Chapter 16.

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Erano le sette, iniziai a preparare la cena. Mia era innamorata di entrambi? Si possono amare due persone contemporaneamente? Già è difficile amarne una, figurati due.
Io ho sempre detto che sto bene da sola, ovviamente c'è un motivo. Non è perché realmente penso di star bene da sola. Ma perché penso che se amassi qualcuno e poi finisse potrei non farcela. È più facile stare da soli perché si impara di aver bisogno d'amore anche se poi sto senza. Cosa succede se poi ti appoggi ad esso? Cosa succede se poi plasmi la tua vita? Se ti fa cambiare? Se fai frantumare i tuoi muri? E poi cade a pezzi? Si può sopravvivere a questo tipo di dolore? Perdere l'amore è come morire, solo che la morte finisce lì, è istantanea mentre il dolore, la mancanza, quella potrebbe durare per sempre.
"Posso passare?"
"Sbrigati."
Luca si presentò mezz'ora dopo con della birra, la pizza e un film: "le pagine della nostra vita."
Non parlammo molto, eravamo molto concentrati sul film e sul cibo. Verso la fine del film prese il telecomando e mise in pausa. Lo guardai.
"Abbiamo fatto tutti cose di cui non andiamo fieri. Io, dopo aver scoperto di essere adottato ho iniziato a bere e a fumare, tornavo a casa talmente ubriaco che spesso non capivo nemmeno dov'ero. Ho insultato Mia, l'ho ferita e delusa spesso, addirittura le dicevo che faceva schifo come persona. Lei mi perdonava sempre. Abbiamo fatto tutti cose di cui non andiamo fieri, il punto è, come fai a conviverci?
Come puoi svegliarti la mattina ed affrontare la giornata essendo consapevole di quello che hai fatto? Che avresti potuto fare di più? Che avresti dovuto fare di meglio! Possono bastare delle scuse? Bastano per guarire le nostre ferite? Riusciranno ad alleviare il dolore?
Possono cancellare il male che abbiamo provocato?"
Rimasi in silenzio, vedevo l'enfasi con la quale Luca si odiava, lo vedevo nei suoi movimenti veloci, nelle sue mani sudate, nei suoi occhi lucidi e nella sua voce affannata e arrabbiata. I sensi di colpa divorano lentamente.
"Fermati Luca. Fai un passo indietro, fai riposare il corpo e cerca di trovare una soluzione per tutto il caos che hai dentro. Io credo che tu ti sei fermato in quegli attimi, quegli episodi in cui tu non eri tu, quando eri talmente ubriaco da non capire nulla. Sei rimasto indietro e per quanto tu possa esserti impegnato ad andare avanti e per quanto hai tentato di non guardarti mai indietro, il passato torna sempre. Chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo. Quindi perdonati e accetta tutto ciò che hai fatto e vai avanti con la consapevolezza che sei cambiato e che puoi fare di meglio."
Mi abbracciò forte, era così fragile.
"Potrebbe sembrare difficile capire da dove iniziare, io, per esempio non l'ho ancora capito, ma adesso siamo in due."
Mi baciò la fronte, prese la pizza e fece ripartire il film.
Con Luca era così: un momento si mostrava fragile,distrutto, ferito e impaurito e il minuto dopo tornava ad essere un muro impenetrabile. All'inizio non riuscivo a capire chi davvero fosse, se il ragazzo ferito e vulnerabile o il ragazzo forte e sfuggente, la soluzione era semplice: era entrambi. E a me piaceva così.

Le mancanze in piena notte ti consumano, talmente tanto che al risveglio sei senza forze. Ti svegli già stanco, non sapendo cosa fare, cosa pensare e non capendo che senso abbia alzarsi la mattina. Ti prende un nodo allo stomaco, un'ansia insaziabile che ti mangia durante tutta la giornata anche quando cerchi di essere normale, quando esci per incontrare gli amici o per fare la spesa ma in realtà vorresti solamente scappare, entrare nel tuo letto e coprirti fino alla testa e piangere, piangere fino a rimanere senza lacrime, fino a smettere di respirare, fino ad addormentarti sfinita. Queste mancanze come le colmi? Il dolore come lo fermi? Le emozioni come le anestetizzi?
Glene era andata via, con Ella eravamo distanti, Alis era a Lasize, ero sola.
Mi sono fatta forza, ho continuato a spingermi oltre ogni limite razionale e non ho accettato l'idea di arrendermi. Ma mi sono resa conto che la verità dei fatti é che, per quanto io mi sia sforzata e abbia lottato per mantenere tutto sotto controllo, quando tutto è stato detto e fatto, capita di rimanere sopraffatti comunque.
Ero sopraffatta da tutte le decisioni altrui che costantemente di ripercuotevano sulla mia vita,stravolgendola.
John era partito per l'Arizona per stare un po di tempo con suo fratello, mi aveva proposto di andare con lui ma avevo preferito rifiutare, gli avrei sicuramente rovinato la permanenza lì e poi era giusto che si godesse suo fratello per bene.
La mia relazione con lui andava a gonfie vele, era tutto quello che una ragazza potesse desiderare.
Avevo già conosciuto i suoi genitori ed erano stati gentilissimi con me, i miei lo adoravano.
Mi riempiva di regali: spartiti, libri, vestiti. Cercava sempre di farmi ridere e parlare con lui era davvero molto semplice e spontaneo. Forse era proprio quello il problema: era troppo semplice. Non c'era passione, né adrenalina, ne complicità. Spesso mi chiedevo se fossi pazza, se magari queste qualità ci fossero nel nostro amore, magari ero io che non le vedevo o forse John non ne aveva bisogno.
Ho sempre creduto che lui fosse consapevole del mio amore verso Mason ma non aprì mai il discorso.
Mason, invece, divenne strano; non mi permetteva più di entrare nei suoi pensieri, di irrompere nel suo cuore, di stravolgere i suoi punti di vista se non quando era lui stesso a deciderlo.
Iniziò a chiudersi e divenne insensibile e spesso impulsivo. Non pensava a quello che faceva e non si rendeva conto che le scelte che prendeva, le parole che pronunciava e gli atteggiamenti che assumeva erano un'arma letale per chi lo voleva bene.
Quello fu il silenzio nauseante prima del terremoto. Ma era tutta colpa mia. Avevo sentito gli avvertimenti e li avevo ignorati. Avevo sfidato la sfortuna, lanciato i dadi e giocato col fuoco.
Credo che faccia parte della natura umana, quando ci dicono di non toccare una cosa noi siamo attratti da essa come un polo è attratto dal suo opposto.
Ci sono momenti che ti costringono a riconsiderare tutto quello che credi di sapere.

Con affetto, Mia

Love, MiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora