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Così Ink uscì da casa sua in cerca di T/n lasciando Dream insieme a Blueberry che intanto sembrava star beatamente dormendo. Ink prese la strada che portava alla fine di Snowdin. Camminò a lungo fino ad arrivare dinanzi ad un sentiero affiancato da due lunghe file di abeti innevati. Faceva freddo ma Ink non faceva altro che pensare a T/n. Era preoccupato per lei e si sentiva in colpa per averla fatta arrabbiare... nonostante non fosse proprio colpa sua. Si fermò quando intravide una sagoma seduta sul ponte dal quale era distante un passo. Strinse il quaderno tra le mani e prese fiato chinando la testa verso il basso. "T/n, io..-" - "scusa" lo interruppe lei con un filo di voce. Ink sembrò quasi rasserenarsi e mise un piede sul ponte  "Cosa?" Voleva risentirselo dire: nessuno gli aveva mai chiesto perdono e di solito era lui a doverlo chiedere ad altri. Lei rispose, alzando di poco ma abbastanza da farsi sentire il tono di voce "Sono sensibile, ma ciò non significa che ne puoi approfittare." Ink tirò un sospiro di sollievo e si mise a ridere. T/n alzò il capo verso di lui e dopo pochi istanti la risata dell'amico la contagiò. Rise fra le lacrime, portandosi una mano alla fronte. Si sentiva meglio. Il suo sguardo la faceva sentire in qualche modo al sicuro. Non sapeva neanche lei il perché ma non importava.
Le risate si andarono a sfumare fino a diventare silenzio. Silenzio durante il quale i loro sguardi si incrociavano, si capivano, senza bisogno di parole. Le loro mani si intrecciaga timidamente tra leggeri sospiri. T/n lasciò andare la testa insieme a tutti i suoi pensieri al petto di Ink. Per alcuni istanti la loro mente fu come in letargo. Lo scheletro avvolse l'amica fra le sue braccia. Il quaderno gli scivolò dalle mani, facendogli tornare in mente l'ulteriore motivo per cui era andato lì. Diede un colpetto sulla testa della ragazza con la mano scheletrica. Lei si girò verso Ink e annuì come per lasciargli la parola. Ink sospirò e tirò fuori il quaderno da dietro la schiena. Lo piazzò davanti agli occhi della ragazza senza più esitare. Sentiva di dover parlarne con lei. Doveva parlarne con lei. Era necessario che lei lo sapesse perché Ink potesse vivere in pace con lei e con la sua anima. Dopotutto erano amici, e tra amici dev'esserci sempre un rapporto sincero, bisogna conoscersi per poter agire insieme, conoscere punti deboli e di forza dell'altro, rispettando sempre le sue necessità, a patto che siano giuste. Lei lo guardò con aria interrogativa, giustamente non capiva perché l'amico le avesse piantato un quaderno sul viso, ne quali fossero le sue intenzioni. Così Ink lo abbassò per guardarla bene in viso e, scegliendo il suo occhio destro come punto fisso da guardare per non perdere la concentrazione, prese un bel respiro, preparandosi a raccontare. "Ci sono molte cose che non sai di me, T/n." Lei si sistemò sulle ginocchia, come se avesse subito capito che il discorso non sarebbe stato semplice da capire. Prese un altro respiro profondo e iniziò a raccontare stringendo il quaderno tra le mani come per incoraggiarsi: erano secoli - letteralmente - che non lo raccontava a qualcuno. "Vedi, tanto tempo fa...

[ in una terra lontana lontana, viveva una principessa di nome Dream :D
Ok Martina, basta, non fai ridere nessuno- TORNIAMO ALLA STORIA CHE È MEGLIO

Stavamo dicendo: ] "Vedi, tempo fa avevo anch'io una famiglia: una madre, un padre... un fratello. Si chiamavano Lapis, Windings Gaster e Papyrus. Io, come sai, sono Ink Sans, ma non sono stato creato da loro, anzi...: sono io ad aver creato loro. Io.. sono spuntato dal nulla, non ho idea di come abbia fatto fatto a nascere" mentì lui, poi continuò "però mi sentivo solo, così creai la mia famiglia. E ne ero talmente tanto contento che non avrei mai voluto lasciarli. Nel mentre, per il volere di un gruppo di artisti nacquero numerosi universi, ognuno alternativo ad un altro, ma tutti ispirati alla base originale, il primo ad essere stato creato: Undertale. Io venni nominato il protettore di questi universi e delle loro diverse linee spaziotemporali, le quali davano ad ognuno un destino diverso al mondo e ai personaggi che contenevano. Non tutti questi però vivevano in pace e con ideali giusti, è il mistero del male che incombe sul mondo... così, universi come Dreamtale, Errortale e X-Tale, iniziarono a nutrire un odio verso gli altri con finali e avvenimenti felici, così da far sfociare un desiderio di distruggerli. Nightmare, Error e X-Gaster diventarono una minaccia e continuano tutt'ora ad esserlo"
"Ma Nightmare è il fratello di me e Dream di cui mi hai parlato, giusto?"
"Esatto, T/n. Il fratello gemello e colui che è a capo dell'associazione criminale dei Sans chiamata MOB. Nonché quella che prende i bambini una volta usciti dall'orfanotrofio..."
"..."
Ink capì di aver toccato un tasto fragile e cambiò discorso.
"In questo modo però nacque anche l'associazione dei Sans in difesa del multiverso, gli Star Sanses! Formata da me, Dream e Blueberry. A questo proposito: mio fratello Papyrus, un tipo non poco eccentrico, mi chiedeva in continuazione se potesse entrare negli Star Sanses. A forza di richieste e dopo un colloquio a riguardo con la squadra accettammo, e io non dubitavo che fosse un bravo combattente. Infatti lo era. Oh, sì che lo era. Poteva dimostrarsi anche più forte di me. L'unico problema però era la sua bontà, la sua infantile ingenuità. Non riusciva a sapere una persona ferita a causa sua, perciò cercava spesso di prenderla a parole e non usare la violenza, nonostante ce la mettesse tutta durante gli allenamenti. Proprio a causa di questo, durante una battaglia, Papyrus fu infilzato fino alla morte dai viscidi e luridi tentacoli di Nightmare Sans... la cosa che mi fece più male, però, è stato vederlo lì mentre veniva ucciso e sentire il mio corpo immobile, attraversato da un brivido infernale, come se ci fosse qualcosa che mi tratteneva. La mano protesa a prendere la sua e portarlo via ma i piedi piantati a terra, immobili, incapaci di fare qualsiasi cosa..."
La mano di T/n si appoggiò sulla spalla di Ink mentre sulle gote scheletriche di quest'ultimo colavano lacrime quasi cristalline. "Scusa per averti detto che non saresti mai riuscito a capirmi... in realtà tu hai passato peggio, non so proprio come tu faccia a perdonarmi, io-" lo scheletro le avvicinò il dito indice alle labbra facendo un debole sorriso. "Prima di morire disse a Nightmare che credeva in lui, che sarebbe potuto essere una brava persona, e soffocò un grazie tra i gemiti di dolore per poi svenire a terra incosciente. Il quaderno che teneva in mano scivolò e mi colpì il piede, svegliandomi da quell'incubo senza fine. Lo presi in mano e lo strinsi a me accasciandomi sulle ginocchia e cercando di piangere, quando neanche una lacrima mi rigò il volto. Apatia. Solo quello ci fu in me. La cosa migliore che adesso possiamo fare per scusarci entrambi è che io ti do questo" le mise il quaderno fra le mani. "e tu lo accetti, usandolo con la forza che solo tu, T/n T/c, puoi avere." E, passandosi una mano sugli occhi per togliersi le ultime lacrime dal volto, sfoggiò un sorriso all'amica. T/n guardò per qualche istante il quaderno accarezzando la scritta "Paps" in arcobaleno presente sul davanti, guardò Ink e annuì con decisione.
"Lo farò"

Your Smile...[ Ink Sans × reader ] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora