Capitolo 15

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I seguenti dieci giorni, trascorsero serenamente. Ormai nessuno osava più fare commenti sgradevoli.
<Oggi ti porto in un posto, okay?> Mi chiese Newt sedendosi sul letto.
<Viene anche Winston?> Gli chiesi curiosa. Ero diventata iperprotettiva nei suoi confronti. Con la storia del contagio, non lo lasciavo mai solo. Volevo esserci fino all'ultimo momento, perché si, avevo capito che non c'era niente da fare.
<Meg, non puoi portarlo ovunque> Mi rispose lui.
<Allora non vengo> Gli dissi io fiera.
<E io ti rapisco> Mi disse lui alzando le sopracciglia.
<Dico sul serio Newt, non voglio lasciarlo da solo> Gli dissi alzandomi in piedi.
<Meg, starà bene! Solo per un paio d'ore, ti prego> Mi implorò lui facendo il labbruccio. Sapeva che non riuscivo a resistergli.
<Va bene!> Sbuffai io. Lui alzò le braccia in segno di vittoria.
<Ma dobbiamo trovare un modo per comunicare con gli altri. Se gli succede qualcosa torniamo immediatamente qui> Gli dissi con sguardo serio.
<Ci ho già pensato io> Mi rispose lui. Poi cacciò da dietro la sua schiena due walkie talkie.
<Okay> Gli dissi accennando un sorriso. Passai il resto del pomeriggio con Winston, stava sempre peggio.
<Voglio che tu ti diverta> Mi disse lui spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<E io voglio che tu stia bene> Gli risposi preoccupata.
<Sto benissimo> Mi rispose lui scrutandomi da capo a piedi.
<Ora va' a prepararti. Non vorrai mica farlo aspettare> Mi disse Winston.
<Mi stai cacciando?> Gli chiesi ridendo.
<Si! Su muoviti!> Urlò lui indicandomi la porta e ridendo. Risi per poi uscire dalla porta. Mi sarebbe mancato, tanto.
<Pronta?> Mi chiese Newt entrando in camera.
<Si> Gli risposi io. Il mio corpo era lì, con Newt, ma la mia testa era sempre e solo su Winston.
<Hey, ho già dato il walkie talkie a Thomas, ora devi staccare un po'. E' più di una settimana che sei sempre, ventiquattro ore su ventiquattro con Winston> Mi disse lui prendendomi una mano.
<Okay. Ora andiamo> Gli risposi ritirando la mano e uscendo dalla stanza.

NEWT'S POV
Quella sera, quella sera le avrei detto che l'amavo. Lontani da tutti gli altri, sulle coste dell'isola, dove nessuno poteva disturbarci. Le avrei detto ciò che provavo e finalmente mi sarei sentito meglio.
<E' bellissimo il mare di sera> Mi disse lei sedendosi a terra, sulla sabbia.
<Già> Le risposi sedendomi accanto a lei.
<Dov'è il walkie talkie?> Mi chiese lei preoccupata.
<E' qui, tranquilla, ed è acceso> Le dissi mostrandoglielo. Lei fece un respiro profondo e poi si rilassò.
<Non voglio sporcarmi i capelli, quindi stenditi così ti uso come cuscino> Mi disse lei. Era sempre la solita bastarda.
<Quindi dovrei sporcarmi io?> Le chiesi con aria di sfida.
<Esatto Newtie> Mi rispose lei spingendomi sulla sabbia. Mi stesi e le feci poggiare la testa sul mio petto.
<Come mai quest'uscita?> Mi chiese lei, riempendo il silenzio.
<Te l'ho detto, volevo farti staccare un po'> Le dissi continuando a guardare le stelle, che però in confronto a lei erano niente.
<Okay> Mi rispose lei.
<Ma c'è anche altro> Le dissi mettendomi seduto, facendola così alzare dal mio petto, per permettermi di guardarla negli occhi.
<Cosa?> Mi chiese lei confusa.
<Ascolta Meg, io so che non mi avvicino neanche al tuo livello> Le dissi. Feci una piccola pausa e poi ripresi.
<Però sento il bisogno di dirtelo. Io ti..> Il walkie talkie fece uno strano rumore, interrompendomi. Megan immediatamente andò nel panico. Prese il walkie talkie ed iniziò a parlare.
<Thomas? Tutto bene?> Chiese lei preoccupata.
<No. Dovete tornare subito> Rispose Thomas dal walkie talkie. Lei mi guardò preoccupata, e dopo avermi ridato il walkie talkie, si alzò iniziando a correre verso l'edificio. Io la seguivo, ovviamente. Entrammo in quest'ultimo e di corsa salimmo le scale, arrivando al terzo piano.
<Winston?!> Urlò lei aprendo la porta della camera di Thomas.
<Meg> Sussurrò lui sorridendo. Ormai il suo volto era quasi completamente nero.
<Ti prego, non farlo> Disse lei iniziando a piangere, gettandosi sulle ginocchia.
<Hey, è la cosa giusta da fare> Le rispose lui con una pistola in mano.
<Ragazzi, ci lasciate un momento soli?> Chiese Winston a tutti noi, che uscimmo dalla stanza.

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