[ me: io non sono fissata con questa canzone.
Assolutamente no.
Macché
VABBÈ A PARTE SCHERZI: continuiamo. Buona lettura <3 ]UnderFate è quell'"angolo", per così dire, del multiverso nel quale vengono somministrati tutti gli AU e timeline esistenti situato all'interno di Ink!Tale, visto che in esso è presente anche il Doodle Sphere, posto in cui Ink si occupa della creazione e protezione degli universi alternativi, cosiddetti AU. Lì vivevano coloro che avevano perso il proprio universo, come ad esempio Dream e Cross. Vi si trovava un tempio, nel quale c'era una stanza speciale, chiamata "Sala del Destino". Al centro di questa si trovava una tavola ovale con delle sedie colorate tutt'intorno. La sala veniva usata per le riunioni in cui veniva deciso come agire in determinate situazioni alle quali partecipavano gli star sanses, Cross, Error, Science e la Guardiana del tempio, Alice. Vi ricordate di lei? Sì, proprio lei che ha scritto la profezia, colei che è anche la sacerdotessa del multiverso e l'unica sopravvissuta, insieme a Dream e Nightmare, al massacro di Dreamtale da parte di quest'ultimo.
T/n era andata a dormire e Ink rimaneva l'unico sveglio in tutta Snowdin. Era stanco, ma non riusciva a smettere di pensare alla storia raccontata da Dream quella sera. T/n adesso aveva un quadro generale di quello che era successo e del perché era finita lì, ma Ink era sicuro che la ragazza non sapesse ancora tutta la verità, come se non facesse effettivamente parte della storia. Lui sapeva che Dream e Nightmare non erano proprio suoi "figli", così come T/n. Solo che lei aveva avuto un modo parecchio diverso dai fratelli per nascere.
L'universo di Dreamtale è stato il primo ad essere stato creato, essendo esso il donatore dei principi che reggono l'equilibrio dell'intero multiverso.[ la seguente storia invece è fedele a quella originale di Joku, eccetto ovviamente i fatti riguardanti la nostra protagonista. Il nome di Alice non compare nell'originale ma per ragioni di trama ho dovuto aggiungere delle cose non presenti prima ]
Quando venne creato, i tre alberi ( della vita, della magia e dei sentimenti ) destinati a stabilire un'armonia in tutti gli universi vennero distribuiti ognuno in un universo differente. Quello dei sentimenti fu assegnato a Dreamtale e riusciva, grazie alle mele nere e dorate su di esso, a donare sentimenti sia positivi che negativi a tutti gli esseri viventi. Ognuno di questi alberi aveva un proprio guardiano, e in questo caso la guardiana era Nim, che noi conosciamo come Alice. Alice e Nim sono due facce della stessa medaglia. Per spiegare meglio: Nim era la guardiana presente a Dreamtale e spirito guida delle azioni di Alice, la sua rappresentazione terrena, colei che invece si occupava di mantenere l'ordine in superficie.
Adesso era una delle persone più importanti del multiverso, molto più di quanto lo fosse già. E Ink pensò fosse giunto il momento per dare a T/n la possibilità di parlarci.
Si trovava, come detto prima, al tempio di UnderFate, perciò per nulla lontano da lì.
Sapeva che non l'aveva mai vista e non sapeva del suo rapporto con lei, non sapendo perciò come approcciarsi nella maniera più giusta.
Ma la vita è una sola e bisogna buttarsi, non fare tutto alla perfezione.
T/n aveva bisogno di conoscere fino in fondo la verità, e Ink decise che era il momento.Cioè, non proprio in quel momento, visto che era notte fonda e probabilmente in tutto il multiverso lui era l'unico sveglio a farsi i dilemmi mentali. Era pazzo? Probabilmente sì, ma sembrare pazzo era l'ultima cosa che gli potesse importare in quel momento, probabilmente neanche ci aveva pensato. Dopotutto, aveva ben altro a cui pensare: il giorno dopo avrebbe portato T/n da Alice e Nim.
Il mattino seguente la c/c, che da ormai quasi una settimana aveva messo piede in quello strano mondo, si alzò presto e senza neanche mangiare si vestì e uscì dalla casa, senza fare molto rumore. Fuori pioveva ormai da qualche ora, ma le gocce scendevano lentamente e piacevolmente sul terreno innevato. T/n sorrise a quella giornata di pioggia e si avviò verso le waterfall, dove il ticchettio delle gocce si sentiva più a suo agio con lo scroscio dell'acqua delle cascate. Una volta arrivata, la ragazza si tolse le scarpe, le lasciò cadere e mise la testa all'insù, per godersi le gocce di pioggia che le bagnavano delicatamente il viso. Riaddrizzò la testa e sciolse i suoi capelli c/c al vento leggero che accompagnava la pioggia. Aveva indossato una camicia bianco panna e una gonna lunga fino a metà tra le ginocchia e le caviglie di colore arancione. Li aveva trovati nei cassetti della sua camera che, come aveva potuto dedurre, era quella di Lapis e Gaster, i genitori di Ink.
La ormai diciottenne fece una giravolta su ste stessa, facendo alzare la gonna che si mise a ondeggiare insieme a lei nell'aria fresca di quel mattino. Si ricordò all'improvviso di una domanda che le aveva fatto la sua amica Amy quando era all'orfanotrofio: "perché sorridi sempre?" Era stata una domanda curiosa, che le diede l'opportunità di rispondere anche a sé stessa, visto che era una domanda che continuava a porsi senza una risposta. "Non dev'esserci sempre un motivo per sorridere. Semplicemente lo faccio perché così, se la me del futuro o del passato dovesse guardarmi, saprebbe che è tutto a posto, e che anche lei può continuare a sorridere. Farlo ti da l'opportunità di capire che un motivo per essere felici c'è sempre, anche se non riusciamo a vederlo" Si sorprese da sola con quella risposta, la risposta con cui si tolse dalla testa un peso, e si riempì il cuore di speranza. Ancora adesso in lei splendeva quella motivazione, ed era ciò che Ink ammirava più di lei. Parli del diavolo, lo scheletro pittore appena arrivato lì si fermò in un angolo ad osservarla, fino a che non se ne accorse lei stessa. Si girò verso di lui e lo salutò raggiungendolo. "Scusa, avevo bisogno di stare un po' da sola..." gli disse lei ridendo leggermente, con una mano dietro la nuca. Lui sorrise e le disse di stare tranquilla, per poi tornare un istante nei suoi pensieri. La ragazza era alta pochi centimetri in meno di lui, precisamente t/a ( tua/altezza ). Anche sua "madre" era più bassa di lui: non sapeva se l'avesse fatto apposta a disegnarla così o fosse stato per caso. Qualunque tra queste due fosse, restava il fatto che T/n le ricordava tantissimo Lapis. Non solo perché indossava i suoi vestiti in quel momento, ma perché il suo modo di fare e vedere la vita era quasi lo stesso. A Ink del suo lavoro piaceva il fatto che lui impostava l'estetica delle sue creazioni, ma poi erano loro che prendevano in mano la loro vita e maturavano. Lui si risvegliò dal suo stato di trance e si avvicinò alla ragazza, che nel frattempo si era accovacciata accanto ad un fiore dell'Eco.
"T/n?" La chiamò Ink
"Sì?" Rispose lei girandosi a guardarlo
"Andiamo, è tempo che tu parli con una persona"
Così Ink aprì un portale per Dreamtale, o meglio, ciò che ne era rimasto. T/n entrò per prima, e Ink la seguì per lasciare che il portale di vernice si chiudesse alle sue spalle.
Una volta usciti si ritrovarono davanti ad un albero rigoglioso con mele dorate e nere in cima ad esso. Era l'unica cosa viva in quel posto arido e pieno di distruzione. Si avvicinarono di più all'albero e Ink fece, con una strana calma nel tono di voce: "Ciao, Nim" e l'albero emanò una luce che fece comparire uno specchio sul quale apparì l'immagine di una donna di apparentemente una trentina d'anni che subito dopo disse "Ciao, figlia"
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Your Smile...[ Ink Sans × reader ]
Fiksi PenggemarInk è carino e merita tanto amore, don't try to change my mind. Frammento dalla storia: "Me lo faresti quel sorriso a cui non riesco mai a resistere?" Le sussurrò stringendo a sé le sue mani. Avrebbe voluto che quel sentimento non svanisse mai. No...