TRISKELON

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"Pensala come polvere da sparo. È solo polvere finché una scintilla non la accende. Devi essere tu quella scintilla, Stiles. Credici, credi in te stesso."

Quelle furono le parole che Deaton rivolse a Stiles solo una settimana prima.

All'inizio non ce l'aveva fatta si sentiva tremendamente sotto pressione ed incapace ma poi all'ennesimo faticoso tentativo c'era riuscito. Era riuscito a circondare l'interno edificio con la polvere di sorbo anche se era parecchio distante.

Aveva attribuito il suo successo più che altro ad un qualche potere mistico del sorbo ma Deaton lo contradisse subito: "Sei stato tu Stiles, è questa la tua scintilla".

Ora, mentre il ragazzo è davanti allo specchio del bagno della sua camera, si chiede chi o cosa sia realmente.

Le sue lunghe dita percorrono il tatuaggio nero apparso sulla sua pelle. C'era ieri? Non lo sapeva. Lo aveva notato solo adesso uscendo dalla doccia.

Un forte senso di nausea partì da fondo del suo stomaco nel vedere quel segno familiare.

Non sapeva molto del mondo sovrannaturale ma sicuramente sapeva cos'era quel simbolo.

Una triskele. Il simbolo era grande poco più di mezzo dollaro ed era apparso appena sotto la clavicola sinistra.

Era strano, non aveva mai pensato di farsi un tatuaggio, con la paura folle degli aghi che aveva, tuttavia questo non era un vero e proprio tatuaggio: era sicuro che i tatuaggi non si materializzassero sulla pelle nell'arco di una notte.

Mentre si infilava la maglietta per coprire il segno emise un sospiro pesante.

Era così a disagio: l'unica altra volta che aveva visto quel segno era sulla schiena di Derek. Il simbolo esatto, delle dimensioni di un pugno di Stiles, compariva tra le sue scapole.

Cosa stava accadendo? Doveva avere delle risposte quanto prima.

A breve avrebbe avuto un appuntamento con Scott ed Allison e dopo sarebbe passato da Deaton. Chi meglio di lui poteva aiutarlo? Sicuramente il druido avrebbe potuto dargli qualche dettaglio.

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Quando Stiles arrivà all'ambulatorio il veterinario aveva appena finito di visitare il suo ultimo paziente a quattro zampe.

"Stiles cosa posso fare per te, come mai da queste parti?" Chiese l'uomo di colore mentre gli apriva la porta per farlo accomodare.

"Io ehm, avrei una domanda in realtà" disse puntando la punta di una scarpa sul pavimento e sfregandola senza alzare lo sguardo dal motivo a scacchi bianchi e neri dei mattoni.

"Chiedi pure, se possibile cercherò di aiutarti" rispose il medico pazientemente.

"Vorrei sapere se la polvere di sorbo che mi hai dato.." continuò il ragazzo senza alzare gli occhi.

"Si? Continua." Insistette Deaton, con malcelata curiosità.

"Perché l'ho dovuto fare? Perché io?" Stiles sollevò finalmente lo sguardo per scrutare la reazione del veterinario.

"Sai che essendo umano e non una creatura sovrannaturale la puoi utilizzare per difenderti e creare barriere" spiegò Deaton perplesso da quella domanda sapendo che Stiles fosse già in possesso di quelle informazioni.

"E tu invece? Sei un druido e la puoi toccare senza alcun problema" sottolineò il ragazzo.

Deaton annuì "Esatto, io possiedo capacità magiche, tecnicamente i druidi non sono creature sovrannaturali. Noi possiamo classificarci nella stessa famiglia del popolo dei Fey".

Il ragazzo annuì ricordando di aver letto qualcosa circa i Fey e sul fatto che non fossero classificati come creature sovrannaturali ma appartenessero ad un'altra categoria proprio come gli umani.

"Io potrei..." iniziò Stiles mordendosi ansioso il labbro inferiore. "Io potrei avere delle capacità magiche?" Sputò alla fine.

Doc piegò leggermente la testa verso la spalla sinistra e gli chiese il motivo di quella domanda.

Stiles a quel punto non poté procrastinare oltre ed emettendo un lungo e tremulo sospiro abbassò il collo della maglietta esponendo finalmente la triskele.

Il veterinario non riuscendo a celare la propria sorpresa sollevò le sopracciglia.

"Cosa?" Quella reazione preoccupò Stiles che iniziò ad agitarsi e a gesticolare.

"Da dove è uscito quello?" Chiese Deaton senza staccargli gli occhi di dosso e studiandolo.

"L'ho notato circa un'ora fa, è semplicemente comparso sulla mia pelle ma non so quando di preciso" rispose scrollando le spalle e rilasciando il collo della maglietta.

Deaton si diresse verso la libreria e tirò fuori un enorme tomo la cui copertina non presentava titolo o incisione.

"Credo proprio che tu possieda poteri magici" disse annuendo con il capo mentre sfogliava le pagine del librone.

"E? Non riesce a dirmi altro?" Disse il ragazzo attendendo impaziente che continuasse con la sua spiegazione.

"Quel segno è un simbolo druidico tuttavia non compare così all'improvviso. Ci sono state storie di simboli che si sono manifestati, ma è un evento incredibilmente raro." 

"Ok, quindi cosa significa?" Chiese il più giovane continuando a muoversi da un piede all'altro assetato di sapere. Deaton indicò a Stiles la pagina ed il paragrafo dal quale stava leggendo: "In circostanze particolari potrebbe succedere che, ad un druido che utilizza per la prima volta la propria energia, compaia un simbolo sulla pelle. Il simbolo, solitamente, appartiene ad una persona presente nella vita del druido stesso: spesso si tratta di un Alpha, o di un lupo mannaro, che ad un certo punto della propria vita sarà destinato a diventarlo." Stiles impallidì sentendo il sangue abbandonare il viso mentre Deaton continuava la lettura. "Alle volte il segno può essere una voglia, uno stemma di famiglia o un tatuaggio" continuò il veterinario per poi sollevare lo sguardo e incrociarlo con quello del più piccolo. "Perché il tatuaggio di Derek è comparso su di me?" Chiese incerto il più giovane non sicuro di voler sapere. "Raramente il destino lega un emissario ad un Alpha. Credo che tu sia l'emissario predestinato di Derek Hale". Spiegò con il massimo tatto il medico. Stiles raggiunse il bancone più vicino appoggiandovisi e sentendosi investito da un'ondata di vertigini e nausea. Lui non poteva essere l'emissario di Derek! A malapena lo conosceva e ancor meno si fidava di lui. "Hai notato un'inspiegabile connessione con Derek? O forse hai notato qualcosa che ti attraeva verso di lui?" Continuò ad indagare cautamente Deaton aiutando Stiles a stabilizzarsi. "Cosa?! No!" Scosse violentemente la testa il più giovane. Immediatamente la sua mente venne invasa da vari flashback: Derek che veniva colpito dal proiettile allo strozzalupo di Kate e tutto il pomeriggio che egli stesso aveva impegnato per cercare di mantenerlo in vita. Lui che aiutava Derek ad entrare nella stazione di polizia di nascosto. La volta in cui saltò la partita di lacrosse per aiutarlo ad entrare nei computer dell'ospedale. Lui che a causa dell'attacco del Kanima teneva a galla nella piscina della scuola un Derek completamente paralizzato per più di due ore. Forse, involontariamente, e senza rendersene conto era stato spinto verso il lupo e viceversa. "Stiles?" Deaton toccò delicatamente la sua spalla destandolo dal groviglio di quei pensieri. "Devo andare!" Gridò improvvisamente il ragazzo mentre correndo usciva velocemente dall'ambulatorio. Doveva assolutamente vedere Derek.

For the love of ChaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora