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Arianna POV

Stavo seduta.
Ero nella grande reggia di mio padre, Minosse, Re di Creta.
Avevo una semplice toga addosso, tuttavia era una toga degna di una principessa, la quale effettivamente ero.
Tuttavia giocavo con semplici pezzi di legno trovati fuori, nel giardino.
Avevo anche rubato dei colori ai pittori del palazzo.
Ero stata scaltra e astuta, sinceramente non pensavo di riuscirci, ma forse Ermes mi aveva facilitato le cose...
Al momento dipingevo i legni come se fossero persone, mi ero anche fatta portare di nascosto da Galatea, una delle schiave del palazzo, vari stracci da usare come toghe per i miei personaggi.
I miei riccioli scuri ricadevano dolcemente sulle spalle, alcuni anche sugli occhi, tuttavia non avevo il tempo di spostarli, impegnata com'ero.

Arianna: e tu... tu sarai un eroina! Proprio come Eracle o Perseo! Solo che ti chiamerai... mmh... Eufidora! La prima eroina epica donna!
??: cosa sento andare blaterando!

Mi voltai e trovai dietro di me uno dei saggi giunti da Atene per discutere con mio padre, re.

Arianna: cosa c'è di sbagliato nelle mie parole?
Saggio: cosa... cosa c'è di sbagliato? Le donne non possono essere eroine!
Arianna: è perché no?
Saggio: perché devono occuparsi di figli, casa
Arianna: allora perché voi ateniesi prendete il nome da Atena? Dea della guerra. Come fa ad essere una dea della guerra se deve occuparsi della casa secondo i suoi ideali?

Mi guardò sbigottito.
Avevo sette anni.

Saggio: ah... mah... per gli Dei! Atena è una dea! Tu sei solo una bambina! Non puoi capire!
Arianna: mi spieghi, sono pronta ad ascoltarla
Saggio: mah... ecco... non ho tempo da perdere!
Arianna: eppure ne ha già perso abbastanza qui con me a criticarmi non trova?

Oramai l'avevo lasciato esterrefatto.
Sentì una risata provenire dall'entrata della sala in cui stavo.
Appoggiato al muro c'era Dedalo, l'inventore, architetto e molte altre cose della nostra corte.

Dedalo: vada, vada Saggio, la ragazzina è più intelligente e astuta di lei, non potrà batterla
Saggio: come osa?
Dedalo: è secondo me è anche in ritardo, Minosse non perdona i ritardi

Il Saggio scappò letteralmente via dalla stanza, inseguito dal suono delle risate di Dedalo.

Dedalo: ah! Arianna... sei stata superba
Arianna: tu pensi?
Dedalo: oh si certo, io penso. In verità io penso sempre

Mi scappò un sorriso, subito turbato da un dubbio.

Arianna: perché una donna non può essere un eroina?
Dedalo: perché una donna non può non essere, un eroina?
Arianna: allora può?
Dedalo: ovviamente!

La bambola che avevo in mano...

Arianna: allora ti presento Eufiadora!
Dedalo: veramente? E di chi è figlia?
Arianna: di suo padre e sua madre, non credo ci siano molte alternative
Dedalo: ahahahah! Oh Arianna...

Mi voltai e osservai la porta d'entrata, la reggia era un labirinto.

Arianna: se solo potessi orientarmi dentro un labirinto...

Scorsi uno scintillio negli occhi dell'uomo.

Dedalo: forse... mi è venuta un idea, grazie a lei, principessa

Manca veramente poco alla fine, uno o due capitoli, e comunque... sono candidata ai Wattys
Per ben due storie!

I love you pt.2 (Muichiro Tokito x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora