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T/n POV

Non volevo vederlo, non volevo vedere Chirone...
Come posso fare come posso fare...
Ammagliali, no?
Ehm si se solo potessi...
Sei una deficiente, cosa Stige hai in testa?
I... capelli?
Oltre a quelli rincoglionita
Ehm... oh sí la corona ammaliatrice!
Ma come la uso?
Non lo so fai 3 capriole in avanti una in dietro e balla la hula mentre cucini una frittata?
Cosa?
Cosa?
No okay seriamente...

Mi concentrai sul non esserci, non essere visibile e poter lasciare questo posto...
Senza incontrare e parlare con Chirone...
Per favore... ti prego...
Mossi un passo in dietro e nessuno parve accorgersene, continuai così fino ad arrivare ai margini della foresta, poi cominciai a correre.
L'ultima cosa che vidi prima di scomparire fra gli alberi fu una bambina di 8 anni vestita con una toga aranciata e i capelli velati, attizzava il fuoco.
Mi sorrise e io feci un cenno del capo, un cenno di rispetto e saluto.
Alla dea Estia.

Skip time

Correvo e correvo per questa foresta che un tempo doveva essere quotidiana, ma che ora era estranea, poco familiare e a tratti inquietante.
La poca luce che filtrava dai fitti rami degli alberi secolari lasciava brutte ombre sul terreno scosceso ed accidentato.
Man mano che camminavo la nebbia, che fino a poco prima era assente, ora non solo era comparsa, ma man mano diventava sempre più fitta.
Mi stavo avvicinando, mi avvicinavo a Nico di Angelo e all'atmosfera mortale che gli girava attorno.
Oramai per sbarazzarsi della nebbia avrei dovuto tagliarla con un coltello, peccato non avessi sottomano quello giusto...
Sbucai vicino ad un laghetto di dimensioni veramente ridotte, più o meno circolare, che irradiava lui stesso freddezza nell'aria tant'è che bastava guardarlo per mettersi a battere i denti.
Ed eccolo lì...
Mi avvicinai senza fare il minimo rumore e gli arrivai dietro.

T/n: è una splendida giornata Nico, perché stare proprio in un posto come questo?

La sua reazione fu istantanea: scatto in dietro paralizzato dall'orrore col respiro che si faceva più fitto.
Aveva paura.
Non so come ma riuscivo a sentirlo, sentivo la sua paura, e non solo...
Anche indecisione, solitudine, tristezza e rimorso, molto rimorso.
Tuttavia non diedi ascolto a tutto ciò è feci di testa mia.
Non lo avrei perdonato, non questa volta...

Nico: T/n...
T/n: dobbiamo parlare Di Angelo, dobbiamo parlare

E come per confermare questo fatto mi sedetti sul masso più vicino e incrociai le gambe in una posizione comoda, poi intrecciai le dita delle mani e mi misi a fissare quel ragazzo vestito con un giubbotto da aviatore, di diverse taglie più grandi del bisogno.

T/n: di Angelo voglio spiegazioni, e credo proprio che tu debba concedermele

Scusate...
Come mi state facendo notare non aggiorno più così tanto al giorno...
Chiedo perdono ma si stanno unendo impegni su impegni e sono fusa di mio...
Tuttavia faró del mio meglio per farvi avere lo stesso più capitoli, ma spero che mi perdoniate lo stesso...
Grazie.
L'autrice

I love you pt.2 (Muichiro Tokito x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora