Capitolo 13

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Facilis descensus ad Inferios

Questa frase mi rimbombava nelle orecchie come musica da discoteca.
Caddi a terra in ginocchio e lasciai che l'aria penetrasse dentro di me.
La gola continuava a bruciarmi e il respiro diventava a mano a mano più regolare. Il collo mi faceva male e gli occhi lacrimavano, impedendomi di vedere bene.

I ricordi di quegli attimi di terrore mi tornarono in mente come flash.

Non avevo la forza per parlare. Alzai lentamente lo sguardo e vidi, sotto la patina di lacrime, la figura di Isabelle che stava osservando qualcosa in fondo al vicolo.
Tossii e mi rotolai su un fianco, acchiappando la spada che mi era caduta di mano prima.

Restai per qualche minuto ad osservare il cielo stellato sopra di noi, fino a quando la voce di Isabelle non mi fece sobbalzare.
-Dobbiamo andarcene- esclamò.
Lentamente e con il suo aiuto, mi alzai.

Qualcosa sibilava e strisciava sulle pareti, emettendo ogni tanto dei rumori simili a dei lamenti strozzati. Erano sempre più vicini e dalla luce delle pietre runiche si poterono vedere delle strane creature verdi, simili a lumache.

-Demoni Behemoth....ho sentito il loro rumore da in fondo al vicolo- disse Isabelle srotolando la frusta. Io estrassi i pugnali e la spada. Avevo recuperato l'aria persa, ma sul mio collo erano ancora visibili i segni delle unghie.

-Sono disgustosi- commentai. I rumori erano sempre più vicini e ora eravamo chiaramente visibili. Creature enormi, più grandi degli umani, striscianti e verdi, con tre occhi sulla testa e delle orecchie alte come antenne.

Con un colpo secco, lanciai il pugnali che si conficcò direttamente nella testa del demone, spargendo sangue nero ovunque. Isabelle emise un verso schifato e si voltò verso di me spalancando la bocca stupita.

-Jade! Dietro di te!- urlò la ragazza. Mi voltai di scatto e vidi uno dei demoni pronto a colpirmi con un tentacolo. Era alto il doppio di me ed era vicinissimo quando il bagliore azzurro di una lama angelica non si fece spazio dietro la creatura.

L'azzurro venne sostituito da una lastra di veleno nero. Il Behemoth era sparito.
La lama apparteneva ad un ragazzo, che aveva un'aria molto familiare. I riccioli neri non erano più riccioli, ma bensì erano incollati sulla testa.
Gli occhi celesti erano spenti e osservavano tutto intorno.

Nathan...che cosa ci fa qui?

Respirava irregolarmente e il suo petto di gonfiava e sgonfiava. Vidi il suo sguardo indugiare su di me, ma poi lo vidi cadere, come se stesse profondando nel pavimento.

ALEC'S POV:
Dopo quello che accadde nella serra, io e Magnus non ci parlammo più per il resto della serata e io mi ero concentrato a lavorare con Jace e Clary, ignorando completamente lo stregone.

Ad un tratto, le porte dell'Istituto si aprirono, rivelando le figure di Jade e Isabelle, distrutte e completamente sporche di veleno nero. Mia sorella portava in braccio un corpo, mentre Jade era affianco a lei, con dei segni rossi sul collo, simili a graffi.

-Isabelle, che cosa è successo?- chiese Clary mentre ci avvicinavamo a loro. Isabelle scosse il capo scostandosi i capelli dal viso. Aveva un graffio leggero sulla guancia.

-Siamo state attaccate da dei mondani posseduti e da dei demoni Behemoth. Halloween non mi è mai piaciuto per questo- rispose Jade. Anche lei aveva qualche graffio sul braccio e i suoi capelli erano scompigliati e sporchi.

-Per fortuna siete vive...- dissi io. Poi spostai lo sguardo sul corpo in braccio a mia sorella. Era un ragazzo e sul suo collo c'era una runa, segno che era uno Shadowhunter come tutti noi. Era ferito.

-Portatelo in infermeria, si riprenderà- dissi io guardandolo. Jade sosprirò e Isabelle si allontanò da noi seguita da Jace e Clary. Quando Jade stava per andarsene, la bloccai.

-Jade, devo dirti una cosa- le dissi
-Dimmi-
-Tra due giorni devo andare ad Idris per un po' e vorrei che fossi tu il capo dell'istituto in questo asso di tempo- spiegai. Lei appena ricevette la notizia, sorrise incredula.

-Davvero Alec? Davvero vuoi che sia io il capo dell'istituto?- chiese.
-Si, altrimenti non te lo avrei detto. Sei una ragazza in gamba...sei perfetta per questo ruolo- risposi io. Lei mi corse incontro e mi abbracciò.
-Grazie Alec, non ti deluderò promesso- disse lei felice e si staccò dall'abbraccio per poter andare in camera sua.

Vorrei poterti dire tutto...non saresti così felice se sapessi quello che ho fatto. Probabilmente torneresti ad odiarmi, ma non posso biasimarti....mi dispiace, amore mio.

SPAZIO AUTRICE:

Ehilaaaaaaa! Sono tornata. Scusate il mio lungo periodo di assenza ma posso ufficialmente dire che ho finito la scuola hahahaa.
È stato un periodo molto faticoso ed impegnativo, ma ora che tutto è finito posso tornare a dedicarmi a Wattpad e togliere quel "sospeso" dal titolo hahaha.

Un bacione a tutti❤️

FIGLIA DEL NEMICO 2: Una Nuova Minaccia// Alec LightwoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora