Capitolo 18

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<Vuoi una mano?> Mi chiese Newt, scendendo con un salto dalla barca.
<Tranquillo. Piuttosto aiuta Thomas con l'auto> Gli dissi imitando la sua mossa, per poi indicare l'auto. I due, insieme a Minho e Frypan, portarono l'auto a terra.
<Pronti?> Chiese Minho accennando un sorriso.
<Facciamo fuori quei bastardi> Risposi mentre entravo nell'auto. Entrammo tutti nell'auto, con Thomas alla guida.
<Allora, pronti all'effetto sorpresa che avevamo programmato?> Chiese Thomas accennando un sorriso.
<Thomas..> Sussurrò Teresa, quasi come se fosse intimorita.
<Che succede?> Chiese lui, continuando a guidare.
<Ricordo, loro volevano trovare una cura. Probabilmente non è il modo migliore questo, ma è il più efficace. E tutti i morti di adesso, saranno le vite di qualcun altro in futuro> Rispose lei con gli occhi lucidi.
<Che intendi dire?> Le chiesi confusa.
<Nulla, voglio solo che capiate, specialmente tu, Thomas> Rispose lei mentre una lacrima le rigava il viso.
<Capire cosa?> Chiese Thomas confuso. Teresa non rispose. L'attenzione di tutti fu richiamata da delle luci in lontananza, erano una sorta di elicotteri, che volavano nella nostra direzione.
<Mi dispiace Thomas> Sussurrò lei tra le lacrime. Tutti si agitarono, mentre Thomas fermò l'auto. Scendemmo da quest'ultima, mentre aspettavamo che l'elicottero atterrasse. La scelta più logica era quella di affrontarli, non saremmo riusciti a scappare in tempo. L'elicottero lentamente atterrò, Thomas, Newt, Minho ed io formavamo una sorta di scudo verso gli altri, eravamo qualche metro avanti a loro. Non eravamo così stupidi, avevamo un piano anche per quello, sapevamo che non ci saremmo dovuti fidare di tutti, così abbiamo organizzato un piano per queste emergenze, di cui eravamo a conoscenza solo noi quattro. L'elicottero atterrò e una parte di esso si aprì, facendo scendere da quest'ultimo Jason, Ava e qualche uomo con le solite stupide uniformi.
<Santo cielo, Megan! Quanto sei cresciuta!> Esclamò Ava accennando un sorriso.
<E diventa sempre più stronza> Aggiunse Jason.
<Tua madre sarebbe fiera di te. Lei lo ripeteva in continuazione, diceva che qualsiasi cosa io avessi in mente, tu saresti riuscita a superarla> Mi disse lei avvicinandosi a me.
<Stammi lontana> Le dissi indietreggiando, insieme agli altri tre.
<Nostra madre sapeva tutto?!> Chiese confuso Thomas.
<Andiamo! Non vi sarete bevuti la storia del fumo!> Esclamò lei ridendo.
<Vostra madre cercava di capire cosa avessimo in mente, e ci riuscì. Provò a fermarci in una battaglia, che purtroppo finì male, con la morte della vostra innocente madre> Ci disse poi lei, continuando a tirare un sorriso.
<Tu hai ucciso mia madre?!> Le urlai contro, facendo qualche passo verso di lei.
<Meg, sta in dietro> Mi incitò Newt ad indietreggiare.
<Prendeteli> Disse Ava ad alcuni uomini che improvvisamente uscirono dall'elicottero. Guardai Thomas, cosa che fecero anche Newt e Minho, lui ci diede il segnale e, prima che gli uomini ci raggiungessero, tirammo fuori dalle tasche delle bombe, una per ognuno di noi.
<Un altro passo e giuro che vi faccio saltare in aria> Minacciò Newt gli uomini.
<Ottima mossa, Tommy> Si complimentò Ava, portando lo sguardo su mio fratello.
<Teresa, ho sempre saputo che saresti stata il futuro della W.C.K.D.> Disse poi lei, indicando Teresa con un dito. Teresa teneva lo guardo basso.
<Forza, va' da lei!> Incitai Teresa.
<Meg, forse-> Thomas. Sapevo che voleva cercare di convincermi a non farlo, ma dovevo, per il bene di tutti.
<Mi dispiace, Tommy, era nel piano> Gli dissi, poi tornai a guardare Teresa.
<Muovi il culo altrimenti te lo faccio saltare in aria> Dissi a Teresa, scuotendo tra le mani la bomba. Lei mi guardò, poi spostò lo sguardo su Thomas.
<E' inutile, Teresa. Avrà anche preso una stupida cotta per te, ma lui sa cosa è bene per noi e per tutte le persone che cercano di sopravvivere> Dissi. Lei non osò aprire bocca, iniziò a camminare, ci attraversò e si posizionò accanto ad Ava.
<Scusa, Thomas> Disse Teresa, mentre diverse lacrime continuavano a bagnarle il viso.
<Andatevene!> Urlò Minho.
<Non senza di voi> Aggiunse Jason. Minho prese la rincorsa con il braccio, pronto a lanciare la bomba. Immediatamente Ava e Jason, seguiti dagli uomini, rientrarono nell'elicottero, che si chiuse e volò lontano da noi. Ci guardammo intorno, controllammo che tutti stessero bene, poi ci avvicinammo all'auto. Incrociai lo sguardo di Thomas.
<Cosa stavi facendo?!> Gli chiesi arrabbiata.
<Meg, tu non capisci> Mi rispose lui, facendo sbattere lentamente il retro della sua testa con l'auto.
<Mi sembra di aver capito perfettamente che tu volevi far restare con noi quella lurida traditrice!> Gli urlai contro, mentre indicavo l'elicottero che lentamente spariva tra le nuvole.
<E sai il tuo stupido giochetto cosa ci è costato?!> Gli chiesi furiosa.
<Ben due giorni di ritardo!> Gli sbraitai contro.
<Cosa? Perché?> Mi chiese lui confuso.
<In quanto intendi spiegare loro il piano B? Forse dieci minuti?!> Gli chiesi indicando Aris e Frypan.
<Mi dispiace, Meg> Si limitò lui a rispondermi, entrando in macchina. Poggiai la schiena sull'auto e iniziai a colpirla più volte con la mano.
<Hey> Si avvicinò Newt.
<Tranquilla, andrà bene> Mi rassicurò Newt.
<Abbiamo appena iniziato e sono già distrutta> Mi lamentai allacciando le braccia attorno al suo collo.
<E' stato solo un errore> Mi disse Newt, portando le mani sui miei fianchi.
<Un enorme errore> Replicai.
<Già, ma un errore che avevamo previsto> Mi ricordò lui. Accennai un sorriso prima di sentire le sue labbra premere sulle mia.
<Ora tocca a me> Disse Newt entrando nell'auto. Confusa lo seguii, insieme a Minho, Aris e Frypan. Entrammo tutti nell'auto e Thomas riprese a guidare.
<Si può sapere cosa ti passa per la testa?> Chiese Newt infuriato.
<Volevi farci uccidere tutti?!> Continuò poi.
<E se fosse stata Meg? Tu non avresti provato a farla restare?> Chiese Thomas, con voce sottile.
<No, Thomas. Non paragonarla a Teresa. Il fatto è che non puoi fidarti così delle persone, specialmente se anche prima del Labirinto sono state traditrici> Replicò Newt.
<Avete ragione ragazzi, mi dispiace. Ma così perdiamo solo tempo. Aris, Frypan, pronti per ascoltare il piano B?> Chiese Thomas, continuando a guidare.
<Si> Risposero i due in coro. Passammo il resto del viaggio a spiegare le prime due fasi del piano ad Aris e Frypan, poi andammo dove avevamo previsto, in caso ci fosse servito più tempo. Era una specie di casa sotterranea, niente di estremamente comodo ovviamente, ma abitabile per qualche giorno.
<Staremo qui?> Chiese Frypan, guardandosi intorno.
<Si, è abbastanza profondo da non far rilevare i nostri marchi> Rispose Minho indicando il suo collo.
<Ora, pronti per le successive fasi del piano?> Chiese Newt sedendosi su uno sgabello. Frypan ed Aris annuirono, poi tutti gli altri si sedettero su delle sedie.
<Che gentiluomini> Ironizzai ridendo sul fatto che nessuno mi avesse lasciato un posto.
<Vieni qui> Mi chiamò Newt, facendomi sedere sulle sue gambe.
<Cazzo, così però mi distrai> Mi sussurrò lui all'orecchio.
<Ops> Gli risposi io accennando un sorriso.
<Vogliamo iniziare o preferite fare le vostre cose?> Chiese Aris ridendo.
<Davvero me lo stai chiedendo?> Rispose ovvio Newt.
<Newt!> Lo richiamò Thomas.
<Okay okay, scusate. Iniziamo> Rispose lui, prima di iniziare a spiegare le successive fasi del piano B. Nella mia mente continuava a riapparire lo stupido volto di Teresa, e più pensavo a lei e più l'istinto omicida cresceva in me. Era sempre stata una stronza senza cuore, anche prima del Labirinto, ed ecco perché non mi sono fidata di lei, al contrario di mio fratello.
<Stai comoda?> Mi chiese Newt, portando la mia testa sul suo petto.
<Si> Gli risposi fredda.
<E' tutto okay?> Mi chiese poi lui
<Si> Risposi nuovamente io, prima di stringerlo in un abbraccio. Le sue dita si posarono lentamente sulla mia vita. Mi stampò un bacio sulla fronte, per poi tornare steso.
<Che succede?> Mi chiese poi lui.
<Voglio procedere velocemente, voglio che tutto questo finisca il prima possibile> Gli risposi scoppiando a piangere.
<Hey, va tutto bene> Mi rassicurò lui, iniziando a giocare con i miei capelli.
<Sono stanca, Newt, sono stanca> Gli dissi tra le lacrime.
<Lo so piccola, ma questo è l'ultimo sforzo, l'ultimo prima di ricominciare a vivere normalmente> Mi rassicurò lui, sorridendomi.
<Non abbandonarmi mai> Quasi lo supplicai, incrociando il suo sguardo.
<Mai, te l'ho promesso> Mi rispose lui, sorridendo. Era la mia salvezza. Quando stavo per crollare lui era sempre li, ad aiutarmi, a farmi rialzare col suo splendido sorriso, e il suo buffo ciuffo che gli ricadeva sulla fronte. Lui era l'unico che sapeva come calmarmi in qualsiasi situazione, che sapeva come prendermi, come strapparmi un sorriso, come darmi forza. Gli sorrisi mentre con il pollice mi asciugò le lacrime, poi riposai il capo sul suo petto, e li mi addormentai, tra il suo leggero russare e il forte battito del suo cuore che rimbombava nelle mie orecchie.
<Meg, svegliati!> Sentivo Minho continuare a scuotermi.
<Sono sveglia> Gli risposi strofinando gli occhi col dorso delle mani.
<Thomas vuole parlarti> Mi disse lui.
<Minho, ti voglio bene> Gli dissi sorridendogli. Ero distrutta, ero a pezzi, la mia stabilità mentale iniziava a cedere. Spesso mi passavano per la testa pensieri assurdi, cose come il suicidio, l'autolesionismo.
<Meg, tutto bene?> Mi chiese Minho con tono preoccupato.
<Si, va tutto benissimo> Gli risposi sfoggiando un sorriso, completamente falso.
<Tommy, credo che Meg non stia bene> Disse poi a Thomas.
<Sto benissimo> Replicai alzandomi in piedi.
<Vieni, Meg. Parliamo> Mi disse Thomas prendendomi per mano. Mi fece sedere distante dagli altri, poi iniziò a parlare.
<Sicura di stare bene?> Mi chiese nuovamente lui. Roteai gli occhi al cielo, poi gli risposi.
<Si, sto benissimo> Risposi.
<Volevo solo dirti che mi dispiace per ieri. Non l'avrei mai lasciata venire con noi, ci ha traditi> Mi disse lui. Io accennai un sorriso, poi lo abbracciai.
<Tranquillo, capisco> Gli risposi. Improvvisamente un tonfo attirò l'attenzione mia e quella di Thomas, che immediatamente tornammo dagli altri.
<Che succede?> Chiese Thomas preoccupato.
<Nulla, ho solo fatto cadere una bottiglia, si è rotta> Rispose Aris.
<Tranquillo, ci penso io> Gli dissi prendendo in mano i pezzi di vetro, e riponendoli in un sacco, tutti tranne uno, che conservai in tasca.

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