Chapter 11.

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Apro la porta e mi ritrovo Luca davanti e, oddio, avete presente quando conosci un ragazzo talmente bello che non sai se darti un pizzicotto oppure toccarlo per accertarti che sia vero?
Bene, se avete avuto l'occasione di trovarvi in una situazione del genere avete tutta la mia comprensione, se, invece, non vi è mai capitato, be, avete evitato una figura di merda.
"Sono Luca, tuo cugino."
E bang! Mi spiattella in faccia il nostro grado di parentela come a volermi ricordare che tra noi ci potrà essere solo un rapporto platonico. Cosa secondo voi potevo rispondere io?
"Sono Amy, tua cugina." Mi resi conto mentre pronunciavo quella frase quanto potessi sembrare stupida e quanto lo fossi.
"Buongiorno!" Mi salvarono Eva e Giulio da quella disastrosa prima chiacchierata.
Mi girai e dissi: "Colazione?"
Annuirono felicemente.
"Puoi entrare ovviamente, ti va di fare colazione con loro? Sto riscaldando le crêpes."
"E tu?"
"Io ho già mangiato, grazie."
"Comunque si, mi vanno." Gli sorrisi e si mise accanto a me e mi aiutò.
In un primo momento rimasi alquanto stranizzata dalla sua spontaneità e dalla confidenza che stava già acquistando ma poi mi accorsi che era una cosa stranamente "giusta".
Non abbiamo sporcato nulla, non ci siamo mai scontrati, eravamo perfettamente incastonati, l'uno prevedeva i gesti dell'altro senza parlare, in un silenzio calmo, rassicurante.
Per la prima volta da quando sono a Verona mi sentii a casa con una persona che conoscevo da appena dieci minuti e che era mio cugino.
"Non parli molto vero?" Mi disse.
"Be, nemmeno tu."
"Ero concentrato a guardarti, hanno ragione quando dicono che tu e Mia vi assomigliate, non solo fisicamente ma anche nei modi di fare."
"L'hai chiamata Mia, non nonna."
"Mia non è mia nonna, solo Mia."
Gli sorrisi, anche io non sentivo Mia come mia nonna ma come un'amica.
"Parlami di te"
"Non mi piace parlare di me, tantomeno con le sconosciute."
"Be, non sono proprio una sconosciuta, sono Amy, ho 17 anni, mi piace leggere e mi sono riscritta al liceo linguistico qui a Verona e quella lì è Eva,mia sorella, la persona più importante della mia vita. Ah, e sono anche tua cugina, direi che adesso un po' di informazioni su di me le hai no?" Detto questo mi girai e tolsi i piatti sporchi dal tavolo della cucina.
"Credo che tu sia molto di più di questo Amy."
Lo guardai, era terrificante constatare la sintonia che c'era tra noi.
"E tu cosa sei?"
"Potremmo parlarne stasera, serata tra cugini?"
"Serata tra cugini."
Prese la mano di Giulio e andò via.

Oggi ti voglio parlare di John, non voglio raccontarti quello che successe dopo, lo farò, ma oggi voglio descrivere e provare a farti capire che persona fosse.
Aveva dei capelli biondi e degli occhi nocciola e un sorriso, dio Amy, che sorriso, la qualità fisica più bella che possedeva.
Era un ragazzo socievole, aveva carisma, riusciva a piacere a tutti in poco tempo. Il suo pezzo forte era il tempismo, sapeva cogliere e analizzare tutti i momenti e sapeva cosa fare: se abbracciarti, se farti ridere, se rimanere in silenzio o se parlare.
Capiva ciò di cui le persone avevano bisogno in quel preciso istante e lo faceva, ti dava tutto se stesso, senza riserve, incondizionatamente.
Era allergico alla frutta secca e all'ananas. Era negato in cucina e ne era consapevole e amava prendersi in giro da solo.
Voleva fare l'architetto e prendere la specializzazione come paesaggista.
Aveva questo dono magnifico che era il pollice verde.
La passione che ci metteva era tangibile, ti bastava solamente guardarlo e osservare la precisione, la cura che dedicava.
La persona che ammirava di più era suo fratello James, lo raggiungeva in Arizona ogni volta che poteva. Erano fortemente legati.
Le qualità di John che mi salvarono furono la pazienza, la costanza e l'amore che metteva in tutto ciò che faceva per me.
Ha creduto in me e non mi ha lasciata andare mai, mi ha ripresa anche quando io stessa mi ripudiavo.

Con affetto, Mia

"Questo è l'indirizzo, adesso anche tu hai più informazioni su di me: sai che mi chiamo Luca, sono tuo cugino e sai dove abito."

Love, MiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora