Notte d'agosto

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La mattina seguente i due si svegliarono tardi godendosi il privilegio di poter trascorrere un po' di tempo nel letto senza interruzioni, senza fretta. Roberto la trovò già sveglia mentre apriva gli occhi baciato da un raggio di sole che penetrava dalle tende spesse "Ehi" le sussurrò sfiorandole il braccio, Eleonora sospirò "Ha chiamato Giorgio stanotte?"
"Come?" domandò Roberto ancora confuso dal sonno sedendosi accanto a lei
"Mi ha scritto" replicò Eleonora con sguardo severo seppur non arrabbiato
"Mi dispiace" sussurrò Roberto rendendosi conto di quanto stupido fosse stato rispondere quella notte al telefono della donna "È stato istintivo rispondere, era tardi, neanche ci ho pensato" mentì sperando che Eleonora non se ne accorgesse, la vide sospirare
"Come mai ti chiama di notte?" domandò Roberto passandoci una mano sul viso stanco
"Perché ti riguarda?" lo incalzò Eleonora alzandosi e iniziando a vestirsi
"Ero solo curioso" rispose timidamente Roberto osservandola mentre si infilava una maglioncino
"Ci frequentiamo, per così dire" rispose
Roberto esitò prima di rispondere "Pensavo che vi scambiaste solo messaggi"
"Beh non è che sia una frequentazione seria, non stiamo insieme"
Roberto passò nuovamente una mano tra i suoi capelli scuri "E stanotte cos'è stato?"
"Quello che è successo tra noi non riguarda Giorgio, è stato improvviso, non ti vedevo da anni, niente di ciò che è accaduto è stato programmato"
"E te ne penti?"
"No" rispose con convinzione Eleonora "Certo che non me ne pento... Ho trascorso anni a pensarti nonostante le nostre vite così distanti, e lo sai"
Rimasero qualche attimo in silenzio mentre Eleonora finiva di vestirsi e si sedeva sul bordo del letto
"Sei geloso di Giorgio, vero?"
Roberto provò a rispondere ma la donna lo anticipò "Ma non devi, perché io e te non siamo ancora niente, ci siamo rivisti dopo anni, non puoi piombare qua così e pretendere che io molli tutto"
"Non te lo chiederei mai" rispose Roberto
"Lo so" replicò Eleonora stanca "È la costante della nostra vita"
"Cosa intendi?"
"Ogni volta che possiamo stare insieme c'è qualcosa che ci divide e quando credo che nella mia vita ci sia un equilibrio tu arrivi e lo sconvolgi"
Roberto annuì consapevole che per tutti quegli anni erano stati divisi anche a causa della sua relazione con Bianca
"Non mi dispiace essere qui sul tuo letto, averti rivisto mi ha travolta" proseguì la donna quasi sospirando, come se tenesse che quelle parole dette a voce troppo alta potessero avere più potere "Però in tutti questi anni non sono stata ferma ad aspettare che tu tornassi a prendermi, e neanche tu l'hai fatto" disse riferendosi in particolar modo al matrimonio dell'altro "Ho incontrato Giorgio per caso e da lì siamo tornati a sentirci, a uscire quando possibile"




Era una calda sera d'agosto ed Eleonora necessitava di una pausa dopo tutte le ore trascorse alla Camera e in ufficio, sommersa dal lavoro, così aveva deciso di prendere l'auto e raggiungere Sperlonga, una graziosa località costiera a meno di due ore da Roma. Passò da casa solo per cambiarsi ed arrivò in spiaggia quando il sole era già calato oltre l'orizzonte, il cielo recava ancora i segni del crepuscolo che stava ormai lasciando il passo al buio imminente. Le era sempre piaciuto il mare di sera, la pace che quel luogo riusciva a trasmetterle l'aveva ritrovata in pochi altri posti e così era diventato il suo piccolo rifugio dalla vita stressante e frettolosa di ogni giorno, un morso di quiete strappato al caos che la avvolgeva costantemente.
La spiaggia era fortunatamente deserta, Eleonora percorse a piedi nudi la sabbia sottile e morbida sotto ai suoi piedi, resa più fredda dalla mancanza del sole, decisa a farsi un tuffo nell'acqua calda illuminata dalla luce artificiale, ma soprattutto da una bellissima luna che pian piano sembrava divenire più luminosa. Abbandonò la sua borsa e si recò immediatamente verso l'acqua limpida, si concesse qualche istante sul bagnasciuga per poi immergersi completamente lasciandosi cullare dal movimento ritmico delle onde, rilassata come non lo era da mesi. Immerse la testa dopo aver preso un lungo respiro e rimase sotto l'acqua qualche istante fino a riemergere e rendersi conto che non era la sola ad aver avuto l'idea di un rigenerante bagno notturno: poco più in là un uomo approfittava di qualche onda adeguata per utilizzare la sua tavola da surf , Eleonora rimase qualche istante ad osservare la sua figura che agilmente solcava le onde dominandole con destrezza.
Iniziò a nuotare per non restare del tutto ferma, lei che ferma non stava mai, fin quando la sua attenzione non venne catturata dal rumore di un tuffo, il surfista era sparito ed Eleonora lo cercò con lo sguardo nonostante fosse abbastanza lontano per essere individuato con facilità. Preoccupata nel non vederlo riemergere nuotò verso la direzione da cui le pareva di aver udito il tuffo, ma fortunatamente a qualche metro da lei vide riemergere l'uomo appoggiato alla sua tavola.
"Tutto bene?" domandò istintivamente
"Sì, benissimo, ho solo preso male un'onda" rispose l'uomo e rimasero in silenzio chiedendosi se quello fosse un sogno o la realtà.
A rompere il silenzio fu il surfista "Eleonora?" domandò avvicinandosi e offrendo anche a lei il supporto della sua tavola "Giorgio?" replicò lei quando furono abbastanza vicini per riconoscersi nitidamente, i visi illuminati quanto bastava per riconoscere quei lineamenti familiari.
"Non posso crederci!" esclamò l'uomo "Che ci fai qui? Fuggi dagli impegni istituzionali?"
La ragazza sorrise e sentì le guance avvampare un poco di fronte a quello che era stato il suo compagno per tanto tempo, ringraziò il buio per nascondere all'altro il suo imbarazzo e la sua timidezza.
"Ogni tanto ho bisogno di staccare" rispose semplicemente
"Svolgi un lavoro indubbiamente stressante" rispose l'uomo iniziando ad avvicinarsi verso la riva, entrambi ancora appoggiati alla tavola da surf
"Sì, stressante, ma gratificante"
"Lo credo bene" rispose lui
"Tu fai ancora surf" constatò la donna rendendosi conto di quanto ovvia e superflua fosse quella constatazione
"Sì, mi piace. Mi rimette al mondo"
Raggiunsero la riva e sederono sulla morbida sabbia inizialmente in silenzio, Eleonora stava per tirare fuori il suo asciugamano accorgendosi di averlo scordato, Giorgio si rese conto dell'inconveniente vedendola sbuffare di fronte alla borsa e immediatamente la cinse col suo.
"Non serve Giorgio..."
"Prendilo pure, sono abituato" rispose gentilmente l'uomo sorseggiando un po' d'acqua dalla sua borraccia ed Eleonora notava che nonostante fosse passato molto tempo dall'ultima volta in cui si erano visti era ancora un uomo molto attraente a discapito dei suoi quarantasei anni. Non poté evitare di soffermarsi sui dettagli dei muscoli ben pronunciati e sul petto nerboruto fasciato perfettamente dalla maglietta bagnata.
Ci fu ancora qualche istante di silenzio tra loro che venne spezzato da Giorgio
"Come sta andando la tua vita?" domandò semplicemente ed Eleonora attese qualche attimo prima di rispondere, forse le stava chiedendo se dopo di lui aveva trovato un altro uomo o forse era semplicemente cordiale "Bene, sono molto impegnata ma è la vita che mi sono scelta e non farei altro"
Lui sorrise "Era evidente che avresti fatto strada"
"Sì?" domandò sorridendo
"Avevi la tempra giusta per fare politica, ero certo che quel mondo nonostante le sue difficoltà non ti avrebbe sopraffatta. C'è bisogno di persone come te"
Eleonora abbassò lo sguardo onorata da quelle parole cariche di stima e affetto
"Spero che tu dicendo questo voti per noi" esordì tentando di fare una battuta che abbassasse i toni profondi della conversazione
"Mi sta corrompendo, onorevole?" rispose l'uomo lasciandosi andare ad un risata molto profonda che provocò alcuni inaspettati brividi lungo la schiena di Eleonora
"Non mi permetterai mai, professore" replicò

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