Capitolo 25

360 16 10
                                    

<Pronta?> Mi chiese Thomas, poggiando una mano sulla mia spalla.
<E' assurdo. Sembra ieri che venivo a dirvi di essere incinta, e oggi li farà cinque anni> Gli risposi, accennando un sorriso.
<Hai ragione, il tempo passa molto velocemente. Ora vado a prendere Brenda e Victoria, ci vediamo alla festa okay?> Mi chiese poi lui.
<Okay, a dopo> Lo salutai prima di stampargli un bacio sulla guancia e farlo uscire. In questi ultimi cinque anni erano cambiate molte cose. L'isola era ormai diventata un'enorme città super tecnologica. La bambina di Thomas e Brenda, Victoria, era nata. Mattheo cresceva a vista d'occhio, e ogni giorno somiglia sempre di più a Newt. Mentre pensavo a lui, la mia anima gemella, una lacrima mi rigò il viso.
<Mamma perché piangi?> Mi chiese Mattheo, avvicinandosi a me.
<Nulla, piccolo> Gli risposi asciugandomi velocemente le lacrime.
<Ti manca papà?> Mi chiese poi lui. Infilai le mie dita nei suoi capelli biondi, come quelli di Newt.
<Si, tesoro. Ma oggi dobbiamo solo pensare ad essere felici, okay? Ormai sei un ometto!> Gli risposi prendendolo in braccio e facendolo sedere sulle mie gambe.
<Dici che papà ci sta guardando?> Mi chiese poi lui, dando uno sguardo rapido al cielo.
<Certo, Mattheo. Lui ti guarda sempre> Gli risposi sorridendo.
<Si!!> Esclamò lui felice, prima di abbracciarmi.
<Ora andiamo. Non vorrai mica fare tardi alla tua festa?> Gli chiesi io ridendo.
<Certo che no!> Rispose lui alzandosi in piedi e portando le mani sui fianchi. Sorrisi alla vista di lui che sorrideva. Aveva il suo stesso sorriso. Era bello sapere che una parte di Newt era ancora viva, quella parte viveva in Mattheo.
Andammo in un locale che avevamo fittato per la festa di Mattheo e, circa mezz'ora dopo arrivarono tutti gli invitati.
<Mamma vado a giocare, a dopo> Mi salutò Mattheo prima di correre verso altri bambini.
<Megan!> Sentì la voce di Brenda. Immediatamente mi girai e corsi ad abbracciarla.
<Da quanto tempo> Le dissi mente eravamo chiuse in un caldo abbraccio.
<Vero> Mi rispose lei.
<Abbiamo portato un regalo> Mi disse poi lei mostrandomi una busta azzurra.
<Grazie, non dovevate. Puoi poggiarlo qui> Le dissi poi, indicando un tavolo pieno di altri regali. Trascorremmo tutta la giornata a parlare, e a spettegolare riguardo le nuove fidanzate di Aris e Frypan.
<Domani andiamo a divertirci in qualche bar, ti va di venire?> Mi chiese Brenda, indicando gli altri ragazzi.
<Mi piacerebbe, ma non saprei dove lasciare Mattheo> Le risposi dispiaciuta.
<Lascio Victoria da Jorge, son sicura che saranno entrambi felici di avere anche Mattheo.> Mi disse lei, sorridendomi.
<Non voglio creare disturbo> Le risposi accennando un sorriso.
<Scherzi? Nessun disturbo!> Mi rispose lei, sorridendomi. La festa si concluse con l'apertura dei regali di Mattheo, poi tornammo a casa. La mattina dopo preparai tutto il necessario per lui, e verso il tardo pomeriggio lo portai da Jorge, poi andai nel bar in cui mi aspettavano tutti gli altri.
<Meg!> Esultò Minho correndo ad abbracciarmi.
<Hey, come va?> Gli chiesi ricambiando l'abbraccio.
<Molto bene, a te?> Mi chiese poi lui.
<Anche a me> Gli risposi sorridente, prima di stampargli un bacio sulla guancia e salutare tutti gli altri. Ordinammo da bere.
<Ragazzi, vorrei fare un brindisi> Disse Thomas sorridendo, e piazzandosi avanti a tutti noi.
<Okay> Rispondemmo tutti. Thomas sospirò, poi alzò il bicchiere verso il cielo. Tutti lo imitammo, alzando i nostri bicchieri.
<A chi oggi non c'è più, ma ha regalato grandi emozioni alla nostra incredibile esperienza. A Chuck, a Winston e a Newt. A coloro che se ne sono andati nonostante il mondo avesse ancora bisogno di loro. Al fatto che sono sempre le persone più buone ad andarsene. E a noi che siamo riusciti a fare delle nostre cicatrici delle opere d'arte, e che abbiamo trovato la forza di andare avanti, di continuare la nostra vita. A voi, amici miei> Disse lui ad alta voce, portando lo sguardo al cielo, alle ultime parole. Facemmo scontrare i nostri bicchieri, poi bevemmo. Non potrei dire che è stato facile, ma posso dire che è stata l'avventura più incredibile che si potesse immaginare. Non è la classica storia da film d'amore, in quelli c'è il "E vissero tutti felici e contenti..". Sento che la perdita di Newt ha condizionato la mia vita, ma anche quella di tutti gli altri. Ormai sono quasi sei anni che non ricevo più un suo bacio, che non sento il suo respiro caldo sul collo mentre dormiamo, che non sento la sua voce roca e impastata dal sonno al mattino, sono quasi sei anni che ho perso parte di me. In compenso ho avuto quella che oggi è la più grande gioia della mia vita: mio figlio, Mattheo. Ma il desiderio di avere una famiglia, di averla con Newt, non svanirà mai. Ho provato ad andare avanti, ad innamorarti di un altro uomo, ma è impossibile se la chiave del mio cuore l'aveva Newt, e quando se n'è andato, se l'è portata con se. Ma a me sta bene, so che non amerò nessun'altro, e non voglio farlo. Mi sta bene pensare che il mio cuore è pieno di Newt, e non ho intenzione di svuotarlo.
Ad oggi posso dire di essere felice. Ho degli amici stupendi, un fratello fantastico, una migliore amica che è come una sorella e un figlio, il più bel figlio che potessi desiderare. Ho imparato che l'amore è una continua sfida, e per quanto tu possa lottare, possa perdere sangue e sudore, se la tua storia d'amore è già scritta, non puoi fare nulla per cambiarla. Devo la mia vita a qualcuno che mi è sempre stato accanto, che mi ha insegnato tutto, tranne come sopravvivere senza di lui. Devo tutto all'amore della mia vita, al padre di mio figlio. Ti amo, Newt.

Chiudo il libro, mentre con il dorso delle mani asciugo le lacrime. Qualche singhiozzo riempie il silenzio della stanza, attirando l'attenzione di mia madre.
<Mattheo, tutto okay?> Mi chiede lei preoccupata, sedendosi accanto a me.
<Mamma, il tuo libro è fantastico. Sai che ho pianto si e no due volte nella mia vita, e questa è una di quelle> Le rispondo, mentre le porto un braccio intorno alle spalle.
<Grazie tesoro, sono contenta che ti piaccia> Mi risponde lei, mentre prende il libro dalle mie mani e ne osserva la copertina, che ritrae lei e papà in un dolce bacio.
<Ti manca, non è vero?> Le chiedo notando il suo sguardo triste.
<Ovviamente. Ma adesso ho il mio uomo> Mi risponde mentre si gira a guardarmi.
<Perché hai aspettato tanto a farmelo leggere?> Le chiedo osservando curiosamente il libro.
<Non eri ancora pronto a conoscere nei minimi dettagli la storia di Newt> Mi risponde mentre tira fuori il telefono dalla tasca posteriore dei suoi jeans. La abbraccio prima di alzarmi dal divano e prendere la giacca.
<Mamma, io esco> Le dico prendendo il telefono e le chiavi di casa, mettendole in tasca.
<Con chi?> Mi chiede lei curiosa, alzandosi in piedi e camminando verso di me.
<Una ragazza, si chiama Celia> Le rispondo grattandomi la nuca imbarazzato.
<Va bene, ma voglio conoscerla!> Mi dice prima di stamparmi un bacio sulla guancia e lasciarmi uscire.
Mia mamma ha scritto questo libro quando avevo otto anni, ma solo ora che ne ho diciassette me l'ha lasciato leggere, e capisco il perché. Può essere traumatico per un bambino così piccolo conoscere quell'incredibile storia. Esco di casa, chiudendomi la porta alle spalle, poi alzo lo sguardo verso il cielo, pensando che da qualche parte un uomo con la folta chioma bionda mi sta guardando. E' tutta la vita che vivo solo con mia madre, ma lei non mi ha mai fatto mancare nulla, al contrario valeva molto più di due genitori. Mi incammino verso il parco, dove ho appuntamento con Celia, nel frattempo penso a come sarebbe andata la mia vita se Newt fosse stato qui. Sarebbe stato sicuramente tutto più bello, e saremmo stai sicuramente tutti più felici, ma va bene così. Ho una mamma fantastica e non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine. Qualche minuto dopo arrivo al parco, dove incontro Celia, che appena mi vede mi corre in contro abbracciandomi.
<Hai letto il libro di tua madre?> Mi chiede lei, sorridendomi. Lei lo ha già letto, ma mi ha promesso che non mi avrebbe spoilerato niente.
<Si, è stupendo> Le rispondo mentre intreccio le mie dita con le sue.
<Mi prometti una cosa?> Mi chiede lei guardandomi negli occhi. Il suo sguardo è la mia morte. Leggendo il libro di mia madre credo di esser diventato cosciente del rischio che è l'amore, ma affronterei questo e altre migliaia di rischi per Celia.
<Certo, di che si tratta?> Le chiedo ricambiando lo sguardo serio.
<Promettimi che non mi abbandonerai> Immediatamente collegai che ciò che stava dicendo era legato al libro di mia madre. Le sorrisi, posai una mano sul suo fianco per poi rispondere.
<Te lo prometto> Le rispondo prima di unire le nostre labbra in un dolce bacio.

Love in War //Maze RunnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora