BECAUSE OF THE MARK

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I due amici quella notte decisero di rimanere da Derek. Stiles, come suo solito, non riusciva a dormire ed era sul divano mentre Scott russava della grossa nella stanza di Erika. La bionda aveva accettato di condividere la stanza con Boyd per quella notte. Derek dal canto suo aveva dormito giusto un paio d'ore e adesso giaceva insonne nel suo letto. 

L'umano era in soggiorno con il suo computer e continuava imperterrito ad esercitarsi con gli incantesimi, quello che non sapeva era che Derek fosse uscito dalla sua stanza e che appoggiato allo stipite della porta lo  stesse osservando in silenzio. Stiles fece librare in aria una matita che aveva precedentemente poggiato sul tavolino da caffè disposto poco lontano da se. I suoi occhi fissi sul legno fluttuante. Con uno schiocco di dita la matita si spezzò in due. "Ah!" sussultò eccitato, attento a mantenere il tono basso in modo da non svegliare nessuno. Un altro schiocco ed i pezzi tornarono insieme.

"Wow, impressionante" si palesò finalmente Derek facendo perdere la concentrazione a Stiles. La matita che cadde sul tavolo con un leggero tintinnio.

"Scusa, ti ho svegliato?" il ragazzo lanciò un'occhiata dietro l'alfa aspettando di scorgere gli altri.

"No, sono venuto qui perché non riuscivo a dormire. Ti ho osservato per un minuto o giù di lì. Hai rimesso insieme la matita" Derek indicò il tavolino da caffè prima di prendere posto sul divano accanto al ragazzo.

"Sì, secondo Bonnie, posso annullare fino a un certo punto gli effetti degli incantesimi. Posso spegnere le fiamme che ho acceso o aggiustare i bastoncini che rompo. Non posso, tuttavia, curare le ferite che infliggo" spiegò Stiles.

"Bonnie, esatto" sussurrò Derek non digerendo ancora del tutto la notizia.

"Io e lei ci siamo scambiati una miriade di e-mail. Mi sta insegnando davvero tanto."

"In cambio di cosa?" chiese l'alfa sospettoso.

Stiles si accigliò. "Vuole che usi la mia magia per fare del bene."

Derek annusò il senso di colpa che spigionava il ragazzo "Lo stai facendo, tu sei uno dei buoni." Gli ricordò.

"Lo so," Stiles annuì, i suoi occhi che perforavano il pavimento di legno pur di non guardare l'altro.

"Cosa non mi stai dicendo?" Derek sentiva che l'altro stesse tralasciando qualcosa.

"Mi ha fatto promettere di non usare la magia di sangue."

"E?" lo incitò a proseguire.

"Ma in quale altro modo dovrei eliminare Deucalion?" Alzò finalmente lo sguardo incontrando gli occhi di Derek.

"Non sarai tu a farlo" Derek aggrottò la fronte. "Lo stiamo facendo insieme. Fai solo quello che puoi, senza farti ammazzare."

"Ma non sarà abbastanza, lo sappiamo entrambi." Il tono di Stiles divenne rabbioso. "Hai visto cosa può fare quel mostro. I branchi che ha spazzato via come se nulla fosse. Io Non lascerò che succeda al mio."

Derek, che era pronto a troncare qualunque cosa Stiles stesse dicendo, rimase in silenzio.

"Non intendevo ... Volevo solo dire ... Sai cosa sto cercando di fare" sbuffò il ragazzo.

"Stiles, apprezzo quello che stai cercando di fare, ma hai detto che la magia del sangue è pericolosa. Non voglio che tu vada per quella strada. Non sei da solo. Saremo tutti con te. E non sto dicendo che sarà facile ma - ".

" Sarà impossibile. Cosa abbiamo che gli altri branchi non avevano? Avevano numeri. Noi no. Avevano emissari navigati. Noi no. Cosa ci rende così diversi?"

For the love of ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora