoli si sedettero a tavola per gustare l’aperitivo imbandito da Giorgio, Bianca era stata così carina da cucinare una torta per l’occasione che, oltre ad essere molto bella, doveva indubbiamente avere un ottimo sapore.
“Che appartamento elegante” esordì Bianca osservandosi intorno con aria incuriosita
“Questo è merito di Giorgio, io sono qui da troppo poco tempo per aver apportato modifiche rilevanti” sorseggiò un po’ di vino per poi riprendere “Ho aggiunto quel quadro là” e indicò un grazioso quadretto che si intonava ai colori del salotto “E ho rimordenizzato un po’ la cucina perché Giorgio ha dei pessimi gusti in fatto di stoviglie”
“Esagerata” rispose l’uomo regalandole un dolce sorriso.
Chiacchierarono a lungo mentre Eleonora e Giorgio si alternavano in cucina per servire i loro ospiti; era stata una bella esperienza cucinare insieme e nonostante la naturale inclinazione di Eleonora al caos non si sposasse con l’innata precisione del compagno erano riusciti a collaborare perfettamente.
Poco prima di servire il dolce Giorgio afferrò il pacchetto di sigarette “Vado a fumare” esordì per poi dirigersi in terrazzo, non gli era mai piaciuto che l’odore di fumo restasse in casa specie mentre mangiava, ma da quando viveva con Eleonora aveva riposto ancora più attenzione in questi piccoli gesti. Bianca estrasse a sua volta un pacchetto dalla borsetta “Ti seguo”.
Giorgio le porse l’accendino per farla accendere per prima mentre giocherellava distrattamente con la sigaretta tra le dita “Grazie” sussurrò timidamente la ragazza imbarazzata dalla situazione, dopotutto quei due erano perfetti estranei conosciutisi durante quella cena.
“Guardali” sospirò l’uomo facendo un cenno della testa rivolto a Eleonora e Roberto che si erano spostati sul divano e chiacchieravano amichevolmente, Bianca seguì lo sguardo dell’uomo comprendendo perfettamente quali fossero i suoi sentimenti “Si vogliono un gran bene” commentò Giorgio aspirando una profonda boccata di fumo
“Sì.. Direi proprio di sì” rispose la ragazza distogliendo lo sguardo da Roberto che si era appena poggiato sulla spalla di Eleonora con una naturalezza che la destabilizzava
“Con me non fa così” sussurrò Bianca col volto rivolto alle sue scarpe, Giorgio attese che la ragazza proseguisse visibilmente bisognosa di sfogare ciò che la turbava.
“Quando siamo insieme è timido, quantomeno in pubblico. Pochi baci, ci teniamo per mano, ma niente di più, è una persona riservata e lo rispetto”
“Giusto” rispose Giorgio, anche lui poco avvezzo a plateali dimostrazioni d’amore in pubblico, a baci appassionati in mezzo alla gente
“Ma con lei la timidezza sembra sparire” disse tornando ad osservare Eleonora mentre accarezzava i capelli del suo compagno con delicatezza, grandi sorrisi stampati sui volti di entrambi “Quando sta con lei vanno bene anche le carezze, gli abbracci” Bianca sospirò “A volte sono così gelosa di lei, così arrabbiata”
“Sì?” domandò Giorgio comprendendo perfettamente lo stato d’animo della povera ragazza
“Sì perché penso che… Che vorrei essere come lei, avere quel qualcosa che Roberto vede in lei e che ovviamente a me manca”
“Non ti manca qualcosa” rispose prontamente Giorgio e riuscì a strappare un sorriso a quella ragazza così delicata eppure stoica nella sua fragilità.
“Mi manca qualcosa che Robertoo cerca in lei, io me ne accorgo”
Giorgio sospirò cosciente che le parole di Bianca suonavano come una condanna a morte delle loro storie d’amore, gettò uno sguardo ai due ancora sul divano a chiacchierare, sorridenti come se niente potesse scalfirli.
"Anche io spesso penso a cos'abbia Roberto che io non ho, mi interrogo e cerco di trovare una risposta. A volte mi ritrovo a pensare che l'unico mio problema sia proprio che io non sono lui"
Calò il silenzio nuovamente spezzato dalla voce di Bianca
“Potremmo anche sparire” commentò spegnendo con la sigaretta nel posacenere “Non se ne accorgerebbero nemmeno” una voce persa, flebile di chi ha smesso di arrabbiarsi e ha perso la voglia di farlo.
“Perché continui a sopportare questo?” domandò Giorgio sperando che quella ragazza così giovane potesse avere una soluzione a quel dolore, una formula magica, una medicina.
Bianca semplicemente alzò le spalle “Per lo stesso motivo per cui tu sopporti ciò che fa Eleonora: per amore”
Anche Giorgio spense la sigaretta riprendendo a guardarli senza sosta, invidiando lo strano rapporto creatosi fra i due in tutto quel tempo “A volte mi chiedo se ne vale la pena”
“Anche io” rispose Bianca
“E?”
“E non lo so. C’è chi mi dice di non mollare, chi invece mi prende per scema. La sola cosa che so è che senza Roberto mi sentirei persa” sorrise “Quanto è patetico”
“Non credo che lo sia” constatò Giorgio “Credo che a suo modo sia coraggioso amare in questo modo”
“Pericoloso” rispose prontamente la ragazza “Avrai modo di rendertene conto”
Rimasero in silenzio osservando Roberto ed Eleonora ridere di gusto incuranti di tutto ciò che stava loro intorno.
“La sola cosa che mi consola è che io e Roberto partiremo per Milano e costruiremo la nostra vita lì, spero che tutto questo finisca”
“Pensi che la distanza possa separarli?"
“Sarò egoista, ma spero di sì. Non voglio perdere la persona che amo”
Giorgio la scrutò attentamente e la ragazza gli sorrise con espressione estremamente consapevole “Li conosco da molto più tempo di te, le mie parole ti sembrano quelle che di una ragazzina gelosa e paranoica”
“Non mi permetterei…”
“Fidati di me” rispose Bianca tornando a guardarli “Quei due hanno un rapporto troppo intimo, se vanno avanti così li perderemo entrambi”
Giorgio annuì con un grande peso sul cuore.Una volta conclusa la serata Eleonora e Giorgio si recarono in camera entrambi abbastanza stanchi “Siamo stati proprio bene, non trovi?” domandò Eleonora spogliandosi dell’abito
“Sì” rispose meccanicamente Giorgio sfilandosi la camicia
“Ho notato che ti sei trovato con Bianca”
“Ah te ne sei accorta” rispose leggermente piccato, ma dissimulò di fronte allo sguardo perplesso di Eleonora “Scusa, sono stanco, ho bisogno di farmi una doccia”
“Va bene” rispose la ragazza non indagando oltre.
Giorgio si buttò immediatamente sotto il getto d’acqua bollente desideroso di restare qualche istante solo a riflettere, dissipare la nebbia dei suoi pensieri, ma inevitabilmente, per quanto ci girasse attorno, era perfettamente consapevole che le parole di Bianca erano state la rivelazione della verità che più temeva di ascoltare, il dolore di quella ragazza era quello che attanagliava anche il suo cuore.
Reclinò la testa sotto il getto d’acqua ripensando agli sguardi di Eleonora e Roberto, alle loro mani, ai loro sorrisi, alla complicità elettrica che li univa e fu costretto a prendere una boccata d’aria in mezzo a tutta quell’acqua, soffocato da quel pensiero opprimente.
Lui non era Roberto, per quanto stessero bene insieme, per quanto potessero formare una bella coppia e vivere una vita serena era cosciente che il cuore della donna amata sarebbe sempre stato rivolto a quel ragazzo, indipendentemente da tutto le loro anime avrebbero sempre riscoperto quell’inimitabile legame. Due spiriti affini sono difficili da tenere lontani e nonostante Giorgio non credesse all’anima gemella dovette scendere a patti con le sue ferree convinzioni.
Non gli restava che sperare in Milano, sperare che Roberto se ne andasse lontano da lei, da loro, dalla felicità che cercavano di ottenere, dalla vita che Eleonora bramava, ma temeva che neanche quello sarebbe stato sufficiente. Chiuse il rubinetto della doccia con l’umore ancora più cupo di prima e la pesante consapevolezza che la sua unica speranza di essere felice con la donna che amava era veder sparire Roberto.
Che vita è, si domandò mentre tamponava con l’asciugamano il suo corpo umido, che amore è quello che trema sotto ai colpi del vento come una gracile foglia?
Tornò in camera notando che Eleonora era girata su un fianco dandogli la schiena, pareva dormire e le si sedette accanto carezzandola dolcemente sopra il sottile strato della maglietta “Ele” sospirò “Dimmi cosa devo fare per renderti felice” proseguì senza smettere di regalarle leggere carezze “Vorrei poter essere lui” continuò con tono arreso desideroso di stringerla a sé ma temendo di disturbare il suo sonno “Eppure io ti amo come lui non saprà mai fare” concluse consapevole che non avrebbe mai avuto il coraggio di dirle quelle cose.
D’un tratto Eleonora si girò incontrando il volto stupito di Giorgio che si aspettava di trovarla addormentata.
“Di cosa stai parlando?” domandò Eleonora squarciando il silenzio.
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Ovunque proteggi
RomanceEleonora, Roberto, Giorgio. Tre anime unite dal filo rosso del destino a riprova che da esso non si può fuggire. Una storia di amori celati, parole mai dette e incontri inaspettati. A tutti quegli amori destinati ad essere.