LATE

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Stiles parcheggiò l'auto davanti l'edificio in cui da poco si era trasferito Derek. Le mura esterne erano a dir poco minacciose e imponenti, così come il proprietario, e l'interno non era certo da meno. Era stato lì solo una volta e per poco tempo  ma quel posto continuava a non piacergli. 

"Questo è ridicolo!" Si disse mentre batteva la testa sul poggiatesta. Non poteva essere l'emissario di Derek, lo conosceva a malapena! Doveva esserci per forza una spiegazione migliore, una via d'uscita a tutto quel caos. Come poteva essere anche un emissario?! Non aveva senso. Le vicende degli ultimi mesi avevano ribaltato il suo mondo e lui l'aveva gestito il tutto come un campione, ma questo? Questo era troppo anche per lui.

 Un improvviso bussare al finestrino lo fece sobbalzare, si strinse il petto con fare melodrammatico e girò la manopola per abbassarlo: era Erika.

"Cosa ci fai qui Stiles?" Chiese con un sorrisetto furbo a dipingerle le labbra.

"Oh sai.." tergiversò agitando nervosamente una mano.

"Derek vuole sapere perché sei qui seduto da 5 minuti tutto solo" lo interruppe lei incrociando le braccia con fare sadico e sollevando così tanto i suoi seni da sbatterglieli praticamente sul viso.

Stiles si morse il labbro inferiore e diresse il suo sguardo in alto verso la finestra dove sapeva con certezza ci fosse Derek.

"Ho una domanda da porgli in realtà" tergiversò ancora il ragazzo.

"Stai salendo per fargliela?"

All'improvvisò Stiles afferrò lo smartphone dalla tasca dei jeans per controllare l'orario e vi trovò una chiamata persa da Scott. Era in tremendo ritardo aveva perso la cognizione del tempo rimanendo li a rimuginare sul salire o meno.

"Ho un appuntamento con Scott. Non ti preoccupare non era importante!!"

Erika assentì con il capo e, per grande sollievo di Stiles, fece un passo indietro allontanandosi dal mezzo. Il ragazzo sventolando distrattamente una mano in modo nervoso fece inversione e andò via.

Quando arrivò in biblioteca, che fortunatamente non distava molto da casa di Derek, era ancora nervoso. Cosa avrebbe dovuto dire a Scott? Lui faceva parte del suo branco e non di quello dell'Hale. Ma se quello che aveva detto Deaton corrispondeva al vero, avere questo simbolo significava che avrebbe dovuto lasciarlo e passare nel branco del maggiore.

"Stiles finalmente sei qui!" disse Scott dando una pacca sulla spalla dell'amico per salutarlo.

"Hey, scusa, sono in ritardo lo so. Io.." se avesse detto una bugia Scott avrebbe sentito che stava mentendo e avrebbe pressato per sapere la verità quindi optò per un "mi dispiace non me ne sono reso conto".

"Va bene, stavamo per iniziare adesso con le ricerche" gesticolò il lupo indicando Allison che era già seduta ad una scrivania accanto ad una pila di libri.

"Questi sono tutti i libri che hai trovato sui simboli?" Chiese Stiles oltrepassandolo.

"Beh questi sono tutti i libri che potrebbero aiutarci ma non ne siamo ancora sicuri." Rispose sorridendo in modo rassicurante Allison.

"È meglio se iniziamo a leggere allora" disse Stiles sedendosi di fronte alla brunetta. Avrebbe potuto distrarli con la scusa della ricerca su quello strano simbolo trovato disseminato per l'intera città, o perlomeno ci avrebbe provato, no?!

Le parole che scorrevano sotto gli occhi di Stiles sembravano lettere senza senso, le vedeva ma non le guardava realmente, non riusciva a prestargli la giusta attenzione, troppo perso a mille miglia di distanza nei suoi pensieri.

"Stiles?" La voce dolce di Allison lo distolse. "Uhm?" Guardò dall'altra parte del tavolo Scott e la ragazza che lo osservavano attentamente.

"Stai bene?" chiese Scott "sembri... preoccupato".

Stiles dovette trattenersi dal roteare gli occhi. Scott sicuramente stava annusando le sue emozioni. Un tratto che odiava da quado aveva scoperto che i lupi mannari potessero farlo. Era consapevole che tutti, chi più chi meno, monitorassero costantemente il suo stato d'animo e la trovava una cosa a dir poco fastidiosa.

"Prima sei in ritardo, cose che non sei mai, poi resti sulla stessa pagina per venti minuti." Aggiunse Allison quando vide che Stiles continua a non rispondere.

Non sarebbe stato in ritardo se non si fosse fermato da Derek ma era intenzionato a non dire niente altrimenti avrebbero iniziato con le mille domande a cui lui non aveva alcuna voglia di rispondere. Cosa avrebbe dovuto dire? Che il fato lo aveva scelto come emissario del branco di Derek? Cosa stava a significare?

"Stiles, puoi parlare con noi" disse gentilmente Scott sempre più preoccupato dal silenzio dell'amico.

"Credi nel destino?" Chiese di punto in bianco Stiles ignorando la sua preoccupazione.

"Al destino?" Ripeté uno Scott confuso e stranito.

"Si, come quando senti che incontrerai una determinata persona o compirai una determinata azione per un motivo specifico." Chiese Stiles muovendo freneticamente le mani e cercando di spiegarsi al meglio.

"Si ho capito. Come me e Scott che eravamo destinati ad incontrarci". Intervenne Allison sorridendo in maniera melensa al ragazzo seduto accanto a lei.

Stiles ruotò gli occhi. "Non intendo come anime gemelle, intendo come quando Scott è stato morso da Peter o come quando ci siamo imbattuti in Derek quel giorno nella riserva". Rispose veementemente Stiles.

"Non ci ho mai riflettuto. Perché queste domande?" Chiese Scott facendo spallucce.

Le spalle di Stiles si abbassarono: "non lo so, sono semplicemente curioso".

Scott stava per insistere a voler scoprire quale fosse il problema quando il telefonò iniziò a vibrare per l'arrivo di un messaggio. "E' Derek! Dice di sapere cos'è quel simbolo e che vuole incontrarmi".

Al solo ascoltare il nome di Derek il cuore di Stiles iniziò a martellare furiosamente nel petto.

"Pensavo non ti fidassi di lui" disse Allison.

"Infatti, ma in fin dei conti ci ha aiutati con Jackson e Gerard". Disse Scott chiudendo il libro e rimanendo in attesa che gli altri facessero lo stesso.

"Non ha realmente aiutato con Gerard lo hai letteralmente costretto" fece notare Stiles.

"Lo so, non era il modo corretto di agire. Mi sono scusato più volte" sospirò Scott.

"Te lo stavo solo ricordando" cantilenò Stiles scrollando le spalle e chiedendosi se il sentimento protettivo che avvertiva nei confronti di Derek fosse in qualche modo correlato al marchio.

"Penso che salterò la riunione. Voi andate pure" disse Allison rimanendo seduta.

"Ti chiamo più tardi" rispose Scott abbassandosi e lasciandole un bacio sulle labbra.

Dati i trascorsi poco piacevoli tra lei, Derek ed i suoi beta non poteva biasimarla per aver deciso di non andare con loro. Quasi desiderò di restare a farle compagnia, ma allo stesso tempo era curioso di sapere qualsiasi cosa su quello strano simbolo che aveva iniziato a comparire così spesso in città. Deaton pensava fosse una sorta di avvertimento, ma non ne era del tutto sicuro.

Stiles era in grado di gestire Derek, sperava soltanto che Erika non insistesse nel chiedere spiegazioni sul motivo per il quale era stato lì prima. Ci avrebbe sperato con tutte le sue forze.


Angolo me

Chiunque tu sia ho bisogno di sapere se il modo in cui traduco è piacevole e se realmente ne vale la pena. Altrimenti è inutile per me continuare con questo esperimento, ti sarei quindi grata, car* lettore, se lasciassi anche solo un feed nei commenti. 

For the love of ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora