Stiles rendendosi conto di quanto il momento fosse intenso ed intimo arrossì vistosamente e lasciò scivolare lentamente la mano dalla guancia del lupo.
"Sembra che le tue nuove abilità si stiano manifestando in fretta e la tua padronanza si stia sviluppando di pari passo" lo lodò Derek cercando di superare la sensazione di disagio che era calata su di loro.
" Veramente è più facile di quanto pensassi" scrollò le spalle l'umano non dandosi molta importanza e minimizzando, le dita che tamburellavano tra loro.
"Quando hai intenzione di dirlo a Scott?" Per quanto Derek trovasse estremamente appagante che Stiles si fidasse di lui abbastanza da parlargliene non riusciva a comprendere la sua ritrosia nel rivelarsi all'amico d'infanzia.
"Onestamente, non lo so. Non ero nemmeno sicuro di fare pratica, ma..." Stiles si interruppe. "Ma?" Lo esortò Derek.
"Ma lo adoro. Essere in grado di fare qualcosa di utile, è una sensazione incredibile. Mi fa sentire bene con me stesso ed inoltre non mi sentirei più un peso."
Derek capì cosa intendesse Stiles. Anche lui si era sentito impotente fino a quando non era divenuto un alfa e ancora adesso, alle volte, si sentiva inadeguato.
"Quindi, visto che ti alleni e sperimenti, non dovresti dirglielo?"
Stiles si morse il labbro inferiore "Lo farò, solo... Non ancora. Non sono pronto."
"Perché hai timore di dirglielo?" Derek non capiva perché l'avesse detto a lui e non a Scott.
"Perché so cosa dirà" gli occhi di Stiles caddero sulle sue mani. Aveva pensato a mille modi su come avrebbe potuto dirlo all'amico ed ogni volta che immaginava la conversazione andava a finire sempre nello stesso modo.
"E cosa potrebbe dirti? Pensi che non ti appoggerà? " Derek era quasi del tutto certo che Scott non avrebbe fatto altro che supportarlo. Erano culo e camicia quei due.
"Proverà a tenermi lontano da te. Si preoccuperà del fatto che tu voglia convincermi ad essere il tuo emissario e ad entrare nel tuo branco. Anche se provassi a dirgli che tu non ne desideri uno, si preoccuperà ugualmente." Rispose alla fine Stiles mentre scrollava le spalle cercando di far trasparire il meno possibile quello che sentiva realmente.
Qualcosa nello stomaco di Derek si contorse "Tenerti lontano da me?" Non è che Stiles fosse sempre lì con lui, ehm loro.
"Voglio aiutare. Lo intendevo davvero quando ho detto che io sono la Svizzera. E non avrei mai provato a trattenerti" aggiunse Stiles. Ancora una volta puzzava di senso di colpa ripensando al passato.
"Ieri hai detto che non volevi essere un emissario." Derek si fermò quando gli occhi di Stiles incontrarono i suoi. "Non è cambiato nulla, vero?"
Stiles fu improvvisamente iper consapevole del segno che si trovava appena sotto la sua clavicola. Adesso avrebbe potuto dirglielo, sembrava il momento giusto e non c'era nessun altro in giro. Ma fece violenza su sé stesso ricordandosi che Derek non ne voleva uno. Il mannaro, allo stesso tempo, attese ansioso che il ragazzino ponderasse la risposta prima che quest'ultimo scuotesse la testa in un segno negativo. E a quel punto Derek non fu sicuro se fosse sollevato o deluso. "Ma ti stai esercitando."
"Sarebbe uno spreco non farlo e, come hai detto tu, non devo per forza essere un emissario" rispose scrollando le spalle.
"Non vuoi essere il mio emissario?" Derek si ritrovò a porre la domanda prima di poterci pensare.
"Come hai detto" rispose Stiles spostando il dito tra loro due "questo, non funzionerebbe mai." Dopodiché si alzò intenzionato ad andar via.
"Dovrei andare." Il lupo lo seguì con lo sguardo ma rimase in silenzio.
"Grazie per esserti reso disponibile e per avermi dato l'opportunità di provarci" fece un sorriso forzato prima di dirigersi verso la porta. Prima che potesse aprirla lo fecero Erika ed Isaac al posto suo.
"Ehi, Stiles!" Lo salutò allegramente Erika mentre le sue labbra rosso vivo si arricciarono in un ampio sorriso.
"Ehi, Erika" sorrise nervosamente il ragazzo. "Isaac."
"Cosa ci fai qui?" Gli occhi di Erica scattarono verso il punto in cui Derek era in piedi vicino al divano.
"Stavo solo parlando con Derek" rispose vagamente.
"Hai cambiato idea sull'essere il suo emissario?" Chiese la bionda con fin troppo entusiasmo.
"No." Stiles rifiutò rapidamente l'idea suonando fin troppo duro. Poteva sentire il marchio praticamente in fiamme sotto il tessuto sottile della maglia.
"Peccato. Penso che sareste proprio una bella coppia."
Stiles lasciò uscire il respiro che non si era reso conto di aver trattenuto mentre lei lo superava.
"Ehm, Stiles" disse la voce di Derek con preoccupazione. Stiles si voltò per vedere ogni candela nella stanza accesa, ammesso che ce ne fossero solo quattro.
"Oh..." Gli occhi di Stiles si spalancarono.
"Qualcuno ne sta abusando un po'" lo prese in giro Isaac.
"Lo fai sembrare un problema di droga. Mi sono solo esercitato un po'. Stavo pensando a- mi dispiace." Con un rapido gesto della mano le candele si spensero tutte. Doveva averle accese mentre figurava nella sua mente il marchio che prendeva fuoco.
"Wow sei bravo" Erika inarcò le sopracciglia per la sorpresa.
"Ho chiaramente bisogno di imparare a controllarlo meglio" sbuffò, poi si voltò per uscire quando Derek parlò di nuovo. "Domani."
"Cosa?" Stiles aggrottò la fronte voltandosi per affrontare l'alfa. "Torna domani. Possiamo lavorarci di più. Isaac ed Erika si sono offerti volontari per aiutare. Puoi manipolare più di una persona alla volta, giusto?" Stiles sbatté le palpebre verso Derek e farfugliò parole che non avevano un senso logico" Io significa ... teoricamente."
" Bene, allora puoi esercitarti domani." Confermò il maggiore annuendo bruscamente, come se con quel gesto lo stesse congedando." Umm, perché-perché? "Stiles aggrottò la fronte, la sua lingua che passava imperterrita sulle labbra." Tu ha appena detto che devi imparare a gestirli meglio. "" No, so perché" Stiles Si indicò velocemente." Ma perché? "Poi fece un gesto esplicativo verso i tre lupi di fronte. "A meno che tu non abbia intenzione di dirlo a Scott domani, hai bisogno di qualcuno che lo sappia, giusto?" Derek alzò le sopracciglia verso Stiles, aspettando una risposta. "Non l'hai ancora detto a Scott?" Isaac si intrufolò nella conversazione, lanciando una strana occhiata ai due ragazzi."Lo farò, ho solo ... bisogno di un po' di tempo." "Intendi capire come gli dirai che farai parte del nostro branco?" Erika sorrise. "No," scattò Stiles. "Senti, vado ma, ci vediamo ... domani immagino." "Ciao, Stiles" ridacchiò la bionda mentre lui scivolava fuori dalla porta. Stiles odiava stare con Erika. Si era sempre sentito come se lei potesse leggere nella sua mente e aveva paura che in qualche modo scoprisse del suo marchio. Era solo questione di tempo prima che qualcuno lo scoprisse, aveva solo bisogno di tenerlo nascosto ancora un po' 'più a lungo, finché non fosse riuscito a scoprire come sbarazzarsene. Sempre che potesse farlo. Forse Bonnie l'avrebbe saputo. Quella sera avrebbero dovuto parlare di nuovo, avrebbe potuto chiederglielo.
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For the love of Chaos
FanfictionAAA: Questa è una traduzione, tutti i crediti per storia, copertina e immagini vanno ad @Halevetica. TRAMA: Quando un giorno una triskele appare improvvisamente sulla sua pelle Stiles resta perplesso nello scoprire che un giorno diventerà un emissa...