Ink si alzò il giorno seguente che non aveva mai dormito più serenamente ma allo stesso tempo più ansiosamente di quella notte. Era felice, per la prima volta, ma nervoso perché non sapeva come avrebbe dialogato con quei sentimenti che si facevano largo, sta volta a sua conoscenza, dentro di lui.
Avvertiva un non so che di strano nell'aria quel giorno, si sentiva come a disagio, come se qualcosa di improvviso stesse per accadere. Pensò che fosse solo la consapevolezza di star maturando, e si convinse così che andasse tutto bene; il che in parte era vero: per il momento stava andando tutto per il verso giusto.
Preparò la colazione per lui, T/n, Dream, Blueberry e Orange, i quali ultimi tre sarebbero arrivati dopo mezz'ora circa.
Mentre canticchiava aspettando che si scaldasse il caffè, delle braccia circondarono il suo busto da dietro, dandogli quel calore sia al corpo che al cuore che da tempo aspettava di provare. "'Giorno Ink" la voce assonnata di T/n gli dipinse un sorriso sul viso e lo fece ridere, un pennello sulla carta. Si girò e l'abbracciò ancora più forte, non volendola lasciare andare, come quando quel sorriso forma linee sulla e nella tela, che accennano la nascita di un vero capolavoro.Gli invitati non tardarono ad arrivare, l'unica in ritardo era T/n che, troppo assonnata per accorgersene, era rimasta in pigiama ad aspettare per tutto il tempo. Orange non poteva darle torto: è molto più comodo e confortevole fare colazione in pigiama e rimanerci fino a che non si deve uscire, ma Ink insisteva sul fatto che fosse "un'occasione speciale", nonostante fosse successo diverse volte che avessero passato la prima mattinata tutti insieme.
Mangiarono parlando di quello che passava loro per la testa, Ink commentava ma per la sua mente passava solo ciò che aveva scoperto la sera prima e realizzato a pieno solo in quel momento. Rimase a seguire con lo sguardo i lineamenti delle figura della ragazza come la matita fa con i contorni di un disegno.
Sentì una gomitata da parte di Orange, che fece finta di non aver notato il suo strano comportamento, e distolse lo sguardo da T/n sentendosi uno stupido per non averlo capito prima.
Cercò di prendere parte più attivamente alla conversazione, cosa che la c/c stava già facendo spontaneamente, avendo però sentito il peso degli occhi di Ink sul suo viso.Uscirono tutti per andare ad allenarsi con T/n, che sembrava soddisfatta di star raggiungendo grandi risultati come sperava. I suoi poteri sembravano essersi tutti manifestati: erano le abilità che aveva di base ogni sans dei vari universi. In più aveva l'arco, che aveva ripreso da suo fratello Dream.
Continuarono perciò ad allenarsi per migliorare le tecniche che già avevano sviluppato.
Orange stava posizionando i manichini per l'esercizio, e Blueberry ammise di non averlo mai visto così determinato in vita sua: si vedeva, nonostante non lo dimostrasse spesso, che teneva ai suoi amici e al suo fratellino.
T/n sentì quello che poche ore prima sentiva anche Ink, una specie di sesto senso le sussurrava che non sarebbe andato tutto liscio anche quel giorno.
L'ansia non fa mai bene, ma spesso ti mette in guardia da situazioni spiacevoli.
La ragazza si girò e fermò una freccia in arrivo con un'onda d'urto poco prima dell'impatto che avrebbe avuto su di lei.
"La mocciosa ha imparato a controllare i suoi poteri, mi sorprende" ammise una voce familiare, proveniente dalla stessa direzione da cui era partita la freccia: Nightmare era tornato.
La sua figura si fece visibile subito dopo, afferrando prontamente la freccia con un tentacolo. Le mani in tasca e le labbra [ non chiedete quali labbra, lo so, ma in qualche modo faranno, no?- ce le devono avere per forza- ] inclinate in un rilassato ma crudele e furbo sorriso.
La freccia era stata scagliata dallo scheletro incappucciato della volta prima, che, sotto ordine di Nightmare, aveva rubato l'arco di Dream, il quale si stava maledicendo di aver pensato che non ne avrebbe avuto bisogno per l'allenamento di quel giorno.
Lo scheletro avanzò per mettersi affianco al Principe degli Incubi, il suo occhio sinistro si illuminò di viola come l'ultima volta.
Ink era avanzato accanto a T/n; come lei era spaventato, con ogni dubbio riguardante l'ansia di quella mattina finalmente giustificato.
A quanto pareva, era giunto il momento della battaglia definitiva.
T/n diede una pacca sulla spalla a Dream per tranquillizzarlo, dato che le frecce per contrattaccare almeno lei le aveva, e gli sorrise per un infondere il coraggio che sarebbe servito tanto anche a lei in quel momento. Quasi non credeva che lo stesse davvero facendo.
La ragazza incrociò lo sguardo del fratello dall'altra parte dello schieramento e si chiese perché stesse succedendo tutto quello, perché non potevano essere dalla stessa parte, perché i suoi occhi esprimevano così tanto odio e nostalgia.
Evocò arco e frecce e si preparò per scoccare un tiro, fecero il loro ingresso sul campo di battaglia anche lo scheletro con un'ascia appoggiata sulla spalla con l'occhio illuminato di rosso e quello vestito da marinaio, il quale occhio emanava una luce bluastra, che rifletteva tutta l'immensità dell'oceano.
Li squadrò tutti uno per uno, poi si concentrò sul suo tiro, tese il filo dell'arco tirando la freccia dorata verso di sé, all'altezza della guancia, e la scoccò: il tiro che diede inizio ad una serie di molti altri, sia da parte sua che da parte dello scheletro incappucciato che pareva chiamarsi Dust, il quale rafforzava i suoi tiri acccompagnandoli con i suoi Gaster Blaster violacei.
T/n cercava di schivare per quello che poteva, attaccava con precisione ma anche con la tensione sempre appollaiata sulla sua spalla.
Ink era impegnato con lo scheletro dall'aria meno pacifica del gruppo e con l'ascia in spalla, Horror, che non era ancora riuscito a colpire il pittore con quest'ultima.
Dream era alle prese con Nightmare, la persona più difficile con cui trattare tra i presenti, mentre Orange e Blueberry combattevano con il capitano Blight, sempre molto sicuro di sé e elegante in ogni suo movimento.
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Your Smile...[ Ink Sans × reader ]
Fiksi PenggemarInk è carino e merita tanto amore, don't try to change my mind. Frammento dalla storia: "Me lo faresti quel sorriso a cui non riesco mai a resistere?" Le sussurrò stringendo a sé le sue mani. Avrebbe voluto che quel sentimento non svanisse mai. No...