Capitolo 22

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Vorrei poter tornare indietro nel tempo. Trovarti prima e amarti più a lungo.☆

POV CLOE

Entriamo all'interno della villa insieme a degli uomini di Igor che cercano di passare inosservati.

Mi guardo intorno, ci sono donne molto giovani ovviamente in compagnia di sessantenni.

Faccio una smorfia.

Un cameriere passa con un vassoio e Igor prende due flute di champagne, me ne offre uno.

-Grazie, ma preferisco non bere.- dico sorridendo tesa.

Da quel poco che so, in gravidanza non si possono bere alcolici, non fanno bene al bambino.

-Amore mio, guardami. Andrà tutto bene.- dice guardandomi attentamente negli occhi e, senza farsi notare accarezza il dorso della mia mano col pollice.

-Igor, ho appena individuato Vadim.- Andrey interrompe il momento continuando a fingere di sorridere e di essere tranquillo.

Elisa al suo fianco mi lancia un'occhiata e poi mi si avvicina.

-Lo vedi? È quello, là, che parla con il signore e, con quella ragazza che indossa un vestito blu.- sussurra Elisa continuando a sorridere.

Lo individuo subito, avrà poco più di quarant'anni, è biondo con i lineamenti del viso evidenti, un po' più basso di Igor e indossa uno smoking blu.

Continuiamo a parlare per ancora un po' di tempo.

Sono tesa, ho paura di ciò che potrebbe succedere.

Mi tocco la pancia facendolo apparire come un gesto noncurante.

Poi, vedo un uomo avvicinarsi a Vadim e, Igor mettere la mano sulla pistola nascosta sotto lo smoking.

Avviene tutto in un attimo, l'uomo vicino a Vadim, gli mette un braccio intorno al collo e gli punta la pistola alla tempia.

Nello stesso istante le altre 'guardie' escono allo scoperto. Comprese alcune che non conosco e che aiutano Vadim a liberarsi.

Non ho il tempo di capire cosa sta accadendo che, Elisa mi prende per un braccio e mi trascina in una camera lasciando la porta aperta quel tanto che ci consente per avere una visuale sulla sala.

Si sentono alcuni spari e molte urla di persone che scappano.

Nella sala si trovano solo più Vadim e Igor con delle guardie, alcune già morte in una pozza di sangue.

Mentre Igor sta puntando la pistola contro alcuni uomini uccidendoli, vedo Vadim che punta verso di lui, ma nessuno sembra essersene accorto.

Non posso starmene con le mani in mano mentre l'amore della mia vita viene ucciso, non me lo perdonerei mai e ne soffrirei troppo.

Senza pensarci più di tanto corro, il più veloce possibile, fuori dalla stanza e faccio con il mio corpo, scudo ad Igor.

-Cloe, no!- mi urlano Elisa e Andrey, ma ormai è troppo tardi.

Sento del metallo traffiggermi il petto e urla ovattate.

Poi buio.

POV IGOR

Un corpo minuto mi fa da scudo e subito capisco, ma è troppo tardi.

-No!- urlo prendendola appena in tempo, prima, che il suo corpo cadesse a terra inerme.

-Amore mio. Non lasciarmi, ti supplico. Resisti, fallo per me, per noi.- dico sudando freddo.

Degli spari si susseguono, vedo i corpi dei nostri rivali sul pavimento, morti, compreso Vadim.

Corro, Corro senza mai fermarmi o guardarmi indietro, salgo velocemente in macchina e Andrey si siede al posto del guidatore.

Adagio Cloe sui sedili posteriori dell'auto, tenendola in braccio.

Poi partiamo a tutta velocità sfrecciando per le strade di Mosca il più in fretta possibile.

Mi tolgo velocemente la giacca e la appoggio sulla sua ferita, cercando di fermare il sangue che ne esce, controllo il polso, il battito è molto debole.

Non riesco a respirare bene, l'unica cosa a cui penso è lei, alla sua vita.

-A... Avevo promesso di proteggerti, ma non è servito a niente.- dico, con molte emozioni contrastanti che cercano di uscire allo scoperto.

Per la prima volta in vita mia ho paura, paura di non rivedere più il suo sorriso, le sue guance rosse quando arrossisce e il suo carattere stupendo.

Arrivati in ospedale la mettono immediatamente su una barella, le tengo la mano finché non scompare, con molti dei migliori chirurgi, dentro la sala operatoria.

Non riesco neanche più a pensare, sento tutte le altre voci ovattate.

Mi accascio su una poltrona della saletta d'aspetto privata, destinata alla mia famiglia.

Prendo la testa tra le mani.

Sto tremando, non sopporto l'idea di perderla, non ce la farei mai senza di lei.

Dopo non so quanto tempo, in cui Andrey e Elisa mi sono stati accanto e non mi hanno lasciato solo neanche per un secondo, vedo un primario dirigersi verso di noi.

Mi alzo immediatamente dalla sedia

-Signor Ivanov, siamo riusciti a rimuovere il proiettile e a fermare l'emorragia, fortunatamente lo sparo non ha colpito il cuore. Però lei e il bambino sono ancora in pericolo di vita.-

Il mio cuore perde un battito Lei e il bambino sono ancora in pericolo di vita...

In pericolo di vita...

-Bambino?- chiedo con gli occhi sgranati, sento preoccupazione invadermi.

-Sì, la ragazza è incinta.- dice mostrandosi impaurito ma, cercando di rimanere professionale, si congeda dopo averci assicurato che ci farà avere notizie il prima possibile.

Inizio a camminare ininterrottamente avanti e indietro per la sala.

Dopo tanti anni, lacrime salate mi offuscano la visuale, ma le asciugo prima che gli altri possano vederle.

È incinta...del mio bambino, del nostro bambino...del frutto del nostro amore...

E adesso forse sto per perderli entrambi, senza avere avuto il tempo di amarli come meritano.

-Igor, lei ti ama ed è forte vedrai che ce la farà.- dice Andrey abbracciandomi. .

-Poi, non dimentichiamoci che il bambino è un Ivanov, e gli Ivanov non demordono mai.- dice Elisa. 

-Spero solo di poterli vedere ancora...- dico sorridendo amaramente.

Quando, Elisa e Andrey se ne vanno, dopo essersi assicurati che stessi bene, mi lascio andare ad un pianto liberatorio.

Cercando di non pensare a quel bambino e a Cloe, che, spero di stringere, ancora e per sempre, tra le mie braccia e riempire di baci.

Heyyy, come va? Capitolo un po' triste lo so

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Heyyy, come va?
Capitolo un po' triste lo so.
Secondo voi come finirà?

Aggiorno presto.
Baciii.♡︎











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