Capitolo 16

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<Svegliati!> Urlò Newt. Aprì gli occhi confusa, ero convinta di essermi addormentata nella camera di Aris.
<Chi mi ha portata qui?> Gli chiesi confusa.
<Io> Mi rispose lui. Mi strofinai gli occhi con le mani, cercando di svegliarmi.
<Ti avevo detto di restare qui, e tu cosa fai? Vai a mangiare gelato e guardare film con un altro> Mi urlò contro Newt arrabbiato.
<Scusami> Gli dissi.
<Non importa, però ci sono rimasto male> Mi disse lui facendo il labbruccio.
Trascorsi i successivi cinque giorni sempre con Newt ed Aris. Quando non ero con uno ero con l'altro, inoltre avevo creato un fantastico rapporto con Aris.
<Sta sera dormi di nuovo qui?> Mi chiese Aris.
<Va bene, però devo delle scuse a Minho, lo cacciamo praticamente ogni notte> Gli dissi ridendo.
La giornata trascorse in fretta, mangiammo e trascorremmo l'intero pomeriggio in piscina, poi cenammo e infine mi trovai nuovamente in camera di Aris.
<Guardiamo un altro film?> Mi chiese lui accendendo la TV.
<Okay> Gli risposi io indifferente. Lui accese la televisione, facendo partire l'ennesimo film d'amore. Si stese sul letto, e io lo seguii, poggiando la testa sul suo petto. Ad un tratto iniziò a fissarmi.
<Perché mi fissi?> Gli chiesi confusa.
<Sei stupenda> Mi disse lui iniziando a fissarmi le labbra. Portò una mano sulla mia guancia, poi mi baciò. Io ricambiai il bacio. Passammo circa quindici minuti a continuare a baciarci, poi lui iniziò a scendere. Mi diede diversi baci sul collo, poi mi tolse la maglia. Rimase qualche secondo fermo a guardarmi, poi riprese a baciarmi il petto. Era bello, molto bello, ma non come con Newt. Si sfilò la maglia, poi arrivò a baciarmi il basso ventre, a quel punto mi tolsi i pantaloni, e lui fece lo stesso. Gettammo i pantaloni in un angolo della stanza, poi lo facemmo.
<O mio Dio!> Esclamò lui, affannato.
<Già> Risposi io un po' delusa. Mi era piaciuto? Si. Avevo finto l'orgasmo? Probabile.
<Forse è meglio se vai, Minho ormai mi odia> Mi disse lui girandosi verso di me. Io annuii, poi mi rivestii e uscii dalla stanza.
<Hey> Mi salutò Newt.
<Hey> Ricambiai il saluto.
<Dove sei stata?> Mi chiese lui sedendosi sul letto.
<Da nessuna parte> Gli risposi fredda. Sapevo che era lui quello che volevo, ma sapevo anche che con Aris non sarebbe stata una cosa seria, e in quel momento avevo bisogno solo di svago, per distrarmi da Winston.
La seguente settimana la passai a litigare quasi ogni giorno con Newt, e avere rapporti occasionali con Aris.
<Vaffanculo, Megan!> Mi urlò contro Newt.
<Che cazzo vuoi, Newt?!> Gli chiesi infastidita.
<Ormai io per te non esisto più. Mi hai completamente cancellato. E capisco che sei distrutta per Winston, ma cosa posso fare se non starti vicino?!> Mi chiese lui prima di tirare un pugno contro il muro. Iniziai a piangere, andava tutto una merda.
<Tutto bene?> Entrò allarmato Thomas nella stanza, sentendo il tonfo del pugno.
<Si> Sussurrai tra le lacrime. Lui accennò un sorriso e poi uscì, sapeva che era una cosa che dovevamo risolvere io e Newt.
<Mi dispiace> Mi disse Newt avvicinandosi a me. Io mi alzai dal letto, allontanandomi da lui, e avvicinandomi alla parete. Vidi una lacrima scendere sulla guancia di Newt, così presi le sue mani, e lo tirai verso di me, che ero con le spalle al muro.
<Mi manchi. E ho bisogno di dirti una cosa> Mi disse lui cercando di evitare il mio sguardo.
<Che succede?> Gli chiesi preoccupata, mentre lui con il pollice mi asciugava una lacrima.
<Sono innamorato di te. Io ti amo. Ogni volte che ti guardo sento il cuore accelerare, quando parlo di te mi brillano gli occhi, e cazzo, mi fai perdere la testa ogni volta che apri bocca. Amo anche quando mi fai incazzare, mi fai incazzare a tal punto che vorrei ucciderti, ma poi penso che io sarei finito senza di te. Megan io ti amo> Mi disse lui guardandomi negli occhi. Sentivo il battito accelerare, le gambe tremare. Mi alzai sulle punte dei piedi e lo baciai. Lui mi prese in braccio, e io allacciai le mie gambe intorno alla sua vita.
<Ti amo Megan> Mi disse interrompendo il bacio.
<Ti amo Newt> Risposi prima di riprendere a baciarlo. Poggiai la mia mano sulla sua testa, incastrando le mie dita tra i suoi capelli. Improvvisamente sentii una protuberanza premere contro il mio sedere.
<Hey!> Lo rimproverai io.
<E' colpa tua> Mi rispose lui accennando un sorriso.
<Ragazzi, venite? Dobbiamo parlare> Sentimmo Minho da fuori la porta.
<Arriviamo> Rispose Newt mettendomi a terra.
<Che succede?> Chiesi entrando nella camera di Thomas, seguita da Newt.
<E' ora di iniziare a perfezionare il piano> Mi rispose Thomas, sedendosi su una poltrona.
<Ma prima, una domanda> Disse Thomas avvicinandosi a Newt.
<Gliel'hai finalmente detto?> Chiese accennando un sorriso.
<Si> Rispose Newt, ricambiando il sorriso.
<Tu lo sapevi?!> Chiesi sconvolta a Thomas.
<Già. Da quando siamo arrivati qui> Rispose lui facendo spallucce.
<Di cosa state parlando?> Chiese Aris confuso.
<Beh, visto che siete tutti qui, lo faccio> Rispose Newt. Ero sempre più confusa.
<Megan, vuoi diventare ufficialmente la mia ragazza?> Mi chiese Newt, poggiandomi una mano sul fianco.
<Si> Gli risposi io sorridendo, prima di allacciare le mie braccia attorno al suo collo e baciarlo.
<Quindi ora stai con quest'idiota?> Mi chiese Aris, interrompendo me e Newt.
<Qualche problema?> Gli chiese Newt, con tono minaccioso.
<Si, sei tu il mio problema> Rispose Aris.
<Okay, ma lascia in pace la mia ragazza> Disse Newt, evidenziando "mia ragazza".
<Sarà anche la tua ragazza, ma sicuramente le ho tolto i vestiti di dosso molte più volte di te> Disse Aris accennando un sorriso. A quel punto Newt perse il controllo, sganciando un pugno sulle labbra di Aris. Nessuno era a conoscenza dei rapporti tra me e Aris, ma ora credo che avrei dovuto delle spiegazioni a Newt.
<Dobbiamo parlare> Disse Newt, prendendomi per un braccio, e trascinandomi nella nostra stanza.
<Che vuol dire?> Mi chiese mettendosi avanti a me. Era arrabbiato, eccome se lo era.
<Mi sembra chiaro: facevo sesso con Aris> Non avevo problemi a dirlo, infondo quando succedeva, io e Newt non eravamo niente, quindi non avrei fatto nulla di sbagliato.
<Perché?!> Mi chiese lui poggiando un braccio sul muro, e poggiandoci la fronte sopra.
<Adesso mi serve il permesso per fare sesso?> Gli chiesi confusa.
<Newt, non eravamo ancora fidanzati, e non avevo idea di ciò che provassi per me.> Provai a farlo ragionare.
<Quante volte l'avete fatto?> Mi chiese lui arrabbiato.
<Io non lo s-> Non mi fece finire la frase, mi interruppe.
<Quante volte?!> Chiese nuovamente, solo con tono di voce più alto e più arrabbiato.
<Credo una decina> Gli risposi portando lo sguardo sul pavimento. Lui si allontanò leggermente dal muro, per poi sferrare un pugno contro quest'ultimo.
<Mi dispiace, Newt. Io e te continuavamo a litigare ogni giorno di più, e se non questo mi sarei data all'alcol, quindi credo di aver fatto la scelta migliore> Gli dissi prendendogli una mano.
<Va bene così> Mi rispose lui, ritirando la mano.
<Ho bisogno di tempo, per favore lasciami solo> Mi disse prima di sedersi sul letto e mantenere la testa con le mani. Io annuii, per poi uscire dalla camera. Non mi pentivo di quello che avevo fatto, d'altronde perché avrei dovuto? Non ero neanche a conoscenza dei sentimenti di Newt, e tantomeno dei miei.
<Iniziamo> Disse Thomas mostrandoci un lungo foglio, con sopra uno schema. Avevamo deciso che se avremmo dovuto distruggere W.C.K.D., l'avremmo fatto insieme. Per Newt non mi preoccupavo, ormai conoscevo a memoria ogni suo comportamento, era come aveva detto lui, gli serviva tempo, ma sapevo che gli sarebbe passato. In fondo era un ragazzo intelligente, avrebbe di certo capito che quando avevo rapporti con Aris, tra me e lui non c'era niente. Perciò ero certa che mi avrebbe perdonata, anche se non c'era assolutamente nulla da perdonare. Purtroppo il mio modo di fare era questo, se sapevo di non aver fatto nulla di male, non mi sarei mai scusata, e a qualsiasi costo avrei difeso le mie idee. La cosa sicura era che non ero affatto come Teresa, lei non aveva una personalità, ed è per questo che si era fatta influenzare dalle stupide idee di W.C.K.D.
Una persona del genere non sapevo neanche se reputarla donna. Per essere donna non bastava avere l'organo riproduttivo femminile, perché le vere donne, hanno più palle degli uomini. Ho sempre trovato molti difetti in me, ma ero fiera del fatto di potermi reputare donna. Avevo superato la storia di Gally in pochissimo tempo, non perché questo non mi avesse ferita o sconvolta, ma semplicemente perché non l'avrei data vinta a lui, e a tutti gli stupidi uomini che ogni giorno traumatizzano moltissime giovani donne, o almeno ci provano. Posso inoltre affermare che l'essere stata violentata, mi ha portata ad una visione diversa degli uomini. E' ormai da molte generazioni che la donna viene vista come un oggetto, un semplice strumento fisico, e nonostante tutti gli eguali diritti che noi donne siamo riuscite a riprenderci, molte persone, molti uomini, se così posso definirli, ancora la pensano così. E fosse stata l'ultima cosa che avessi fatto, l'avrei fatta pagare ad ogni essere di genere maschile che non si fosse sinceramente scusato alle giovani vite che aveva rovinato, perché purtroppo, non tutte riescono a superarlo con la stessa forza, o meglio, non tutte riescono a superarlo.

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