<Newt, voglio chiarire con Thomas> Gli dissi provando ad uscire, ma lui mi bloccò per un braccio.
<Dai, voglio compagnia> Mi disse lui.
<Non ci metto molto> Replicai.
<Va bene> Mi rispose lui lasciandomi uscire dalla porta.
<Posso entrare?> Chiesi bussando alla porta di Thomas, Teresa e Winston.
<Si> Mi rispose Winston. Entrai e mi sedetti su una sedia.
<Dov'è Thomas?> Chiesi al mio migliore amico.
<E' uscito con Teresa> Mi rispose lui accennando un sorrisino perverso.
<Oddio, che schifo> Dissi con un'espressione schifata.
<Come va con Newt?> Mi chiese Winston accennando un sorriso.
<E' piuttosto strano vivere con lui.> Gli risposi.
<Già sai come fargli perdere la sfida?> Mi chiese lui alzando un sopracciglio.
<No> Risposi io.
<Portalo a letto> Mi rispose lui. Sbarrai gli occhi e lo guardai confusa.
<Hai perso la testa?> Gli chiesi.
<Non devi farci sesso. Solo.. inizia. Spogliatevi, dagli qualche bacio sul petto e poi lascialo così> Mi disse Winston.
<O mio Dio, ma tu sei malefico> Gli dissi sorridendo.
<Mi piace> Conclusi prima di alzarmi e dirigermi verso la porta.
<Dove vai?> Mi chiese lui.
<A mettere in atto il tuo piano> Gli feci l'occhiolino e poi uscii dalla stanza.
<Hai fatto presto> Mi disse Newt non appena entrai nella stanza.
<Già> Risposi io sedendomi sul letto, accanto a lui. Mi sfilai la maglia, gettandola in un angolo impreciso della stanza.
<Che stai facendo?> Mi chiese lui imbambolato.
<Lo vedrai> Gli risposi con tono provocante. Lui accennò un sorriso, poi si tolse la maglia e iniziò a baciarmi. Mi bastò questo per avere la vittoria. Mi misi a cavalcioni su di lui, per poi avvicinarmi al suo orecchio.
<Hai perso> Sussurrai.
<Non mi importa> Rispose lui capovolgendo la situazione. Io ero stesa sul letto mentre lui continuava a baciarmi il collo. "Non doveva andare così" pensai. Scese sempre di più, fino ad arrivare al ventre, poi mi tolsi i pantaloni. Lui fece lo stesso e tornò a baciarmi.
<Cosa c'è tra te e Teresa?> Gli chiesi tra un bacio e l'altro.
<Possiamo parlarne dopo?> Mi chiese lui col fiato corto.
<No. Ho bisogno di saperlo ora> Gli dissi allontanandomi da lui. Lui mi guardò negli occhi.
<Mi manchi> Mi disse lui, sembrava sincero.
<Sei un coglione> Gli risposi sorridendo.
<Però ti piace questo coglione> Si vantò lui.
<Mai detta una cosa del genere> Risposi provocandolo.
<Beh a me piaci da morire> Non mi sarei mai aspettata tale risposta. Mi avvicinai alle sue lebbra e sussurrai su di esse:
<Ti piaccio?>
<Megan..> Mi richiamò lui allontanandosi.
<Io..> Iniziò lui. Ero confusa. Lo guardai perplessa.
<Io credo di..> Stava finalmente per concludere la frase, quando qualcuno spalancò la porta della nostra camera.
<Ragazzi!> Urlò Minho aprendo la porta. Poi ci guardò perplesso.
<Cosa stavate facendo?> Chiese lui. Io e Newt ci guardammo imbarazzati.
<Anzi, non mi importa. C'è un grave problema. Venite immediatamente nella camera di Thomas> Disse poi Minho prima di uscire e chiudersi la porta alle spalle.
<La prossima volta magari chiudiamo a chiave> Disse Newt imbarazzato. Ci rivestimmo, poi andammo in camera di Thomas.
<Che succede?> Chiesi legando i miei ricci in una coda di cavallo.
<Credo di essere stato contagiato> Sussurrò Winston. In quel momento mi cadde il mondo addosso.
<C-cosa?> Balbettai io, avvicinandomi a lui.
<Stavi bene fino a qualche minuto fa> Dissi confusa.
<Ero uscito, stavo cercando Thomas sulle coste dell'isola. Quando un gruppo di contagiati arrivarono in una barchetta. Mi saltarono addosso, ma fortunatamente c'erano altri ragazzi che mi aiutarono. Li hanno sparati a vista, ora sono tutti morti, ma non so quanto sia ancora sicura quest'isola> Disse lui, come dimenticando che era stato ferito da un contagiato.
<Dove?> Chiesi con le lacrime agli occhi. Lui si alzò la maglia, mostrandomi diversi tagli che aveva sulla pancia.
<Thomas..> Sussurrai il nome di mio fratello, speravo potesse fare qualcosa.
<Cosa dobbiamo fare?> Chiesi mentre diverse lacrime vagavano sul mio volto.
<Meg, non possiamo fare niente> Mi rispose lui avvicinandosi a me.
<No! Ci dovrà pur essere qualcosa che possiamo fare!> Urlai alzandomi in piedi. Ero distrutta, dentro di me sapevo come sarebbe andata a finire, ma non volevo accettarlo, non potevo accettarlo. Non avrei lasciato andare via così facilmente una persona che avrebbe fatto di tutto per me, davvero di tutto. Dalla prima volta che parlai con Winston, capii subito che saremo diventati grandi amici, e non mi sbagliavo, ormai Winston era parte di me, se lui se ne fosse andato, se ne sarebbe andata anche una parte di me.
<Winston, tu devi farcela> Dissi avvicinandomi a lui mentre le lacrime continuavano a scendere, e il dolore ad invadermi.
<Piccola, calmati> Disse lui sorridendomi.
<Ci lasciate un momento soli?> Chiese poi Winston agli altri, che senza farselo ripetere, uscirono dalla stanza.
<Ti prego, devi farcela. Troveremo una cura> Quasi lo supplicai piangendo.
<Hey! Guardami, sto bene! Non è ancora il momento di preoccuparsi, sto alla grande> Mi disse lui cercando di calmarmi. Feci un respiro profondo.
<Hai ragione> Gli risposi asciugandomi le lacrime.
<Dai, vieni qui> Mi disse lui abbracciandomi.
<Come è andata alla fine con Newt?> Mi chiese lui.
<Mi stava dicendo qualcosa, sembrava importante, ma poi Minho ci ha chiamati per dirci di te> Gli dissi.
<Cazzo, mi dispiace> Mi rispose lui.
<Scherzi?> Gli chiesi guardandolo a dir poco scioccata.
<Meg, posso parlarti?> Chiese Thomas entrando nella stanza. Guardai Winston che annuii, allora uscii dalla stanza, fermandomi in mezzo al corridoio con Thomas.
<Mi dispiace per la storia di prima, se vuoi venire per me va bene, ma ti prego fa attenzione> Mi disse lui con tono sicuro e dispiaciuto.
<Ti voglio bene, Tommy> Gli risposi abbracciandolo. Restammo in quell'abbraccio per qualche minuto, poi Thomas lo interruppe.
<Troveremo un modo per far guarire Winston, okay?> Mi chiese lui poggiando la fronte sulla mia. Io mi limitai ad annuire.
<Ora prepariamoci, tra poco sarà ora di cena> Mi disse Thomas avvicinandosi alla porta della sua camera.
<Okay, a dopo> Lo salutai entrando nella mia stanza. Entrai in doccia, poi lavai i capelli e uscii da quest'ultima con solo un'asciugamano intorno alla vita.
<O mio Dio, devi ancora asciugarti i capelli?> Mi chiese Newt quasi sconvolto.
<E allora?> Gli chiesi confusa.
<E' tardi> Mi rispose lui. Io non lo ascoltai e presi in mano un'altra asciugamano, per asciugare i capelli con quest'ultima.
<Dai, faccio io> Mi rispose lui strappandomi l'asciugamano dalle mani. Tamponò i miei capelli con l'asciugamano. Quindici minuti dopo mi ero vestita, ma i miei capelli erano ancora bagnati.
<Siete pronti?> Chiese Teresa entrando nella camera. Poi mi guardò a dir poco sconvolta.
<Che ci fai ancora con i capelli bagnati?> Mi chiese lei.
<Aspetto che si asciughino> Risposi ovvia. Lei sbuffò, poi aprì un cassetto accanto al letto.
<Usa questo> Mi disse dandomi un phon in mano. Provai ad accenderlo, ma niente, non funzionava.
<Oh, andiamo! Davvero non ricordi neanche l'elettricità?!> Chiese lei, mettendo la spina del phon in una presa.
<Grazie> Le dissi perplessa, mentre Newt mi guardava ridendo. La ragazza uscì dalla stanza.
<Vuoi una mano?> Mi chiese Newt.
<No> Gli risposi accendendo il phon. Un fortissimo vento d'aria calda si scatenò sul mio volto, facendomi creare un'ambigua espressione.
<Faccio io> Mi disse lui, strappandomi, di nuovo, il phon da mano, e mettendosi dietro di me ad asciugarmi i capelli.
<Sei insopportabile quando mi strappi le cose da mano> Gli dissi irritata.
<Tu sei sempre insopportabile, principessa> Mi disse lui. Non vedevo il suo volto, ma avrei giurato che stava sorridendo.
<Ti odio> Gli dissi girandomi verso di lui e tirandogli un pugno sul petto.
<So che non è così> Mi rispose lui, con tono fiero.
<Si, è così> Replicai.
<Okay, io invece ti..> Stava per concludere la frase, ma la porta della camera si aprì, interrompendolo.
<Siete pronti?> Chiese Aris.
<Si, cinque minuti ed arriviamo. Voi cominciate ad andare> Risposi io. Lui uscì chiudendo la porta.
<Dicevi?> Chiesi poi a Newt curiosa.
<Nulla> Mi rispose lui continuando ad asciugarmi i capelli.
<Finito> Mi disse poi lui spegnendo il phon e staccandolo dalla corrente.
<Dai, andiamo> Lo incoraggiai mentre posava il phon. Lui mi sorrise, poi mi aprì la porta.
<Prima le signore> Disse lui indicandomi con una mano l'uscita.
<E allora che aspetti? Vai!> Lo presi in giro ridendo. Lui mi fece la linguaccia in risposta. Io sorrisi, poi uscii dalla stanza, seguita da Newt. Arrivammo in quella sorta di mensa. Ci incamminammo tra i vari tavoli, ma uno in particolare risaltò al mio occhio. Un gruppo di ragazzi, tutti con una sigaretta in mezzo alle labbra, che ridevano continuamente, erano fastidiosi. Distolsi lo sguardo non appena notai che uno di loro mi stava fissando. Quest'ultimo si alzò in piedi, poi fischiò.
<Hey! Sei stupenda> Continuò lui. Cercai di evitarlo, mentre stringevo la mano a Newt che sarebbe potuto scoppiare da un momento all'altro. Il ragazzo si avvicinò pericolosamente a me.
<Ci vediamo stasera nella mia camera?> Mi chiese poi lui, mentre tutti gli altri suoi amici iniziarono a ridere e ad applaudire. Vidi Newt iniziare a fissarmi, mi stava chiedendo aiuto.
"Ignorali" mimai con le labbra mentre continuavo a camminare. Il ragazzo continuava a camminare dietro di noi.
<Quando prendi a notte?> Chiese poi lui. A quelle parole smisi di camminare, mi fermai. Guardai Newt che era ad un passo dall'ucciderlo. Si girò verso il ragazzo, io feci lo stesso. Newt iniziò a camminare verso di lui ma io lo fermai.
<Faccio io> Gli dissi. Mai, e dico mai, sarei stata più fiera di me, perché un ragazzo che dice una cosa del genere, non può essere definito maschio, come non può essere definito umano.
Mi avvicinai a lui, e senza pensarci due volte, scagliai un pugno sul suo viso. Tutti si girarono a guardarci. Newt immediatamente corse da me, mentre il ragazzo si teneva il naso sanguinante con una mano.
<Stai bene?> Mi chiese Newt prendendomi la mano con la quale avevo colpito il ragazzo, e accarezzandomi le nocche.
<Te l'ho detto. Non ho bisogno di essere protetta> Gli dissi incamminandomi verso il tavolo dove c'erano Thomas e gli altri, mentre gli occhi di tutti erano puntati su di me.
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Love in War //Maze Runner
FanfictionLa vita di Megan ricomincia da capo quando si ritrova nel Labirinto insieme ad altri ragazzi. La sua memoria, come quella degli altri ragazzi è stata completamente cancellata, non ricordava più nulla fatta eccezione del suo nome. Megan riesce ad amb...