Quella mattina, uno Stiles ansioso bussò al portone del loft di Derek. Non sapeva nemmeno se ci sarebbe stato qualcuno in casa. Avrebbe potuto chiamare ma non era riuscito a convincersi ad inoltrare la chiamata. Aveva anche guidato per quasi un'ora in giro per la città prima di dirigersi finalmente verso la destinazione che si era prefissato. Alla fine sembrava un miracolo che fosse riuscito ad arrivarci anziché tirarsi di nuovo indietro come aveva fatto il giorno precedente.
Il portone cigolò mentre si apriva, rivelando un Derek dall'aspetto stanco e bistrattato.
"Ehi," sparò fuori le prime parole che gli vennero in mente mentre le dita di Stiles tamburellavano nervosamente lungo il lato della sua gamba.
Derek, senza rispondere, guardò oltre il ragazzo aspettandosi di scovare anche Scott da qualche parte.
"Cosa vuoi?" chiese a quel punto accigliandosi e comprendendo che Stiles fosse da solo.
Stiles partì a raffica con il suo discorso senza prendere fiato e dando sfogo al suo nervoso. "Senti, so che probabilmente sono l'ultima persona a cui vorresti concedere favori, ma non so da chi altro andare. Non voglio che nessun altro sappia di ..." fece un cenno con la mano indicando sé stesso.
Derek sospirò esasperato da tutto quel ciarlare "Di cosa hai bisogno?"
Il punto non era che a Derek non piacesse Stiles o il suo essere logorroico. Ok di quest'ultima cosa ne avrebbe fatto volentieri a meno. Il problema reale era la propensione di Derek a fidarsi quasi ciecamente dell'umano. Non si fidava di Scott o di Allison e di riflesso non avrebbe dovuto fidarsi nemmeno del ragazzo, ma Stiles aveva dimostrato diverse volte di essere degno della sua fiducia. Ed ecco cosa ne aveva guadagnato: un ragazzo ansioso sull'uscio di casa che lo osservava con sguardo impaurito ma allo stesso tempo determinato.
"Avrei bisogno ... Ho bisogno di sperimentare i miei poteri, ma ho bisogno di una seconda persona sulla quale esercitarmi. Non è pericoloso lo giuro!" Stiles si affrettò a tirare fuori la sua richiesta prima di tirarsi indietro come un coniglio e aggiungendo alla fine che non gli avrebbe fatto alcun male.
Derek strinse gli occhi. "Ti stai esercitando!?" Non si trattava di una vera e propria domanda ma Stiles annuì ugualmente.
"Sono diventato abbastanza bravo in un paio di cose. Lo faccio da sei ore di fila," Per sottolineare il suo punto di vista Stiles fece un piccolo cenno con la mano e accese una candela.
Derek inarcò un sopracciglio sorpreso. "Cos'altro puoi fare?"
Stiles schioccò le dita e la luce della lampada vicina si spense.
"Allora perché hai bisogno di me?" Derek si fece da parte permettendo finalmente al ragazzo di entrare.
"Ho bisogno di praticare la magia dell'influenza, ma devo avere una persona da influenzare."
"Cosa intendi esattamente per influenzare?" A Derek non piaceva affatto come suonassero quelle parole.
"All'inizio dovrei essere in grado di influenzare le tue emozioni mediante contatto fisico. Calmarti, farti infuriare, farti rattristare, eccetera" spiegò. "Poi con la pratica dovrei essere in grado di farlo senza contatto. La forza varia in base a quanto sia vicina la persona che sto cercando di influenzare".
Derek si irrigidì leggermente. L'ultima volta che aveva lasciato che qualcuno controllasse le sue emozioni, le persone che amava erano rimaste ferite. Ma Stiles non era Kate e questo lo sapeva.
"Se non ti senti a tuo agio, ti comprendo, semplicemente non sapevo a chi altri chiedere" berciò il ragazzo spostandosi da un piede all'altro in imbarazzo. Comprendeva sul serio, ogni volta che il lupo si era fidato ed affidato a qualcuno era stato tradito e non voleva che soffrisse più di quanto avesse già fatto.
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For the love of Chaos
FanfictionAAA: Questa è una traduzione, tutti i crediti per storia, copertina e immagini vanno ad @Halevetica. TRAMA: Quando un giorno una triskele appare improvvisamente sulla sua pelle Stiles resta perplesso nello scoprire che un giorno diventerà un emissa...